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Ciclismo
Ciclismo: Rebellin e Conti, il “vecchio” e il “giovane”
Al netto del Tour of Beijing, prova World Tour ormai prossima alla conclusione, e di una manciata di corse quasi tutte nell’Estremo Oriente, la stagione ciclistica su strada 2014 può definirsi conclusa.
In Italia, quest’annata si è chiusa con le due gare organizzate dal Gruppo Sportivo Emilia, ovvero il Giro dell’Emilia e il GP Beghelli/ex Milano-Vignola. Nella prova di sabato, Davide Rebellin ha scritto un’altra pagina importante della propria carriera ormai più che longeva: classe 1971, il veronese ottenne la prima vittoria tra i professionisti nel 1992, qualcosa come ventidue anni fa. Nel mezzo, una Liegi-Bastogne-Liegi, un’Amstel Gold Race, tre edizioni della Freccia Vallone, una Tirreno-Adriatico e decine di altri successi: purtroppo, anche un argento olimpico revocato per la positività al CERA che ha di fatto sancito una spartiacque nell’avventura di Rebellin. Nonostante l’età già allora abbastanza avanzata e la conseguente, definitiva esclusione dalle squadre nazionali, il campione veneto non si è arreso tornando a correre, dopo la squalifica, con una serie di formazioni minori sino a trovare la propria nuova dimensione alla CCC-Polsat, piccola e storica squadra polacca del quale è il leader indiscusso. Una manciata di successi all’Est, tra 2012 e 2013, e soprattutto una serie incredibile di piazzamenti (anche quest’anno una ventina di volte nella top five) hanno fatto da preludio al successo in Emilia che, al pari della Tre Valli Varesine 2011, rappresenta la gemma più bella del Rebellin post squalifica.
Ma il pedale tricolore ha saputo offrire anche uno spunto giovane e fresco in quest’ultimo weekend di gare. Stiamo ovviamente parlando del ventunenne romano Valerio Conti, vincitore del GP Beghelli di domenica. Al primo anno tra i professionisti, Valerio si è rivelato un corridore davvero molto interessante: buone doti a cronometro (sesto al campionato nazionale e in una tappa del Giro del Giappone), buona resistenza sulle salite medio-dure e soprattutto una personalità che lo ha portato a condurre una prima parte di Vuelta a España di altissimo profilo, piazzandosi ripetutamente tra i primi nelle giornate inaugurali. Ieri, Conti ha avuto la meglio combinando un’azione tatticamente perfetta, ovvero l’attacco con Koren e Zakarin al momento giusto, con una vittoriosa volata a tre non facile da concretizzare di fronte a corridori comunque più esperti: un risultato del genere e soprattutto le qualità tattiche più volte dimostrate nel corso della stagione lo proiettano senza indugio tra le più importanti speranze azzurre per l’avvenire del nostro ciclismo.
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marco.regazzoni@olimpiazzurra.com