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Rugby

Coppe europee, top e flop 1^ giornata: Minto-Favaro-Zanni sono il Benetton, Padovani è il futuro?

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TOP

Benetton Treviso

Minto-Favaro-Zanni: la colonna portante, le fondamenta su cui sta cercando di poggiarsi Treviso, anche se a fatica. 33 placcaggi in tre, una costante ricerca dell’avanzamento difensivo e una grinta in grado di trascinare qualunque squadra. Ma, a quanto pare, non ancora questo Benetton. Non perfetti magari, ma monumentali ugualmente.

Joe Carlisle: non sarà un fenomeno, ma le qualità non mancano al biondo numero 10 inglese. Nonostante una mischia in evidente difficoltà, prova ad organizzare qualcosa nella disorganizzazione più totale e gli riesce anche. Buona anche la gestione al piede.

Tomas Vallejos: vedi Carlisle. Non sposterà gli equilibri, ma è uno dei pochi stranieri ad impegnarsi davvero da inizio stagione. Un onesto lavoratore, che sta cercando di tirare la carretta in seconda linea.

Zebre

Brendon Leonard: nel grigiore più totale, risplende con una naturalezza quasi imbarazzante. Il neozelandese si dimostra ancora una volta parecchie spanne sopra i suoi compagni di squadra, divario accentuato anche dall’assenza di un mese dell’ex All Black. Brillante e geniale, ma predicatore nel deserto.

George Biagi: una seconda linea sempre più affidabile, anche in chiave Nazionale. Ball carrier di grande affidabilità, capace di guadagnare metri ad ogni impatto. Per Cavinato è ormai un punto fermo. Lo sarà anche per Brunel?

Edoardo Padovani: primo tempo sugli scudi, poi un calo lento ed inesorabile. Ma restano le buone impressioni destate dal 21enne mediano d’apertura, tra i più promettenti numeri 10 italiani in prospettiva Nazionale. L’ex Mogliano gestisce bene il gioco al piede e sfrutta (quasi sempre) al meglio la mischia avanzante.

 

FLOP

Benetton Treviso

Jayden Hawyard: eppure, con la maglia di Western Force giocava in tutt’altro modo. Probabilmente non è ancora entrato nella sua forma migliore, ma l’australiano appare piuttosto indolente e svagato, sebbene a tratti sembri risvegliarsi. In ogni caso, dalle parti di Monigo rimpiangono e non poco McLean e Dingo Williams.

Albert Anae: il samoano era soltanto all’esordio dal 1′ con la maglia del Benetton, ma se il buongiorno si vede dal mattino la strada del prima linea isolano appare decisamente in salita, come del resto quella dei suoi colleghi downunder. Insufficienti, in particolare, i lanci in touche, già in difficoltà di per sé.

Salesi Manu: ritorno in campo decisamente negativo per l’australiano, dopo un periodo di stop. Sovrastato dai gallesi in mischia, dove scade facilmente nell’indisciplina, ma falloso anche in gioco aperto. Finora impalpabile.

Zebre

Lorenzo Romano: dalla mischia dominante della prima ora di gioco, alle evidenti difficoltà della parte finale. E le responsabilità sono soprattutto da accollare all’ex Calvisano, ancora poco pronto al livello europeo (e celtico). L’età è probabilmente dalla sua parte, ma non per molto (classe ’89).

Jacopo Sarto: pochi minuti in campo, ma una dimostrazione evidente di come debba crescere tecnicamente e attitudinalmente l’ex Petrarca. La grinta e la verve messe in campo non sempre possono sopperire.

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daniele.pansardi@olimpiazzurra.com

Foto: Fotosportit/FIR

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