Rugby
Rugby, Italia-Samoa: “Eppur si muove…”
La vittoria è certamente la miglior medicina per tutti i mali, ma ridursi ad analizzare freddamente il risultato sarebbe davvero riduttivo.
Sì perchè dell’Italrugby, impostasi ieri ad Ascoli su Samoa 24-13, molti aspetti vanno analizzati.
A fronte di un’ansia iniziale, forse mista a smania, che ci ha portati a commettere troppi errori e a dover rimontare dopo la fine della prima frazione, nella ripresa si è vista una buona (seppur “convalescente”) nazionale.
Il ritrovare titolari come Masi, Favaro e Zanni, in diverse zone del campo, ha aumentato nel complesso la sicurezza del XV nostrano, guidato oggi in maniera convincente dalla leadership di Parisse.
La cabina di regia affidata al duo Gori-Haimona, soprattutto per meriti del secondo, al debutto assoluto con la maglia azzurra, si è ben disimpegnata trovando anche nuove e discrete soluzioni al piede, coadiuvata dalla ormai sensibilità tecnica e tattica di un uomo imprescindibile quale sta sempre più diventando McLean.
Nella fasi statiche abbiamo rintuzzato le offensive avversarie imponendoci anche per buoni tratti della contesa e, se non in occasione della meta subita, salvo poi restituirla con la stessa moneta, mostrando buone attitudini anche in vista del match di settimana prossima con i “maestri” di questi fondamentali, ovvero i Pumas argentini.
I giovani trequarti invece, non sono stati certamente dirompenti. Il rientro di Luca Morisi però, è una notizia positiva sia sotto il profilo del gioco che su quello del morale.
“Eppur si muove” – come disse Galileo Galilei e forse avrà pensato un Jacques Brunel che, rispetto alle ultime uscite, sembra aver ritrovato quel piacere di allenare questo gruppo di ragazzi, capaci oggi di non mollare fino all’ultimo secondo pur di non incassare una meta che, nonostante fosse inutile sotto l’aspetto relativo alla vittoria, ormai già in cassaforte, avrebbe rovinato un po’ la gioia azzurra per la ritrovata affermazione.
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Foto: Fotosportit/FIR
michele.cassano@olimpiazzurra.com