Scherma
Scherma, Coppa del Mondo: con Errigo e Cassarà brilla Chiara Cini
Arianna Errigo e Andrea Cassarà, i volti più forti del fioretto italiano, non deludono nel week-end di Coppa del Mondo tra Saint Maur e Tokyo. La prima è devastante, confermandosi garista da urlo (“Questa volta ho vinto con la testa“, il commento su Facebook) e centrando il secondo successo individuale in due gare. Niente male, per chi vanta nel proprio curriculum anche due ori mondiali di fila ed un argento olimpico (e molto altro ancora). La brianzola ha ripreso la propria stagione dal punto in cui l’aveva finita, facendo risuonare l’inno di Mameli a Kazan. A Torino (29 novembre) Arianna potrà centrare il tris e conquistare la sola tappa che l’anno passato non era finita in mani azzurre.
Il bresciano, invece, torna sul podio finendo terzo in Giappone. Le sue enormi doti tecniche potrebbero permettergli una presenza costante (almeno) tra i primi otto in ogni gara, ma l’elevato parco dei rivali di valore e una testa non sempre perfetta spesso lo frenano nei momenti decisivi. E’ capitato spesso, purtroppo, in passato. Il punto più basso, forse, si è raggiunto la scorsa estate. Adesso è il momento di risalire: vittoria a squadre a San Francisco, bronzo individuale sabato a Tokyo. Il fioretto maschile azzurro ha bisogno dell’oro di Catania 2011, in una squadra in splendida crescita che comunque vanta altri quattro o cinque atleti da potenziale podio.
Nel week-end, inoltre, sboccia il talento di Chiara Cini. L’ennesimo nome nuovo di una miniera inesauribile anche conosciuta come fioretto femminile. Nel mondo dominiamo ormai da anni, sebbene dopo il terzo posto di Cancun il Dream Team manchi l’oro anche in Francia, perdendo all’ultima stoccata (45-44) contro la Russia. La 24enne di Cascina (Pisa) ottiene la prima medaglia della carriera in Coppa del Mondo tra le big. Stessa città di Martina Batini, esplosa l’anno passato, e carisma da vendere come mostrato nell’affermazione su un’icona di questo sport come Valentina Vezzali. In futuro può brillare ancora, per assicurare tante altre gioie ad un’arma ormai garanzia per il Bel Paese.
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Foto da: Facebook Federscherma