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Un tuffo in un mondo meraviglioso
Dopo la Coppa del Mondo di sci di fondo dello scorso gennaio e l’ultima tappa del Giro d’Italia a maggio ecco che arriva, in un freddo sabato di dicembre speso dalla maggior parte degli italiani ad addobbare la casa in vista del Natale, la mia terza esperienza giornalistica sul campo. 18 anni, un sogno e un fantastico mezzo, Olimpiazzurra, per cercare di raggiungerlo.
Mi sveglio di buon mattino, lo zaino con tutto il necessario è già pronto, altrimenti avrei dimenticato sicuramente qualcosa. Da Paderno Dugnano a Milano Centrale, poi via diretto fino a Torino. Arrivo per le 11, poche fermate di tram e la Piscina Monumentale è davanti a me, con alle spalle il suggestivo scenario dello Stadio Olimpico. Ingresso gratis, per invogliare più gente possibile al mondo dei tuffi. Per la mattinata non sono previste gare, ma ci sono comunque atleti in allenamento. Entro e subito mi dirigo verso il ‘quartier generale’ azzurro, sui trampolini ci sono Elena Bertocchi, Andreas Billi e Giovanni Tocci, Tania Cagnotto discute con il padre Giorgio e io intervisto Francesca Dallapè, alla quale confido di essermi commosso a Londra nel vedere la tristezza dipinta sui volti di due fantastiche ragazze, prima ancora che atlete, che mancano la medaglia olimpica per due soli punti. Qualche foto di rito e poi è già ora di pranzo, nel frattempo scambio due chiacchiere anche con Billi e Tocci.
Non sapendo dove andare, mi unisco alla nazionale italiana. Loro hanno il tavolo riservato, io sono di fronte. Che bel clima rilassato, penso. Presto la Gazzetta dello Sport acquistata in stazione al c.t. Giorgio: c’è un’intervista alla figlia da commentare! Io, intanto, sfoglio Sportweek, l’allegato del sabato della Rosea, nel quale la sempre sorridente Federica Brignone analizza una stagione sciistica cominciata non proprio nel migliore dei modi. Il ristoro finisce, torno in piscina, gli atleti si riposano. Silenzio di tomba, qualche straniero si allena e io ne approfitto per pubblicare dalla sala stampa le due interviste ottenute poche ore prima. Alle 16 iniziano le gare, gli spalti cominciano a gremirsi e io faccio amicizia con Elisa Canepa, a capo del Fan Club di Tania Cagnotto: una vita passata a seguire dal vivo le gare della bolzanina, da Roma a Budapest, passando per le lacrime di Londra.
La prova sincro da 3 metri maschile vede l’imperioso successo della coppia russa guidata dal campione olimpico Ilya Zakharov, davanti all’Ucraina e al più giovane dei due team azzurri, quello composto da Billi e Tocci. Michele Benedetti e Tommaso Rinaldi, quarti, precedono i tedeschi. Poi è il momento di Tania e Francesca, ancora in cerca della giusta condizione: alla fine arriva una medaglia d’argento, merito anche di un ultimo fantastico tuffo delle due russe che conquistano l’oro. Le due amiche sono deluse, ma gli avvenimenti importanti devono ancora arrivare e sarà importante non fallire lì, a giugno a Rostock agli Europei e a metà luglio ai Mondiali di Barcellona: la strada di avvicinamento, che passa anche attraverso gli Assoluti Italiani invernali ed estivi, è ancora lunga.
Un salto in sala stampa per pubblicare l’articolo di resoconto delle prime due gare e poi ancora giù in piscina per il team event, senza però azzurri al via. La giornata finisce e le campionesse azzurre (sempre disponibilissime) sono prese d’assalto dai tifosi, ma io riesco comunque ad intervistare il c.t., nonché assoluta leggenda, Giorgio ed a scambiare due ultime battute con la splendida Francesca. Io le faccio i miei più sinceri auguri per la stagione, lei ricambia per la mia carriera giornalistica. Esco soddisfatto, passo dal caldo della piscina al pungente freddo torinese, prendo il tram al volo e raggiungo la stazione di Porta Nuova, dalla quale parte il treno che mi riporta a Milano.
Stanco, ma soddisfatto, giro la chiave di casa alle 22.05. Penso a quanto sono fortunato per aver potuto vivere una giornata di questo genere. I tuffi, cari lettori, sono un mondo fantastico. Lontano dal fanatismo e a contatto con gli atleti, lasciano veramente nel cuore sensazioni uniche. La nazionale italiana è magica: dal primo all’ultimo, nessuno nega un saluto ad alcun tifoso. 18 anni ed un sogno nel cassetto: giornata di crescita, professionale e morale. Grazie tuffi, grazie Olimpiazzurra.
francesco.caligaris@olimpiazzurra.com
Twitter: @FCaligaris