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Ciclismo su pista: a Guadalajara l’Italia in crescita

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Nella prima tappa della Coppa del Mondo 2014-2015, dalla quale sono escluse le discipline non olimpiche, l’Italia ha conseguito risultati importanti che testimoniano la recente, interessante evoluzione del nostro ciclismo su pista.

In chiave Rio 2016, la carta più “sentita” è ovviamente quella di Elia Viviani, unico rappresentante azzurro a Londra: dopo il titolo europeo, il veronese ha ottenuto un quarto posto finale nell’omnium, ad un solo punto dal podio, nonostante una brutta caduta lo avesse relegato all’ultimo posto dello scratch, costringendolo così ad una grande rimonta. Al di là della convulsa corsa a punti finale, sarebbe bastato un normalissimo 14° posto nella prima prova, risultato senz’altro conseguito senza l’incidente, per aggiudicarsi la vitoria finale: questo testimonia il valore mondiale del ragazzo di Isola della Scala.

Un valore al quale, passo dopo passo, si avvicina Simona Frapporti: sensibile il suo miglioramento nei 500 metri, peccato per una corsa a punti leggermente sotto le attese che l’ha privata di un piazzamento migliore del nono posto finale, ma ormai la bresciana, fresca di firma con la Alè-Cipollini-Galassia, esce difficilmente dalla top ten in una qualunque competizione internazionale.

Nelle gare veloci l’Italia era rappresentata da Francesco Ceci nel maschile e da Maila Andreotti nel femminile. L’ascolano ha gareggiato nel keirin mostrando comunque qualche segno di miglioramento col diciannovesimo posto conclusivo; alla diciannovenne friulana, protagonista ai Campionati Nazionali, non si poteva chiedere nulla di diverso che l’accumulo di importante esperienza internazionale, dunque i suoi risultati nella velocità e nello stesso keirin non potranno che migliorare nel prossimo futuro, quando magari nella massima formazione azzurra si avvicineranno anche le due talentuosissime cremonesi Elena Bissolati e Miriam Vece.

Chiusura dedicata, ovviamente, ai quartetti, e qui i sorrisi non mancano. Il livello globale della competizione si è nettamente alzato, dunque un sensibile miglioramento cronometrico fatto registrare dal trenino maschile non è bastato per raggiungere la semifinale; tuttavia, in questo livellamento generale, la sensazione è che manchi davvero poco per fare quel passo in più e tornare stabilmente nelle prime 6-7 posizioni mondiali. Un piazzamento ormai stabilmente appannaggio del sempre più efficace inseguimento femminile, nel quale Salvoldi fa girare almeno cinque atlete (Confalonieri, Bartelloni, Frapporti, Valsecchi e Guderzo più eventualmente Elena Cecchini) tra i vari turni di ogni competizione per ottenere il massimo. Entrambi i trenini, comunque, hanno buone chance – ovviamente maggiori nel settore femminile – di centrare l’agognata qualificazione olimpica.

foto: pagina Facebook Simona Frapporti

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marco.regazzoni@olimpiazzurra.com

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