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Rugby: Kelly Haimona, con umiltà ed intelligenza alla conquista dell’Italia

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Da Bay of Plenty alle Zebre, dalla Nuova Zelanda all’Italia all’insegna della semplicità. E, naturalmente, di una discreta dose di talento. Kelly Haimona ha dovuto attraversare l’intero pianeta alla ricerca della propria dimensione ideale, trovata definitivamente a 28 anni agli antipodi della terra d’origine e con una maglia anch’essa agli antipodi per colore (e per prestigio) rispetto a quella della sua Nazione. Ma conquistata in un batter d’occhio, alla prima occasione, con la personalità e la freddezza di un All Blacks.

Tuttavia, la provenienza maori non gli ha garantito uno sbarco diretto nell’Alto Livello (tutto è relativo…) italiano, anzi. Il nativo di Rotorua è dovuto partire addirittura dalla Serie A, la competizione cadetta all’interno dei nostri confini, vestendo la maglia dei Lyons di Piacenza per qualche stagione. Nonostante il livello generale non eccelso, in tanti spingevano già per una sua futura convocazione in Nazionale, sebbene non avesse mai calcato neanche i campi d’Eccellenza. A detta di molti un’esagerazione, che con il tempo, però, non si rivelerà tale. Dopo aver brillato con la maglia degli emiliani, la chiamata dalla massima serie italiana diventa inevitabile. Il Calvisano brucia anche le Zebre nella corsa e lo rende un perno imprescindibile nella cavalcata verso lo Scudetto, di cui Haimona è grande protagonista. Anche l’Eccellenza, tuttavia, va ormai stretta al neozelandese. I mezzi tecnici e fisici per compiere il salto di qualità in Celtic League ci sono tutti, le esperienze da permit player anche. Sulla strada verso l’approdo alle Zebre, questa volta, non c’è nessun ostacolo e la spontaneità e la leggerezza di Kelly giungono alla corte di Cavinato.

Il resto, in pratica, è storia dei giorni nostri. Haimona dimostra di adattarsi molto più velocemente alla realtà celtica rispetto ai suoi colleghi ex-eccellenti, sebbene da mediano d’apertura non sembri rendere al meglio come un anno fa, a causa della mancanza di una maggiore velocità d’esecuzione in cabina di regia e nei classici movimenti da n°10. Ma è qui che emerge la grande qualità del maori. Dove consapevole di non poter arrivare con il talento – anche perché non è certamente Diego Dominguez -, Haimona compensa con l’intelligenza e con la grande abnegazione dimostrata finora. Kelly evidenzia inoltre una grane umiltà e una certa consapevolezza dei propri limiti, che lo porta a non strafare in situazioni di difficoltà o di impasse, in attesa di pescare il momento giusto per mostrare le proprie qualità. Non necessariamente da apertura, come lo si immaginava alla vigilia dell’avventura celtica, ma anche da centro. Cavinato, infatti, lo ha utilizzato prevalentemente da numero 12 nell’ultimo mese, ottenendo naturalmente risposte positive dal ragazzo, da grande professionista qual è. Il grande scetticismo intorno alla scelta di Brunel di schierarlo subito e all’apertura, di fatto, derivava proprio da questo. Uno scetticismo (momentaneamente) spazzato via in un amen con personalità, talento e un’intelligenza rugbistica riscontrata in poche delle precedenti aperture. Ci saranno test ben più probanti, a partire dal prossimo sabato, ma Haimona ha dimostrato di essere ormai saldamente inserito nell’ambiente e di sapere a cosa dovrà andare incontro l’Italrugby. Lui, dal canto suo, ha già fatto capire di essere pronto. Con un sorriso e con la consueta umiltà.

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daniele.pansardi@olimpiazzurra.com

Foto: FotosportIT/FIR

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