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Scherma, Coppa del Mondo: ottovolante spada

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Benvenuti sull’ottovolante chiamato spada italiana. Il secondo week-end di Coppa del Mondo dedicato all’arma più imprevedibile ed emozionante dell’intero movimento si chiude infatti con risultati alterni per le squadre azzurre. Donne sottotono (e un po’ sfortunate) nell’individuale prima dello splendido argento di squadra, uomini salvati dai super Paolo Pizzo ed Enrico Garozzo sabato in una tappa che per il resto non rimarrà negli annali. In vista del futuro, che si chiama soprattutto qualificazione olimpica, bisognerà però trovare la giusta costanza di rendimento.

Un passo alla volta, gradino dopo gradino, e il quartetto femminile cresce. Sempre di più, alla ricerca di quel primo posto che rispecchierebbe il vero valore tecnico e mentale di Rossella Fiamingo, Mara Navarria, Bianca Del Carretto e Francesca Quondamcarlo. A Xuzhou sono le padrone di casa della Cina (42-23) ad interrompere in finale il sogno azzurro, ma l’argento al collo delle quattro ragazze brilla molto di più del già bellissimo bronzo di Legnano. Qualche rimpianto se lo porta dietro la gara individuale, con la campionessa del mondo eliminata al primo turno da Tatiana Logunova (due ori olimpici a squadre datati 2000 e 2004) e le altre sempre sconfitte di una o due stoccate. La migliore risulta essere Alberta Santuccio, 20enne capace di salire sul podio l’anno scorso a Barcellona: la siciliana si ferma agli ottavi e chiude quattordicesima.

Difficile da giudicare, invece, la prova maschile a Tallinn. Brilla Paolo Pizzo, in stato di grazia per tutta la giornata dedicata all’individuale prima di inchinarsi per 15-14 al francese Gauthier Grumier, poi vincitore della gara, in semifinale. Il catanese ritrova il podio in Coppa del Mondo dopo oltre due anni e si conferma una delle punte di diamante della spada italiana anche dopo il lungo infortunio. Già argento agli Europei 2014, può tornare ai livelli dell’estate 2011, quando vinse l’oro iridato in casa: il talento è cristallino. Subito alle sue spalle c’è Enrico Garozzo, quinto e pure lui sconfitto da un super Grumier. Ma poi il nulla. Tutti eliminati venerdì nelle qualifiche, da Matteo Tagliariol a Marco Fichera, passando per Lorenzo Bruttini e gli altri convocati. Anche la prova a squadre, vinta a febbraio proprio nella capitale estone, non convince: Italia ko agli ottavi contro la Repubblica Ceca per 45-39, decimo posto finale. In vista della qualificazione a Rio bisognerà trovare presto la chiave di svolta.

 

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