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Judo, Grand Prix Jeju: Francia dominante al femminile

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Il Grand Prix sudcoreano di Jeju si è aperto nella nottata italiana con le competizioni delle prime cinque categorie di peso, tre femminili (48 kg, 52 kg, 57 kg) e due maschili (60 kg e 66 kg). Tra le donne, le judoka francesi hanno dimostrato per l’ennesima volta la loro grande competitività ai massimi livelli internazionali, conquistando due medaglie d’oro ed una d’argento.

Nella categoria 48 kg, la diciannovenne Amandine Buchard ha ottenuto il suo secondo successo in un Grand Prix, dopo quello ottenuto l’anno scorso ad Abu Dhabi. La vicecampionessa europea e medagliata di bronzo mondiale ha avuto ancora una volta modo di mostrare tutto il suo talento, battendo per ippon (due waza-ari) l’ucraina Maryna Cherniak nell’atto conclusivo. Il suo miglior incontro, però, è stato quello della semifinale, dove ha impiegato meno di un minuto per schienare l’israeliana Shira Rishony. La stessa Rishony avrebbe poi ottenuto il terzo gradino del podio ai danni di un’altra francese, Mélanie Clément, mentre l’altra medaglia di bronzo è finita al collo della padrona di casa Jeong Bo-Kyeong.

A fare eco al successo della giovane Buchard è stata Automne Pavia, la due volte campionessa europea della categoria 57 kg. In finale, la medagliata di bronzo di Londra 2012 era opposta alla connazionale Hélène Receveaux: le due Bleues hanno dato vita ad una finale spettacolare, nella quale entrambe hanno messo a segno uno yuko, ma a decidere è stato il waza-ari di Pavia. Buon terzo posto per la slovena Vlora Bedeti, unica a mettere realmente in difficoltà Automne Pavia in occasione della sfida della semifinale, e per la bulgara Ivelina Ilieva. Deludente, invece, la tedesca Miryam Roper, classificatasi solamente settima.

La categoria 52 kg, infine, ha rispettato i pronostici della vigilia con il successo della rumena Andreea Chițu. La ventiseienne vicecampionessa iridata in carica ha sconfitto la giapponese Ai Shishime. Le ventenne nipponica ha ottenuto una sua rivincita personale, visto che ai Mondiali era stata convocata solamente per la prova a squadre, ottenendo comunque il bronzo con le sue compagne. La spagnola Laura Gómez Ropiñón e l’israeliana Gili Cohen completano il podio di categoria.

Tra gli uomini, la categoria 60 kg ha visto il successo del padrone di casa Kim Won-Jin, ventiduenne già medagliato di bronzo mondiale nel 2013. Kim, che ha confermato la vittoria già ottenuta lo scorso anno, ha vissuto una stagione difficile, ottenendo il bronzo agli Asian Games come unico risultato di rilievo prima della vittoria odierna. In finale, il sudcoreano ha sconfitto per waza-ari il giapponese Ryoya Kiwano, mentre sul gradino più basso del podio sono saliti due mongoli, Amartuvshin Dashdavaa e Kherlen Ganbold.

Il Giappone ha risposto nella categoria 66 kg, dove Sho Tateyama ha battuto, seppur a causa di un singolo shido, il padrone di casa An Ba-Ul. Il vicecampione mondiale junior ha ottenuto il suo più importante successo a livello senior. Le ultime medaglie di giornata sono andate al russo Anzaur Ardanov ed al britannico Colin Oates. Delusione, invece, per l’ucraino Georgii Zanataraia, numero uno del seeding ma solamente quinto nella classifica finale.

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Immagine: IJF

giulio.chinappi@olimpiazzurra.com

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