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Volley, quella Champions che l’Italia non vede più…

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La Champions League sembra non essere più un affare per l’Italia. Negli ultimi due anni non siamo riusciti a portare in Patria il massimo trofeo continentale né al maschile né al femminile. Arriviamo sempre in Final Four (Villa Cortese e Trento l’anno scorso), ma non riusciamo nella zampata finale.

Quest’anno non è bastata un’incredibile Busto Arsizio, respinta in semifinale dal Rabita Baku dopo una bellissima cavalcata. Al maschile, Cuneo è arrivata a due piccoli passi dal successo, ma si è dovuta inchinare ai non irresistibili russi della Lokomotiv Novosibirsk. Tra l’altro entrambe le formazioni erano all’esordio nella fase finale della competizione, e le Farfalle addirittura alla loro prima partecipazione in assoluta alla Coppa.

 

Prima l’Europa ci sorrideva continuamente. C’erano anni in cui portavamo a casa anche tutte e sei le Coppe che la Cev metteva in palio. Ora, invece, viviamo un periodo di magra. Quest’anno Latina ha raggiunto una storica finale di Coppa Cev, ma è stata sconfitta. Dipendiamo solo da Piacenza che ha qualificato sia la formazione femminile che quella maschile alla finale di Challenge Cup, il trofeo meno importante.

Questa situazione è lo specchio di una pallavolo in cui è sempre più difficile emergere, in cui la geopolitica è totalmente cambiata, in cui i nuovi lidi del volley possono farla da padrone, in cui i soldi hanno sempre un’importanza maggiore. Basta vedere le corazzate russe (tra gli uomini). Diamo un occhio al sistema Azerbaijan (tra le donne). La Turchia sta diventando un altro modello. E il nostro Paese ne soffre sempre più. I giocatori migliori iniziano ad emigrare, i campionati nazionali scendono di livello. Il paradosso è che i nostri tecnici sono ancora i migliori (quattro allenatori italiani in Final Four femminile). Per fortuna abbiamo ancora una grande Nazionale maschile e speriamo di recuperare quella in rosa.

 

Cosa dovremmo fare per cambiare la situazione? Difficile vedere soluzioni, purtroppo. Speriamo solo che la situazione economica migliori presto. Di certo il movimento femminile non sta facendo una bella figura all’estero con le squadre che sono saltate per i mancati pagamenti… Ma questa è tutta un’altra storia.

C’è solo una cosa che ci consola. In un modo o nell’altro, faticando ed annaspando ieri pomeriggio Sokolov e compagni erano un passo dal sogno; due settimane fa Bauer e compagne sono salite sul podio, perdendo contro una squadra di caratura superiore a sua volta sconfitta da un’altra che conserva ancora l’imbattibilità stagionale. Abbiamo carattere e tecnica. Speriamo bastino per tenerci a galla…

 

stefano.villa@olimpiazzurra.com

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