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Judo, Grand Slam Tokyo: trionfo per la campionessa olimpica Harrison

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Ultima giornata al Grand Slam di Tokyo 2014, che ha visto protagonisti i judoka delle categorie di peso più elevate: 90 kg, 100 kg e +100 kg per gli uomini, 78 kg e +78 kg per le donne. Al contrario delle giornate precedenti, i padroni di casa giapponesi non hanno dominato in lungo e in largo, ottenendo comunque una medaglia d’oro sulle cinque in palio.

A dare un’ottima impressione è stata soprattutto la campionessa olimpica della categoria 78 kg, la statunitense Kayla Harrison. La ventiquattrenne ha dimostrato nuovamente di essere tornata a pieno regime dopo un 2013 poco brillante, vincendo tre incontri per ippon prima di affrontare l’altra finalista, la padrona di casa Ruika Sato, battuta per waza-ari. La medagliata di bronzo degli ultimi Mondiali è tornata così a vincere un torneo del Grand Slam dopo il successo di Rio de Janeiro 2012, prova che le aprì le porte verso il successo a cinque cerchi. Sul podio hanno concluso anche l’altra nipponica Shori Hamada e la slovena Anamari Velenšek. Eliminazione precoce, invece, per la numero uno del tabellone, la tedesca Luise Malzahn, e per l’azzurra Assunta Galeone, battuta per ippon in 1’47” dalla giapponese Akari Ogata.

Le nipponiche hanno invece dominato il torneo della categoria +78 kg, vinto a sorpresa dalla ventunenne Nami Inamori. La vicecampionessa asiatica ha destato grande impressione quando ha sconfitto la campionessa olimpica e mondiale, la cubana Idalys Ortiz, mentre in finale la sua vittima è stata la connazionale Sarah Asahina, superata per ippon. La bandiera del Sol Levante ha sventolato anche sul terzo gradino del podio, grazie alla più nota Megumi Tachimoto, medagliata di bronzo assieme alla russa Ksenia Chibisova.

Al maschile era molto attesa la categoria dei pesi massimi, la +100 kg, nella quale però le speranze nipponiche si sono infrante in semifinale. I padroni di casa si sono infatti dovuti accontentare dei due bronzi conquistati da Keita Iwao e Takeshi Ojitani, mentre il vicecampione mondiale Ryu Shichinohe ha chiuso addirittura ai piedi del podio. In finale, il ventiseienne russo Renat Saidov ha ottenuto il suo primo successo in un Grand Slam, infliggendo uno yuko ed un ippon al georgiano Levani Matiashvili. Subito eliminato da Iwao, invece, il brasiliano Rafael Silva, accreditato della testa di serie numero uno.

Le altre due categorie in gara hanno visto i successi della Corea del Sud: tra i 100 kg, il ventiduenne Cho Gu-Ham ha ripetuto il successo ottenuto al Grand Prix casalingo di Jeju, battendo in finale il francese Cyrille Maret. A decidere l’incontro è stato uno shido di troppo assegnato a quest’ultimo. Medaglie di bronzo per l’ucraino Artem Bloshenko e per l’olandese Henk Grol, mentre l’azzurro Domenico Di Guida è stato eliminato sin dal primo turno, battuto per waza-ari dall’esperto brasiliano Luciano Corrêa, già campione mondiale sette anni fa.

Tra i 90 kg, invece, la medaglia d’oro è andata a Gwak Dong-Han, anche lui vincitore a Jeju e capace di ripetersi in terra giapponese. L’atleta, classe 1992, ha avuto la meglio sull’atleta locale Daiki Nishiyama per yuko, con il podio che è stato completato da altri due atleti di questi Paesi, Mashu Baker e Kim Jae-Yun. Niente da fare per i favoriti: il numero uno mondiale, il georgiano Varlam Liparteliani, ha chiuso settimo, mentre è stato eliminato agli ottavi di finale il campione mondiale greco Ilias Iliadis.

 

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Immagine. IJF

giulio.chinappi@olimpiazzurra.com

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