Sci Alpino
Sci alpino: un calendario che penalizza il gigante
La discesa libera è velocità ed emozione, su piste che hanno letteralmente disegnato la storia dello sci. Lo slalom speciale è agilità e prontezza di riflessi, imprevedibilità e tensione che dura per quei 50-55” di manche. Il supergigante è un ibrido ben riuscito tra velocità e precisione. Il gigante è tecnica, puramente tecnica.
Non stiamo qui a far classifiche sulle “discipline più belle” perché sarebbero puramente soggettive. Eppure, lo slalom gigante è una specialità storica e molto apprezzata, forse proprio perché sa esaltare la tecnica degli sciatori come nessun’altra. La fantasia dei tracciatori unita alla diversità dei pendii fa in modo che le “porte larghe” offrano sempre un bello spettacolo anche per il pubblico a casa, oltre ad esaltare gli atleti. Per questo non si capisce la relativamente scarsa considerazione che la Fis nutre verso questa disciplina.
Negli ultimi anni, in nome della supercombinata prima e dei paralleli/city event poi, le gare di gigante nel calendario di Coppa del Mondo sono via via calate. Per i maschi, quest’anno sono previste otto prove, di cui tre già disputate: gli slalom, ad esempio, sono dieci. Nel femminile, la quantità di eventi tra le porte larghe è addirittura ridotta a sette: in questo caso, il calendario pensato dalla federazione internazionale sembra oltrepassare i confini dell’assurdo, perché tra la gara di Semmering del 28 dicembre e quella mondiale di Vail del 12 febbraio 2015 passano all’incirca 45 giorni. Un’eternità sportivamente parlando, perché obbligherà le atlete a partecipare alle prove dei circuiti minori o a proseguire negli stage di allenamento perdendo magari quella concentrazione che solamente le gare sanno regalare. Un po’ come avvenne nella passata stagione, quando tra Lienz e l’appuntamento olimpico di Sochi trascorsero quasi due mesi. Perché, dunque, la Fis continua a penalizzare in questo modo una disciplina che ha oltre mezzo secolo di storia, nella quale si sono esaltati i vari Tomba, Stenkmark, Girardelli, Thoeni, Killy, o le varie Moser-Pröll, Wenzel, Schneider, Compagnoni? Misteri dello sci mondiale.
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foto: pagina Facebook Giovanni Borsotti
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marco.regazzoni@olimpiazzurra.com