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Biathlon: il bronzo nella staffetta mista di Sochi e la consapevolezza dei nostri mezzi

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Come dimenticare quel 19 febbraio, nel corso dei Giochi Olimpici di Sochi. Le medaglie azzurre tardavano ad arrivare, ma nel biathlon ci eravamo andati davvero vicini, con il quarto posto nella sprint di Karin Oberhofer. In altre occasioni abbiamo mancato il risultato grosso, che avremmo potuto rimpiangere, fino a quel mercoledì…

Finalmente la tanto attesa medaglia è arrivata: il quartetto azzurro Dorothea Wierer, Karin Oberhofer, Dominik Windisch e Lukas Hofer ha conquistato una storica medaglia di bronzo nella staffetta mista dei Giochi Olimpici di Sochi, che mancava dall’argento Pieralberto Carrara nella 20 km di Nagano nel 1998. Un’impresa quella dei nostri atleti, capaci di lottare con i migliori in ogni frazione e venendo superati unicamente dalle due nazioni favorite, la Norvegia (Berger, Eckhoff, Bjorndalen e Svendsen) e la Repubblica Ceca (Vitkova, Soukalova, Soukup, Moravec).



Poi gli azzurri: in prima frazione una fantastica Dorothea Wierer. La Doro nazionale, non al meglio della condizione per via di un’infiammazione alla gola e per la febbre avuta in settimana, ha sparato come sa fare, coprendo un solo bersaglio con le ricariche. Il cambio per Karin Oberhofer è avvenuto in scia a Tora Berger, rimanendo a contatto con la testa. La 28enne di Velturno poi ha sfoggiato due ottime serie, con l’unico errore condizionato dal fatto di aver provato a inseguire la Ceca Soukalova, che in seconda frazione ha rimontato molti secondi. Al cambio è il turno degli uomini: Dominik Windisch ha un distacco dalla testa di 30 secondi, ma allo stesso tempo un vantaggio superiore ai 30 secondi sugli inseguitori. Il limbo in cui si trova e la tensione del momento lo fanno sbagliare complessivamente 4 volte (una a terra e tre, con un brivido, in piedi). Il distacco dal tedesco Bohm è comunque confortante, mentre la Francia è lontana.

Infine proprio lui, l’azzurro più atteso: Lukas Hofer è partito in tranquillità, gestendo il distacco e il vantaggio senza forzare. Il primo poligono è solido e veloce, con il tedesco alle spalle che rischia il tutto per tutto con successo. I trenta secondi comunque ci dividono da Schempp quando il 24enne di Mantana si appresta all’ultimo poligono. Il 5/5 e il sorriso della consapevolezza di aver compiuto un risultato storico quanto meritato, per quello che abbiamo saputo dimostrare nelle recenti Olimpiadi.

Il video con gli highlights della competizione:

Le dichiarazioni degli azzurri:

http://youtu.be/N6dPB2UEo64

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