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Nuoto, il 2014 del nuoto italiano: due fuoriclasse… e mezzo

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In principio era Federica Pellegrini, unica stella davvero luminosa nel firmamento del nuoto italiano. Poi, lavorando duramente e conquistando un risultato dopo l’altro, si è aggiunto Gregorio Paltrinieri: il 20enne emiliano è stato promosso al ruolo di co-fuoriclasse direttamente dal direttore tecnico Cesare Butini dopo l’oro mondiale in vasca corta. Tra Doha e Riccione, Assoluti indoor in lunga, è infine esploso (si spera definitivamente) Marco Orsi: il 2015 sarà un anno magico per il Bomber di Budrio?

GREGORIO PALTRINIERI – Il 2014 dell’emiliano non conosce pecche. E’ una cavalcata emozionante e vincente, che lo proietta sul trono del mezzofondo in attesa di valutare la condizione di Sun Yang dopo lo stop per doping. A Riccione, ancor prima degli Assoluti primaverili, timbra il nuovo record italiano dei 5 chilometri in vasca. Tutti pensano a un futuro nel fondo, ma dopo aver lasciato gli 800 stile libero (con tanto di record europeo) all’amico Gabriele Detti, Greg domina i 1500 in 14’44”50 (primato nazionale) mostrando di non conoscere apparentemente la parola stanchezza. A Berlino l’apoteosi per tecnica, carisma e fame di successo: doppio titolo europeo 8001500 sl, qui con record europeo di 14’39”93. Torna dalla Germania e vola un mese in Australia per allenarsi e confrontarsi con un’altra realtà: si sveglia prima dell’alba, nuota tra le 5 e le 7 di mattina e ritorna più carico che mai. Soprattutto mentalmente. E lo dimostra fin da Doha: primo oro mondiale della carriera nei 1500 sl in 14’16”10, solo le briciole lasciate agli avversari. Sun Yang è avvisato.

FEDERICA PELLEGRINI – La veneta, che comincia l’anno sotto la guida di Philippe Lucas accantonando immediatamente l’idea 200 dorso per concentrarsi su 200 e 400 stile libero (e staffette) in ottica Berlino, convince agli Assoluti primaverili di Riccione (1’55”69 nella gara più amata) e si proietta in grande stile verso gli Europei. Qui, dopo un Settecolli in pieno carico, inizia alla grande rimontando verso il bronzo della 4×100 sl e, soprattutto, verso un oro mozzafiato nella 4×200. Il punto più alto arriva con il terzo successo individuale consecutivo nei 200 stile libero (1’56”01), ma ancora una volta le sfugge la doppietta: nei 400 sl è solo quarta. A inizio settembre l’ennesima tempesta: via da Lucas e indipendenza con Matteo Giunta, il suo ex preparatore atletico. Si lavora prettamente sulla velocità, accantonando i 400 stile libero per preparare solo ed esclusivamente i 200 in vista di Kazan 2015 e Rio 2016. Il progetto con il nuovo tecnico sembra pagare fin da subito: al Gran Premio Italia di Massarosa arriva un superbo 1’52”89 in corta al mattino. E’ purtroppo però solo un’illusione: ai Mondiali di Doha, dopo il bronzo nella 4×100 sl, la veneta si blocca per la schiena e chiude quinta, perdendo anche il record del mondo in favore di Sarah Sjoestroem.



MARCO ORSI – Dopo le cinque medaglie degli Europei 2013 in vasca corta a Herning, il bolognese fallisce il cambio di ritmo e non riesce a nuotare sugli stessi livelli danesi anche in lunga. A Berlino è terzo con gli staffettisti della 4×100 stile libero, ma nelle gare individuali fatica a brillare. Anzi, nella finale dei 100 sl resta addirittura a guardare i progressi di Luca Leonardi (terzo) e Luca Dotto (quinto). In autunno, con il ritorno nell’amata corta, ecco il definitivo cambiamento di mentalità. Una crescita costante, finalizzata per i Mondiali di Doha (storico argento nei 50 sl in 20”69 e bronzo con la 4×50 sl) ma iniziata tra Genova, Bolzano e Massarosa. Il Bomber ci fa sognare e si conferma, finalmente, anche agli Assoluti invernali in lunga di Riccione. 48”16 nei 100 e, soprattutto, record italiano in 21”64 nei 50. Poi, non contento, torna nei 25 metri in Coppa Brema e strappa un altro primato in gommato: 46”12 nei 100 sl. La forma è mostruosa, il 2015 sarà la stagione della consacrazione?

L’ALTRA ITALIA CHE SORRIDE – Fuoriclasse, sì, ma anche ottimi nuotatori (per lo più under 23) che lavorando con impegno e costanza riescono a raggiungere importanti traguardi in campo internazionale. Partendo dalla fine: i continui progressi di Erika Ferraioli e Silvia Di Pietro nella velocità al femminile, la 4×200 sl maschile d’argento in Qatar (Filippo Magnini, Marco Belotti, Nicolangelo Di Fabio e Andrea Mitchell D’Arrigo), il ritorno a una finale mondiale di Fabio Scozzoli dopo l’infortunio al ginocchio, il dorso giovane e spensierato di Simone Sabbioni (due medaglie alle Olimpiadi giovanili) e Ambra Esposito (oro a Nanjing), i due bronzi di Gabriele Detti a Berlino, quelli tutti diversi e con significati particolari di Arianna Castiglioni, Ilaria Bianchi, Martina Caramignoli, Luca Leonardi e Federico Turrini sempre in Germania, l’esplosione primaverile di Christopher Ciccarese, Luca Mencarini e Niccolò Bonacchi e molto altro ancora. L’Italia è in salute, appuntamento a Kazan.

 

 

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francesco.caligaris@olimpiazzurra.com

Twitter: @FCaligaris

Foto da: Fin/DeepBlueMedia

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