Artistica
Ginnastica, Italia: l’emozione dell’anno è…il libero d’oro di Vanessa Ferrari. Riviviamolo (con VIDEO)
Non ci sono stati dubbi: l’emozione del 2014, per la ginnastica artistica italiana, è stata la conquista della medaglia d’oro di Vanessa Ferrari agli Europei.
Riviviamo quel magico momento con: l’articolo di cronaca che scrissi quel 18 maggio, il VIDEO dell’esercizio da titolo europeo, il VIDEO della felicità di Vanessa, l’editoriale di celebrazione “Immensa quanto vuoi…Grazie di esistere” e la Prima Pagina di Olimpiazzurra in quel giorno: sei articoli in evidenza per celebrare la nostra Campionessa. Come sempre OA è la casa della ginnastica e non si venga più a dire che la ginnastica non ha abbastanza spazio sui media: basta venire da noi! E i lettori ci hanno premiato…
Vanessa Ferrari è CAMPIONESSA D’EUROPA! Ci pensa ancora lei, immensamente lei, a salvare la spedizione azzurra agli Europei 2014 di ginnastica artistica che si sono appena conclusi a Sofia!
Un’immensa Cannibale, con un cuore infinito, una grinta mostruosa, una voglia assurda da clonare, un talento puro rimasto immune di fronte agli infortuni e ai suoi 23 anni, età assolutamente anomale per essere così competitiva al quadrato magico.
Vanessa Ferrari vince l’oro al corpo libero, con un perentorio 14.800, stesso punteggio di Larisa Iordache. Ma questa volta non ci sono pari meriti da spezzare come alle maledette Olimpiadi di Londra 2012 (quando dovette cedere il bronzo alla Mustafina): nella massima competizione continentale il titolo si può tranquillamente dividere!
La ginnasta italiana più forte di tutti i tempi conquista la medaglia internazionale numero 32 della sua infinita carriera, la quindicesima della storia dell’Italia ai Campionati Europei, la decima personale agli Europei (7 individuali, 3 di squadra), il quarto oro continentale (terzo individuale).
Vanessa Ferrari torna sul podio individuale degli Europei dopo cinque anni dall’ultima volta, quando nell’edizione casalinga di Milano 2009 conquistò l’argento. Da Cannibale infinita qual è replica il successo di specialità di Amsterdam 2007, sette anni dopo lei è ancora qui a dettare legge!
L’Italia torna sul gradino più alto del podio proprio sette dopo dall’ultima volta (che è questa di Vanessa) e ritrova le medaglie dopo due anni di digiuno (bronzo a squadre a Bruxelles 2012). E l’inno di Mameli risuona nella Armeec Arena, torna a rimbombare sul vecchio continente dopo un’astinenza troppo lunga e ci fa gioire al termine di un Europeo che sembrava stregato.
Non ci sono più parole per descriverla, bisognerebbe attingere a piene mani dal vocabolario. Magnifica, leggendaria, eroica, superlativa, storica, patriottica. Ginnisticamente memorabile, artisticamente impeccabile, acrobaticamente divina. Ci sei solo tu!
Partita per penultima al corpo libero, dopo la grande prestazione di Larisa Iordache che aveva messo paura col 14.8 (due decimi in meno rispetto alla qualifica), decide di dare il tutto per tutto per volare in alto, là dove meriterebbe.
Tsukhara avvitato in prima diagonale con un passettino in avanti che ci ha fatto tremare, doppio teso in seconda, Tsukahara in terza diagonale (non lega il salto dietro, era troppo vicina alla linea), doppio carpio in chiusura. Un popò di roba acrobatica premiato col 6.3 di D Score, il più alto della finale (alle Olimpiadi l’avrebbe penalizzata, assurdamente e sarebbe stata argento). L’esultanza c’è, il grido di gioia arriva dopo un minuto di patema d’animo per la giuria che poteva penalizzarci ancora. Non questa volta!
Vanessa è d’oro, Vanessa è Campionessa d’Europa, Vanessa è leggenda ancora una volta! Sul gradino più alto del podio con lei la rumena Larisa Iordache, mentre il bronzo va a Giulia Steingruber (14.500).
Vanessa realizza una storica doppietta: argento mondiale, oro europeo, senza dimenticare il successo in Coppa del Mondo a Tokyo un mese fa. Da ottobre sta continuando a vincere come una pazza!
E ora si aprono anche le porte per le Olimpiadi di Rio de Janeiro 2016, a cui ha ormai dichiarato di puntare decisa.
Immensa quanto vuoi! Grazie di esistere. Ancora, ancora una volta!
https://www.youtube.com/watch?v=I7TCyDQAZyM
Oggi scomodo Eros Ramazzotti e una delle performance più belle di tutta la sua carriera canora, per onorare al meglio una delle carriere sportive più belle della nostra Italia (guardando tutte le discipline, sia chiaro), indubbiamente la migliore della storia della ginnastica artistica azzurra.
La Polvere di Magnesio si è inchinata ancora una volta di fronte al talento di Vanessa Ferrari. Immensa, infinita, leggendaria, coraggiosa, caparbia, tenace, magnifica, eroica e (qui mi ripeto, ma è piaciuta a tante lettrici) “ginnisticamente memorabile, artisticamente impeccabile, acrobaticamente divina“.
La Cannibale di Orzinuovi ci ha regalato l’ennesima perla di un palmares irripetibile, fatto di trionfi, di successi, funestato da infortuni che l’hanno sempre resa più forte, forgiandone il carattere, temprandone l’animo. Oggi nemmeno la iella del parimerito le ha tolto l’oro: le competizione UEG consentono di dividersi le medaglie, non come alle Olimpiadi, non come a Londra 2012 quando l’esecuzione inferiore rispetto alla Mustafina le tolse il bronzo (se oggi fossimo stati in un contesto a cinque cerchi sarebbe successa la stessa cosa di due anni fa: Iordache d’oro, Ferrari argento…).
Vanessa Ferrari ci ha salvato, ancora una volta, con l’Italia che era davvero con le spalle alle corde, tramortita dai colpi da ko presi ieri nella finale a squadre e giovedì in qualifica (solo una ginnasta portata in finale, non succedeva dal 2004).
Super Vany ci ha fatto muovere il medagliere (dopo lo zero di Mosca 2013), ci ha riportato sul podio dopo il bronzo a squadre di Bruxelles 2012, ci ha fatto risentire l’Inno di Mameli in un’Arena di ginnastica artistica (al femminile, s’intende) dopo addirittura sette anni: un successo mancava dal trionfale corpo libero di Amsterdam 2007, sempre ad opera del nostro talento più puro.
Vanessa non si spezza, Vanessa non si rompe, Vanessa è entrata nell’immortalità della Polvere di Magnesio (ma ci è già da tempo, dal trionfale Mondiale di Aarhus 2006). Sa solo vincere, sa solo conquistare medaglie, come un caterpillar che disintegra qualsiasi ostacolo che ne impedisca il raggiungimento della meta: il successo.
32 medaglie internazionali, 10 medaglie agli Europei, quindicesima medaglia per l’Italia dell’artistica femminile nella massima competizione continentale. Sono numeri da far rabbrividire. A squadre, nell’all-around, nelle specialità. Vincitrice ovunque, in qualsiasi tipologia di gara: Coppa del Mondo, Europei, Mondiali. Manca solo….l’alloro olimpico. Ci proverà a Rio 2016, ne siamo sicuri.
A 23 anni, quando il 90% delle ginnaste si è già ritirata, lei è ancora qui a dettare legge, a regnare dove in pochissime sono riuscite nella leggenda, in un attrezzo complicatissimo. Esempio di una longevità che andrebbe clonata, tramandata, insegnata alle più giovani.
Qui non c’è solo talento. Qui non c’è solo tecnica, artistica, acrobatica. Qui non c’è solo sport. Qui c’è molto altro: c’è una ragazza che ci ha sempre creduto, qui c’è una donna che ha imparato tanto dalla vita, qui c’è una Campionessa dal cuore grande quanto una Nazione, dall’intelligenza infinita….
Semplicemente e immensamente… Immensa quanto vuoi. E ancora una volta “Grazie di esistere….”.
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