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Rugby internazionale, i momenti migliori del 2014 (seconda parte)

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Seconda ed ultima parte del diario del rugby internazionale (clicca qui per leggere la prima parte), con cui ricordare i migliori momenti del 2014. Spazio al Rugby Championship e ai test match autunnali, con le ultime qualificazioni ai Mondiali 2015 a fare da contorno.

6 luglio – La Namibia vola ai Mondiali 2015. Decisiva la vittoria sul Madagascar per 89-10 e la contemporanea sconfitta del Kenya contro lo Zimbabwe (10-28). I namibiani saranno attesi da Nuova Zelanda, Argentina, Tonga e Georgia nella Pool C. Zimbabwesi ai ripescaggi

18 luglio – Storico annuncio da parte del primo ministro samoano. Gli All Blacks giocheranno una gara di preparazione in vista della RWC 2015 (8 luglio) a Samoa, sbarcando per la prima volta nella storia nelle isole pacifiche dopo tante critiche.

1 agosto – In Francia scatta il Mondiale femminile. Le Black Ferns neozelandesi sono naturalmente le grandi favorite della competizione, essendo le detentrici del titolo da ben quattro edizioni. Inghilterra, Francia, Canada e Irlanda le rivali più accreditate per contrastarle.

2 agosto – A Krasnoyarsk e a Montevideo ci si gioca un posto per lo spareggio finale verso il Mondiale 2015. La Russia sconfigge lo Zimbabwe 23-15, mentre l’Uruguay abbatte Hong Kong 28-3 e si sfideranno in un playoff di andata e ritorno per l’ultimo pass iridato.

5 agostoClamorosa sorpresa alla Women’s Rugby World Cup: l’Irlanda sorprende le Black Ferns e le batte 14-17, buttandole quasi fuori dalle semifinali. Nessun problema per le altre grandi favorite, Francia, Inghilterra e Canada. CLICCA QUI PER GLI HIGHLIGHTS DELLA SFIDA

9 agosto – Non basta la larga vittoria contro gli USA: le Black Ferns, dopo quattro Mondiali vinti consecutivamente, sono fuori dalle semifinali. Nella Pool B va in semifinale l’Irlanda, la carnefice delle neozelandesi, che affronterà l’Inghilterra. Le padroni di casa francesi e il Canada, invece, si giocheranno l’altro posto in finale.

13 agosto – Tempo di semifinali. L’Irlanda, dopo aver eliminato le Black Ferns, punta lo scalpo delle finaliste delle ultime tre edizioni, l’Inghilterra. Ma contro le britanniche, di fatto, non c’è mai storia. Le inglesi scappano subito via nel punteggio e le irlandesi vengono travolte con un netto 40-7. CLICCA QUI PER GLI HIGHLIGHTS DELLA SFIDA

Nell’altra sfida, la Francia vuole sfruttare il fattore casa contro il Canada. Ma la nazionale delle foglia d’acero non è dello stesso avviso e, ad inizio secondo tempo, due mete canadesi (quella della Harvey candidata a meta dell’anno) mettono di fatto il sigillo sul match. Le transalpine reagiscono e si riportano sotto, ma non basta: è 16-18 Canada. CLICCA QUI PER GLI HIGHLIGHTS DELLA SFIDA

16 agosto – Se il Mondiale femminile volge al termine, si apre il sipario invece sul Rugby Championship. E nella prima giornata c’è subito una sorpresa, perché gli All Blacks fermano a 17 la loro striscia di vittorie consecutive al cospetto dell’Australia, capace di bloccare sul 12-12 i campioni del mondo. CLICCA QUI PER GLI HIGHLIGHTS DELLA SFIDA

Le avverse condizioni meteo di Pretoria, invece, accentuano ulteriormente la fisicità e la ruvidità di Sudafrica e Argentina. Pienaar al 1′ mette già le cose in chiaro, ma per gli Springboks il match è più duro di quanto si possa pensare. I Pumas restano a contatto per tutta la partita, ma alla fine è 13-6 Boks. CLICCA QUI PER GLI HIGHLIGHTS DELLA SFIDA

17 agosto – E’ il giorno della finale al Jean-Bouin di Parigi. L’Inghilterra, dopo tre sconfitte contro le Black Ferns, vuole tornare sul trono a distanza di 20 anni, mentre il Canada vuole riscrivere la storia. Partono subito forte le inglesi, che al 38′ guidano 11-0. Ma il piede di Magali Harvey riporta sotto le canadesi e al 60′ il punteggio è di 11-9. Ci pensa la solita Emily Scarratt, però, con un piazzato ed una meta per il 21-9 finale, a portare in trionfo l’Inghilterra. Secondo titolo per il XV della Rosa ma, soprattutto, successo assoluto del rugby femminile. CLICCA QUI PER GLI HIGHLIGHTS DELLA SFIDA

24 agosto – Le incertezze degli All Blacks della prima giornata svaniscono dopo mezzora della seconda. Quando i tuttineri alzano definitivamente il ritmo, per l’Australia non c’è alcuna possibilità. Due mete a metà del primo tempo, tre nei primi 20′ del secondo e i Wallabies sono un lontano ricordo per i campioni del mondo (49-20), in un match in cui Richie McCaw viene ammonito e poi segna due mete. CLICCA QUI PER GLI HIGHLIGHTS DELLA SFIDA

Sfida a dir poco entusiasmante a Salta, dove l’Argentina ha tutta l’intenzione di portare a casa il primo successo del Championship. E ci va molto vicino, perché il Sudafrica non riesce mai a trovare il bandolo della matassa e subisce lo strapotere sudamericano in mischia. I Pumas segnano tre mete, si portano a +5 fino al 68′, ma i Boks fanno valere la maggiore esperienza ed è Steyn a deciderla sul 31-33 al 76′. CLICCA QUI PER GLI HIGHLIGHTS DELLA SFIDA

6 settembre – Mentre gli All Blacks scardinano la difesa argentina e volano, il Sudafrica ha una brutta gatta da pelare: l’Australia. I Wallabies vogliono riscattare la brutta sconfitta di due settimane prima contro i neozelandesi, mettendo sotto a più riprese gli Springboks. Ma la solidità degli ospiti permette ai Boks di reggere l’urto e, grazie al piede di Steyn, di portarsi a +6 al 78′. Ma gli aussie gettano il cuore oltre l’ostacolo e trovano la meta decisiva con Rob Horne (24-23). E i sogni di titolo cominciano a svanire per i sudafricani. CLICCA QUI PER GLI HIGHLIGHTS DELLA SFIDA

13 settembre – A Wellington, con la 4^ giornata, si decide buona parte di Rugby Championship. Una vittoria consentirebbe agli All Blacks di mettere in cassaforte il terzo titolo consecutivo, mentre il Sudafrica deve fare l’impresa. Partita di grande intensità, la prima fiammata è sudafricana con Hendricks e gli All Blacks non riescono a pungere fino al 46′, quando è McCaw a schiacciare la meta che si rivelerà decisiva. Gli Springboks attaccano a testa bassa, ma il tabellino non si muove dal 14-10. Il Rugby Championship è quasi tuttonero. CLICCA QUI PER GLI HIGHLIGHTS DELLA SFIDA

27 settembre – Il Sudafrica per cercare di restare in corsa, l’Australia per crederci ancora. E a Newlands ne esce un match altamente spettacolare, con i Wallabies in vantaggio per gran parte della sfida dopo la splendida meta di Ashley-Cooper nel primo tempo. Gli aussie resistono anche nella ripresa e difendono ad oltranza, ma al 70′ Lambie porta avanti i suoi con un drop. Wallabies che staccano definitivamente la spina, i Boks prendono il sopravvento e si regalano anche il punto di bonus con il 28-10 finale. CLICCA QUI PER GLI HIGHLIGHTS DELLA SFIDA

Non solo Rugby Championship, perché a Krasnoyarsk si gioca l’andata dello spareggio mondiale tra Russia e Uruguay. Vincono i russi per 22-21, con gli uruguagi pienamente in corsa per la gara di ritorno dell’11 ottobre. CLICCA QUI PER GLI HIGHLIGHTS DELLA SFIDA

28 settembre – La vittoria sudafricana, però, non cambia le carte in tavola. Il titolo è praticamente nelle mani degli All Blacks e i campioni del mondo concretizzano subito il primo match point. A La Plata, i Pumas sono poco più che sparring partner questa volta e non possono nulla contro la determinazione e la ferocia degli ospiti. Le mete di Smith e Dagg nel primo tempo e quelle di Savea e di Perenara nel secondo regalano la vittoria e il punto di bonus agli All Blacks, con cui appongono il proprio sigillo sul Rugby Championship con un match di anticipo. CLICCA QUI PER GLI HIGHLIGHTS DELLA SFIDA  

4 ottobre – A Rugby Championship già chiuso, come lo scorso anno, Sudafrica e All Blacks si scontrano nell’ultima giornata del torneo. Nuova Zelanda forse con il freno a mano tirato, ma gli Springboks nel primo tempo sono una furia e marcano addirittura tre mete con Hougaard e per due volte Pollard (già un fuoriclasse a 20 anni). Sul 24-13 e con l’inerzia evidentemente a favore dei padroni di casa, però, l’inerzia cambia. I tuttineri si redimono e si rendono protagonisti di una travolgente rimonta in appena 4′ con Ben Smith e Coles. 24-25 e partita ribaltata, ma i Boks non ci stanno e al 78′ Lambie piazza il calcio decisivo (27-25). Dopo quasi due anni e 22 risultati utili consecutivi, gli All Blacks perdono. CLICCA QUI PER GLI HIGHLIGHTS DELLA SFIDA

5 ottobre – Il torneo, però, si chiude a Mendoza, dove l’Argentina vorrebbe la prima vittoria del Championship ma parte malissimo contro l’Australia. I Wallabies, infatti, partono con il piede sull’acceleratore e marcano due mete in appena 12′. L’ennesima beffa, insomma, sembrerebbe già scritta. Ma non questa volta. Gli aussie progressivamente spariscono dal colpo e lasciano il palcoscenico ai Pumas, che inizia la rimonta con Senatore nel primo tempo. Nella ripresa, sull’11-17, arriva la scossa decisiva. Con gli australiani in 14, l’Argentina va in meta con Imhhoff e passa in vantaggio per la prima volta, suggellando un trionfo storico con Sanchez nel finale (21-17). CLICCA QUI PER GLI HIGHLIGHTS DELLA SFIDA

12 ottobre – L’Uruguay ribalta il 22-21 dell’andata e, a Montevideo, batte la Russia 36-27 dopo aver sofferto nel primo tempo. I sudamericani conquistano dunque l’ultimo pass disponibile per i Mondiali 2015 e se la vedranno, nella Pool A, con Inghilterra, Australia, Galles e Fiji.

18 ottobre – Dopo la bruciante sconfitta nell’ultimo atto della Bledisloe Cup contro gli All Blacks, oltre agli scandali fuori dal campo con Kurtley Beale protagonista, il coach dell’Australia Ewen McKenzie decide di rassegnare le dimissioni.

22 ottobre – La Federazione australiana annuncia il successore del dimissionario Ewen McKenzie: è Michael Cheika, capace di dominare il Super Rugby 2014 con i Waratahs e di portarli al successo.

1 novembre – Il lungo mese di test match autunnali comincia a Chicago, con una storica sfida tra USA e All Blacks. Sul campo, naturalmente, c’è ben poca partita: i tuttineri, con Sonny Bill Williams nel motore, travolgono gli statunitensi 74-6, ma il movimento a stelle e strisce potrà trovare nuova linfa per la crescita da questa partita.

6 novembreShane Williams, l’ala gallese tra le più forti di tutti i tempi, appende gli scarpini al chiodo e annuncia il ritiro dall’attività agonistica. 58 mete segnate in 87 caps, dal furetto di 170 cm. Una rarità per il rugby moderno, un fuoriclasse puro. CLICCA QUI PER IL TRIBUTO A SHANE WILLIAMS.

8 novembre – Quasi due anni e nove sconfitte consecutive dopo, l‘Italia ritorna a sorridere nel primo test match autunnale contro Samoa. Gli azzurri dimostrano di aver cambiato marcia rispetto a giugno ma concludono in svantaggio il primo tempo, salvo rimontare con due mete nella ripresa firmate Favaro e Parisse. Buon debutto dal 1′ per Kelly Haimona, schierato apertura non senza critiche ma capace di gestire al meglio il gioco italiano. CLICCA QUI PER GLI HIGHLIGHTS DELLA SFIDA

Dopo aver sfiorato la vittoria a giugno, l’Inghilterra ci riprova contro gli All Blacks. Ma i tuttineri, dopo la sconfitta contro il Sudafrica, sembrano aver riacquistato quell’aura di imbattibilità inscalfibile e passano anche a Twickenham, non senza faticare. Apre una splendida marcatura di May, ma la marea nera con il solito McCaw e Faumuina rimonta gli inglesi e li costringe all’ennesima resa. CLICCA QUI PER GLI HIGHLIGHTS DELLA SFIDA

Grande curiosità attorno all’Irlanda, vincitrice del Sei Nazioni e attesa ai primi veri test match senza Brian O’Driscoll. E la risposta è di quelle estremamente convincenti  Gli irlandesi giocano a ritmi serratissimi e sfruttano ogni singola occasione per marcare punti, mentre gli Springboks si dimostrano fin troppo arroganti e cercano sempre la meta. Che arriva solo nel secondo tempo ed è anche inutile, perché l’Irlanda è praticamente perfetta e macina punti con Sexton e Bowe fino al 29-10 finale. CLICCA QUI PER GLI HIGHLIGHTS DELLA SFIDA

14 novembre – L’allerta maltempo su Genova costringe la FIR a dirottare Italia-Argentina al venerdì. Una vera e propria prova del 9 per gli azzurri, contro dei Pumas ormai superiori all’Italrugby ma con qualche esperimento nel XV iniziale. La Banda Brunel conferma di esserci mentalmente e fisicamente, Haimona risponde presente dalla piazzola ma, come spesso capita, alcuni errori evitabili condannano gli azzurri. Amorosino e De La Fuente gli sfruttano a pieno e firmano le due mete decisive tra fine primo tempo e metà del secondo, indirizzando una partita che Parisse&co. non riescono a riprendere. I Pumas la spuntano 18-20. CLICCA QUI PER GLI HIGHLIGHTS DELLA SFIDA

15 novembreFrancia e Australia, due squadra alla disperata ricerca di un’identità ad un anno dal Mondiale. Match, come prevedibile, a ritmi elevati e di grande qualità, con i francesi che si fanno preferire nel primo tempo seppur di misura. Nel secondo tempo il piede di Lopez consente ai galletti di staccare i Wallabies, ma al 76′ la meta di Simmons riporta sotto gli ospiti. Anche se troppo tardi: 29-26 per la Francia, che riscatta i disastri di giugno. CLICCA QUI PER GLI HIGHLIGHTS DELLA SFIDA

A Twickenham, Inghilterra e Sudafrica cercano riscatto dopo le sconfitte della settimana prima contro All Blacks e Irlanda. E per poco più di un tempo gli Springboks fanno la parte del leone e costringono gli inglesi sulla difensiva, oltretutto senza successo. Le mete di Serfontein e Reinach sembrano indirizzare la partita, ma con i Boks in 14 il XV della Rosa recupera lo svantaggio in un amen con due mete di Wilson e Morgan. I momenti decisivi, però, premiano gli ospiti che vincono lo sprint finale degli ultimi 20′ e la chiudono sul 28-31. CLICCA QUI PER GLI HIGHLIGHTS DELLA SFIDA

In molti rimarranno sorpresi quando apprenderanno che il record di vittorie consecutive, a livello internazionale, appartiene a Cipro. I Mufloni (questo il soprannome della Nazionale), infatti, hanno inanellato ben 24 successi di fila dal 2008, riscrivendo interi capitoli di storia. Dopo quattro anni, però, la striscia si interrompe contro la Lettonia. A Riga, infatti, i padroni di casa si impongono 39-20 contro i ciprioti, oltretutto ancora esclusi dal ranking mondiale.

18 novembre – Viene annunciato ufficialmente il passaggio dal vecchio International Rugby Board (IRB) alla nuova World Rugby, l’organismo mondiale che controlla e governa la palla ovale. Non solo il nome, ma vengono cambiati anche il logo e il sito web.

22 novembre – L’Irlanda per concludere in bellezza un anno straordinario, secondo (forse) soltanto a quello degli All Blacks. Australia per regalarsi qualche certezza. Ma nella prima mezzora di certezze ce ne sono ben poche da una parte e dall’altra, perché all’Aviva Stadium va in scena un vero e proprio spettacolo. Zebo e Bowe fanno volare l’Irlanda nei primi 15′, due mete di Phipps e una di Foley consentono ai Wallabies di agguantare i padroni di casa in un match scoppiettante. Poi comincia una logorante battaglia tattica e nel breakdown, dove l’Irlanda allunga ne esce vincitrice. E il piede di Sexton è ancora decisivo per il 26-23. CLICCA QUI PER GLI HIGHLIGHTS DEL MATCH

Sconfitta contro l’Australia, vittoria risicata contro le Fiji e ora gli All Blacks, con Richie McCaw 100 volte capitano. Per il Galles, il novembre di test match potrebbe trasformarsi in un incubo, ma i Dragoni mettono in campo tutta la loro verve e la qualità che li contraddistingue e mettono sotto i tuttineri, tant’è che all’ora di gioco il punteggio dice 13-10 Galles. Ma i padroni di casa non ne hanno più, mentre la Nuova Zelanda esce allo scoperto e li travolge con ben quattro mete in dieci minuti per il 16-34 finale. CLICCA QUI PER GLI HIGHLIGHTS DELLA SFIDA

Al Saint-Denis la Francia vorrebbe continuare sulla scia di quanto fatto vedere contro l’Australia, ma al cospetto dell’Argentina emergono di nuovo tutti i limiti caratteriali e strutturali dei galletti. E i Pumas ne approfittano, finalizzando tutte le occasioni possibili (addirittura quattro drop realizzati) e allungando in maniera decisiva prima della reazione francese. CLICCA QUI PER GLI HIGHLIGHTS DELLA SFIDA

I World Rugby Awards premiano il neozelandese Brodie Retallick come miglior giocatore dell’anno. Per la prima volta, il premio viene vinto da un seconda linea. Gli All Blacks, invece, si confermano quale miglior team per la quinta stagione consecutiva. Il dominio dei tuttineri è suggellato da Steve Hansen, nominato miglior allenatore.

29 novembre – Sfide tra deluse a Twickenham e Cardiff. A Londra, Inghilterra e Australia cercano riscatto dopo tre settimane poco entusiasmante costellate di alti e bassi. Il XV della Rosa va in svantaggio soltanto per 3′, poi passa in vantaggio e vi resta per tutta la partita, costringendo i Wallabies ad un vano inseguimento. Ben 14 i punti di un buon George Ford. CLICCA QUI PER GLI HIGHLIGHTS DELLA SFIDA

Al Millennium Stadium, il Galles vuole rimettersi in piedi dopo la batosta fin troppo esagerata rimediata dagli All Blacks. Dragoni e Sudafrica mantengono alti i ritmi ma le difese concedono poco e il tabellino si muove solo attraverso i calci. Halfpenny ne mette quattro dalla piazzola, Lambie soltanto due e i gallesi riescono a resistere agli assalti finali degli Springboks, spuntandola 12-6. CLICCA QUI PER GLI HIGHLIGHTS PER LA SFIDA 

E’ la discussa marcatura di François Hougaard la meta più bella del 2014, segnata dal mediano sudafricano contro gli All Blacks, al termine di uno splendido coast to coast di squadra ma viziato da un probabile avanti. CLICCA QUI PER IL VIDEO DELLA META

1 dicembre – Piove sul bagnato per il Sudafrica. La sconfitta con il Galles, infatti, porta con sé anche il grave infortunio subito da capitan Jean De Villiers. Il centro Springbok dovrà restare ai box per almeno otto mesi, fino a luglio 2015. A rischio, dunque, i Mondiali inglesi.

4 dicembre – Il presidente Gavazzi conferma la volontà di ospitare il Mondiale 2023 in Italia. Secondo il n°1 della FIR, la rassegna iridata si collocherebbe perfettamente all’interno di un contesto che, attualmente, vuole il Bel Paese in corsa anche per la Ryder Cup 2022 e per le Olimpiadi 2024 con Roma.

5 dicembre – L’Italia parla, l’Irlanda agisce. L’IRFU (Irish Rugby Football Union), il governo irlandese e quello nord-irlandese hanno annunciato ufficialmente la presentazione alla World Rugby della candidatura per il Mondiale 2023.

16 dicembre – Per la prima volta nella storia degli All Blacks, la NZRU rinnova il contratto del proprio allenatore prima di una Coppa del Mondo. Steve Hansen, infatti, resterà sulla panchina ovale più ambita al mondo fino al 2017. Le cifre si aggirano sui 500.000 € all’anno.

30 dicembre – Giovanni Malagò, presidente del CONI, conferma la volontà di presentare l’Italia come paese ospitante per il Mondiale 2023, parlando degli altri eventi per il quale l’Italia correrà.

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daniele.pansardi@olimpiazzurra.com

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