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Sci Alpino

Sci alpino, Mondiali 2015: Birds of Prey e Raptor, due piste difficili

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Birds of Prey e Raptor, due nomi che, tradotti in italiano, parlano di uccelli da preda, rapaci. Quelli che si lanciano in picchiata per scagliarsi sul bottino preferito. Quelli maestosi, che si librano in cielo sprizzando libertà da ogni poro.

Saranno questi gli scenari dei Campionati del Mondo di Vail/Beaver Creek, ormai ai nastri di partenza. Due piste “toste”, tecniche, difficili: una, la Birds of Prey, senz’altro più conosciuta (vi si gareggia dal 1998); l’altra, la Raptor, ha debuttato nel circuito femminile solamente nel 2013. In questi giorni, il meteo in Colorado è piuttosto variabile e l’escursione termica è marcata, con massime talvolta ben sopra lo zero, dunque quantomeno per le prime giornate le difficoltà di un fondo ghiacciato non dovrebbero aggiungersi a quelle di due tracciati che richiedono già un grande impegno tecnico.

I curvoni del The Brink, le altre curve prima del salto Screech Owl che sembrano facili ma in realtà possono costare tantissimo se iniziate con un decimo di ritardo, lo spettacolare Golden Eagle Jump prima di una parte finale più “tranquilla”: la Birds of Prey si distingue per una notevole varietà di passaggi, che esaltano in particolare gli sciatori più tecnici ma, al tempo stesso, richiedono doti di scorrevolezza. La Raptor offre invece pendenze ancora più impegnative e anche in questo caso alterna segmenti ad alto tasso tecnico, ad altri più veloci e scorrevoli.

Ah, sia sulla pista che ospiterà tutte le gare maschili più quelle tecniche femminili, sia su quella dove si sfideranno discesiste e supergigantiste, gli atleti della nazionale italiana sembrano trovarsi bene. Ma di questo ne parleremo a parte. 

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foto: uncovercolorado.co

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marco.regazzoni@olimpiazzurra.com

3 Commenti

1 Commento

  1. Luca46

    3 Febbraio 2015 at 19:10

    Intanto con la norma dei contingenti per nazione i mondiali sono gare globalmente di contenuto tecnico inferiore. Poi dipendono spesso dal posto dove si svolgono le gare, spesso non all’altezza dei più grandi palcoscenici di coppa del mondo. Inoltre sono gare dove tanti sparano le cartucce ad occhi chiusi quindi dal punto di vista mentale sono un altro tipo di gara. I mondiali sono affascinanti ma preferisco la Coppa del Mondo.

  2. ale sandro

    1 Febbraio 2015 at 22:42

    Da quel che ho capito quindi ,della vecchia pista del mondiale ’89 è rimasto solo il ricordo. Me la ricordavo infatti molto differente dalla Birds of Prey come difficoltà tecniche, quando vinse alla lotteria ( :D) il tedesco Tauscher,che pure non era male, e la guerra dei materiali la fece da padrone. Sempre cosa gradita vedere sciatori più tecnici emergere. Jansrud sembra davvero candidato a fare la voce grossa,ma ci sono parecchi avversari competitivi, a mio parere l’austriaco Matthias Mayer o chissà anche Janka che non ha mai disdegnato la Birds of Prey. A volte chi va fortissimo in Coppa tutto l’anno, non sempre trova la miglior condizione nella gara di campionati più importante della stagione, vedremo se ci saranno delle sorprese, anche se personalmente ne dubito.

    • Marco Regazzoni

      2 Febbraio 2015 at 10:14

      Per quanto riguarda i materiali, contano essenzialmente nei primi 15”-20′ e in parte in quelli finali: non sono ininfluenti, ma credo che la tecnica possa fare davvero la differenza. Verissimo quanto dici sulla difficoltà di conferma al grande evento di chi va forte tutto l’anno, motivo per cui, dal mio punto di vista strettamente personale, non ho mai considerato una gara di Coppa del Mondo di “serie B” rispetto ad una dei Mondiali o delle Olimpiadi. Spero che ci siano un po’ di sorprese, non a caso, nell’articolo sui pronostici, mi sono dilettato anche in alcuni azzardi.

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