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Slittino
Slittino, Mondiali 2015: Pavlichenko sorprende tutti. Fischnaller ribaltato
Grandissima delusione per l’Italia ai Mondiali di slittino a Sigulda. Nel singolo maschile la nostra carta più attesa era Dominik Fischnaller: l’altoatesino non aveva deluso nel corso della prima manche, chiudendo in seconda piazza a 20 millesimi dal sorprendente russo Semen Pavlicheko, ma davanti al favorito tedesco Felix Loch. Dunque in piena corsa per l’oro. Nella seconda frazione, poi, accade l’imponderabile: il 21enne di Maranza, comunque indietro nei primi rilevamenti cronometrici rispetto a Loch, commette un errore gravissimo e si ribalta, perdendo oltre un secondo e classificandosi tredicesimo.
Titolo mondiale, il primo in carriera, per il russo Semen Pavlichenko, mai vincitore in Coppa del Mondo. Il 23enne, quinto alle Olimpiadi di Sochi 2014, è risultato il più veloce in entrambe le discese, precedendo Felix Loch di 71 millesimi. Al bi-campione olimpico in carica, al secondo argento dopo quello di Cesana 2011 (ma con 4 ori già in bacheca), sono costate care due lievi correzioni effettuate nel corso della discesa conclusiva. Quella di Pavlichenko è una vittoria storica per la Russia, la prima dalla disgregazione dell’Uniove Sovietica. Per trovare un trionfo iridato nel singolo maschile da parte di un atleta dell’Est Europa, bisogna infatti risalire al 1981, quando il moscovita Sergej Danilin si impose in Svezia ad Hammarstrand. L’ultima vittoria non italiana o tedesca in questo format, invece, risaliva al 1996 con l’austriaco Markus Prock.
Proprio un austriaco ha completato il podio odierno: sesto a metà gara, Wolfgang Kindl ha sfoderato una seconda manche convincente, conquistando la prima medaglia in carriera ai Mondiali.
Quarta piazza per il giovane (classe 1992) Alexandr Peretjagin, a conferma degli ottimi materiali a disposizione dei russi. A seguire il tedesco Andi Langenhan e l’americano Chris Mazdzer, risalito dalla tredicesima piazza.
Non ha portato a termine la sua prova Kevin Fischnaller, ribaltatosi nel corso della seconda frazione. Una giornata davvero da incubo per l’Italia.
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federico.militello@olimpiazzurra.com
Foto: Fisi
Luca46
15 Febbraio 2015 at 17:59
Non sono affatto ottimista (sono daccordo con quanto hai scritto) e speravo anch’io vincesse ma visto che è andata così …
Sulla stagione invece penso sia fallimentare in generale. Si può fare di meglio in tutte le specialità ma non con questi presupposti.
ale sandro
15 Febbraio 2015 at 12:39
Davvero una grossa delusione perchè qui le circostanze per fare il grande risultato c’erano tutte. Una seconda manche inferiore alla prima fino all’errore grave. Come detto era in ritardo sebbene non di tanto , ma non sono sicuro che potesse riuscire,almeno per il bronzo ,a fare meglio di Kindl , che si conferma grandissimo nelle seconde manche ,il quale ha quasi pennellato le ultime tre curve con una velocità di punta molto alta, a memoria mi pare la più alta della seconda prova. Oltre alla bontà dei materiali si conferma un certo fermento della nazionale russa(tra Pavlichenko e Fedorov ma non solo), che ha assorbito direi molto bene l’addio di Demchenko. Spero che Dominik reagisca il prima possibile perchè non sono state poche le occasioni non sfruttate di questa stagione, anche quando le condizioni ambientali e di pista lo consentivano.
Luca46
15 Febbraio 2015 at 14:07
Non ci sono le condizioni per fare risultato, si spera nel miracolo del talento. Stiamo sprofondando sempre più.
ale sandro
15 Febbraio 2015 at 15:30
Non è così, le condizioni c’erano eccome, era una pista tecnica, con temperature basse il giusto e non era una pista ad uso esclusivo dei tedeschi, come ne sono capitate altre in stagione. E purtroppo Fischnaller non ha colto tutte le occasioni in pieno secondo me, complice anche la salute nel mese di Gennaio. Il solito discorso sulla mancanza del budello è sicuramente sacrosanto, ma trovo giusto prendersi le responsabilità quando le cose non vanno bene nell’appuntamento tra i più importanti, se non il più importante della stagione. E ripeto ,secondo me questa è prima di tutto un’occasione sprecata.
Luca46
15 Febbraio 2015 at 16:12
In verità ci speravo anch’io ma alla fine è meglio così se servirà a dare una scossa. Non è solo il budello, ci sono anche altre cose che non vanno ma si dorme. Sono d’accordo che era un occasione d’oro ma non me la sento di bastonare Dominik per aver fallito quando la nave sta affondando ed è lasciata al suo destino.
Per fortuna nel naturale il solito dominio.
ale sandro
15 Febbraio 2015 at 17:44
Ti invidio l’ottimismo sulla scossa 🙂
Purtroppo penso invece che una medaglia o un titolo perso, danneggino soprattutto l’atleta e il tecnico.
Tante volte si è pensato tra appassionati e soprattutto non appassionati di questo o quello sport, che finire a zero i medaglieri fosse un bene(spero non accada da qui a fine mese che di appuntamenti iridati “a rischio” ce ne sono diversi, e il cazziatone random non servirebbe a nulla) perchè così avrebbero pagato i dirigenti.
In realtà non pagano affatto e non viene fatto quasi mai nessun cambiamento vero e soprattutto utile (anzi secondo me spesso si fanno veri e propri danni con le epurazioni ,vedi le scelte federali dello sci alpino del dopo Sochi), anche in ottica strutture, per il bene di quello sport e per il suo sviluppo nel nostro strano paese. Aggiungo che a me di loro,i dirigenti federali e Coni che si fanno belli con la medaglia da salvatore della patria,o con i medaglieri da parachiappe,non frega nulla, sono soltanto felice per l’atleta e il tecnico che si son fatti un culo così, e non sai quanto mi dispiaccia che Dominik debba ingoiare questo rospo, però è anche giusto evidenziare l’errore e le occasioni mancate. Gli servirà per il futuro , e sono convinto che saprà reagire. La stagione poi non è mica da buttare con 4 podi di Coppa e il secondo posto nella generale. Bisogna reagire e ripartire.
In attesa che qualcuno “di dovere” venga illuminato e capisca come sfruttare le risorse. Chissà mai che un giorno succeda pure questo.
Luca46
15 Febbraio 2015 at 12:38
Verrò lapidato ma mi viene da dire: meglio così. Un eventuale successo avrebbe offuscato l’estrema difficoltà cui versa questa disciplina che tanto ha dato all’Italia. Gli sport da budello non vanno abbandonati che secondo me è quello che sta avvenendo. Malagò ma dove sei?