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Mondiali nuoto 2017: i possibili scenari dopo il no di Guadalajara

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Un fulmine a ciel sereno. La Fina l’ultimatum l’aveva lanciato a inizio febbraio, ma in pochi avevano osato temere il peggio. E invece il tutto si è realizzato nel tardo pomeriggio italiano di ieri, con il comunicato di resa dell’ex tuffatore Jésus Mena – bronzo olimpico dalla piattaforma a Seul 1988 e ora direttore generale della Commissione Nazionale dello Sport – ripreso dalle principali testate locali e poi da L’Equipe.

Sebbene manchino ancora note ufficiali firmate Fina, la notizia è pressoché certa. Guadalajara, città messicana che di recente ha ospitato le qualificazioni alle Olimpiadi giovanili di tuffi e un lungo stage dell’azzurro Andreas Billi, non organizzerà i Mondiali del 2017. La crisi economica che ha colpito il paese della siesta e dei mariachi ha costretto il governo a varare un piano di riduzione delle spese pubbliche. E lo sport ne rimane fuori, saggiamente ma con enorme dispiacere per i tantissimi appassionati delle discipline acquatiche. Più la beffa: 5 milioni di dollari di ammenda.

Adesso, però, non c’è tempo da perdere. E’ vero che prima c’è da vivere l’edizione 2015, in programma a Kazan dal 24 luglio al 9 agosto, ma un Mondiale ha le sue tempistiche di organizzazione e in poco più di due anni bisogna rimediare e preparare una nuova sede. Hong Kong, candidata e sconfitta sia per il 2015 che per il 2017, potrebbe risultare la soluzione perfetta, mentre un’altra strada percorribile è quella di anticipare le edizioni di Gwangju (prevista per il 2019 in Corea del Sud) o Budapest (2021).

C’è comunque un precedente a spazzare via ogni timore di inutile corsa contro il tempo o cattiva organizzazione. Nel maggio 2010 la capitale degli Emirati Arabi Uniti, Dubai, rinunciò ai Mondiali del 2013. In poco meno di un’estate, ovvero nel settembre 2010, la Fina annunciò nuova vincitrice la città spagnola di Barcellona, che durante la prima assegnazione non risultava nemmeno tra le candidate. Segnale che una località già pronta non avrebbe troppi problemi nel cogliere la palla al balzo e creare un appuntamento ottimo come fu quello catalano. Come si evolverà la situazione?

 

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francesco.caligaris@olimpiazzurra.com

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