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Combinata nordica
Combinata nordica, Mondiali 2015: Pittin, impresa d’argento! Solo Rydzek lo batte
Le porte della storia erano lì, pronte ad essere aperte. E Alessandro Pittin ha colto l’occasione, sfondandole di prepotenza: medaglia d’argento nella Gundersen dal trampolino piccolo che ha aperto il programma della combinata nordica ai Mondiali di Falun. La prima assoluta dell’Italia nella rassegna iridata. La conferma di un campione straordinario, già sul podio delle Olimpiadi nel 2010.
Già dopo il salto si respiravano sensazioni positive. Il finanziere di Cercivento aveva staccato il quattordicesimo punteggio – peraltro subito dietro a Samuel Costa – grazie ad 87 metri: 1’16” di distacco da Eric Frenzel pareva comunque un distacco impegnativo. Anche perché, si sa, Frenzel rappresenta uno dei combinatisti più completi della storia, capacissimo di performance straordinarie in entrambi i segmenti. Eppure, il copione va diversamente.
I più immediati inseguitori del fuoriclasse tedesco, ovvero i fratelli Watabe, Klemetsen, Rydzek e Lamy-Chappuis, non partono sconfitti in partenza e nel giro di quattro chilometri riescono a riportarsi in vetta. Più indietro, l’azzurro riesce immediatamente a colmare il buco di una quindicina di secondi che lo separava da Graabak, proiettandosi così nella top ten all’inseguimento del trenino delle medaglie; a metà gara il carnico si trova in settima posizione solitaria, a 25” dal gruppo di testa. L’azione di Pittin è semplicemente devastante: al termine della terza tornata, il gap è chiuso e la rimonta è completata, addirittura con un transito in prima posizione sulla linea d’arrivo prima di condurre lungamente il plotone in prima persona.
Si entra dunque nella fase caldissima della gara, l’ultimo giro. Pittin è davanti, sempre davanti: non si volta mai, quasi fosse uno scalatore su una vetta alpina del ciclismo. Ad un certo punto parte e solo Rydzek lo segue: il ragazzo originario di Oberstdorf è ovviamente più fresco, avendo speso molte meno energie rispetto a Pittin. Così, all’ultima curva si porta davanti e si invola verso il primo titolo mondiale della carriera, settima medaglia assoluta tra Olimpiadi e Mondiali. Alessandro è d’argento e può giustamente esultare per un’impresa consegnata agli annali dello sci azzurro. Bronzo a Jason Lamy-Chappuis, che lascia giù dal podio un Eric Frenzel quantomeno amareggiato per una condotta di gara discutibile (forse condizionata da alcuni problemi fisici).
Per quanto riguarda gli altri azzurri, dodicesimo un eccellente Lukas Runggaldier (era 34°) a 1’02”, che si conferma tra i migliori fondisti del circuito; 22° Samuel Costa a 1’44”, 24° Armin Bauer a 1’45”. Adesso tutti a fare festa, con Pittin, col tecnico Jochen Strobl e con tutto lo staff, perché oggi si è scritta la storia.
foto: credit Fisi
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marco.regazzoni@olimpiazzurra.com
ale sandro
20 Febbraio 2015 at 17:04
Grandissimo, un ‘impresa veramente! Si danno per scontate certe rimonte perchè ci ha abituato molto bene, ma non è affatto così. Fondamentale il salto discreto in modo da non partire troppo indietro, per poi recuperare prima del passaggio all’ultimo giro. Un Pittin intorno alla quindicesima posizione con un minuto e poco più di distacco se la può (quasi) sempre giocare per il podio. Tutto sommato buona anche la prestazione della squadra, con il solito Runggaldier formidabile nel fondo. Curioso per la staffetta che sarà come stavolta col trampolino piccolo. Magari non per un’altra medaglia ma per una bella gara come questa. In ogni caso difficile annoiarsi con sedi di gare di fondo come Falun.