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Sollevamento pesi, Mirco Scarantino: “Lavoro per una medaglia a Rio. E agli Europei…”

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Ha 20 anni, ma una carriera e tanti successi alle spalle che ne fanno già un veterano. Mirco Scarantino è, assieme a Genny Pagliaro in campo femminile, il faro della pesistica italiana. L’unico esponente del Bel Paese a prendere parte alle Olimpiadi di Londra 2012 (a soli 17 anni), nonché vice-campione d’Europa in carica. Proprio l’imminente rassegna continentale di Tbilisi rappresenterà la prima tappa di passaggio in una stagione in cui il talento siciliano proverà a compiere il definitivo salto di qualità anche a livello mondiale. I lunghi, intensi e massacranti allenamenti all’Acqua Acetosa stanno formando un nuovo Scarantino, in crescita esponenziale e pronto a lanciare il guanto di sfida al gotha planetario. A cominciare dagli Europei, dove l’azzurro punterà senza mezzi termini al bersaglio grosso. Col mirino puntato al vero grande sogno: una medaglia alle Olimpiadi di Rio de Janeiro 2016.

Ai Campionati italiani hai toccato il tuo nuovo primato nazionale nel totale: 270 kg. Una misura con cui si possono fare sogni d’oro ai prossimi Europei…Quale sarà il tuo obiettivo in Georgia?
Dopo aver vinto gli Europei juniores e U17, ora voglio l’oro più importante, quello dei senior. Vado in Georgia pensando solo alla mia gara, non mi interessa quello che faranno gli altri. Devo solo sollevare le mie misure e far vedere quanto valgo“.

Quali avversari temi maggiormente nella corsa al titolo?
Il moldavo Oleg Sirghi è molto forte nello slancio, mentre lo spagnolo Josue Brachi è pericoloso nello strappo. Però non li vedo completi come invece lo sono io. Dipende tutto da me“.

Non è detto che per vincere sia necessario arrivare a quota 270. Forse anche una misura di poco superiore ai 260 potrebbe assegnare l’oro. Che tipo di tattica adotterai in gara?
E’ chiaro che andrà valutato ciò che faranno gli avversari. Se ad esempio per vincere l’oro basterà fare 145 kg di slancio, non avrebbe senso partire da 150. Noi comunque siamo pronti a tutto. Sto bene e negli ultimi test ho capito che anche 275 kg di totale sono alla mia portata“.

Stiamo parlando di misure davvero importanti…Da primi posti al mondo.
Sto lavorando per il podio olimpico. Ci sto credendo con tutto me stesso. Sento di essere più maturo e di essere in grado di provarci. So che a Rio, per età e per le misure che sarò in grado di sollevare, sarà la mia grande occasione. Ho ancora un anno e mezzo per crescere. Il mio obiettivo è arrivare a quota 280 kg o poco sopra. A quel punto un piazzamento tra i primi 5 non te lo toglie nessuno. E per le medaglie ci sarei anche io, soprattutto se consideriamo che spesso, per regolamento, le nazioni migliori non possono schierare più di un atleta per categoria“.

Intanto in autunno si svolgeranno a Chicago i Mondiali. Credi che l’Italia, in campo maschile, possa ancora puntare ad una qualificazione della squadra? Ed a livello individuale, quali saranno le tue ambizioni?
Personalmente dovrò pensare a fare la mia gara, senza pensare a niente. Lo scorso anno pagai troppo il fatto di dover portare punti alla squadra per la qualificazione. So che se riuscirò a fare ciò di cui sono capace, questa volta contribuirò alla causa con tanti punti. Purtroppo qualificare la squadra è dura, ma dobbiamo provarci. Io e Nino Pizzolato possiamo fare bene, ma anche Michael Di Giusto e Mirko Zanni. Lo stesso Giorgio De Luca nei 77 kg. Crediamoci fino alla fine“.

A 20 anni sei già sulla breccia da molto tempo. Cosa ti manca per diventare sempre più conosciuto anche a livello mediatico?
Nel mio settore sono molto conosciuto ed è bello. Però voglio quel risultato a Rio. Cambierebbe tutto e darebbe una visibilità incredibile al movimento. La stessa Federazione, che ci mette nelle migliori condizioni possibili di allenarci e che ringrazio, lo meriterebbe. Io e i tecnici stiamo lavorando sodo e tutti uniti per questo grande obiettivo“.

Dopo le Olimpiadi di Rio, potresti prendere in considerazione un cambio di categoria, magari salendo nei 62 kg?
Penso che continuerò nei 56 kg, perché sono già vicino al top. Certo, per rimanere in questa categoria c’è un grande lavoro di testa da compiere per mantenere il peso, però per un altro quadriennio mi sentirei pronto a farlo“.

Parliamo proprio delle tue giornate all’Acqua Acetosa, scandite da due intense sessioni di allenamento, dove col sudore si costruiscono per mesi risultati che vanno concretizzati in una singola giornata. Una vita di rinunce e sacrifici. Puoi raccontarcela?
A me tutto questo non è mai pesato, non è un sacrificio. Anzi era il mio sogno e sono felice di averlo realizzato. So che ho fatto contento mio padre e lo ringrazio molto, perché senza di lui non ce l’avrei mai fatta. Sono andato via di casa a 14 anni ed all’inizio non è stato facile, soprattutto per mia mamma, ma anche per me. Poi pian piano mi sono ambientato, ho la mia vita sociale e all’Acqua Acetosa c’è armonia anche nel rapporto con gli atleti di altri sport“.

A casa Scarantino la pesistica è un affare di famiglia…Anche tuo fratello Claudio (9 anni) sembra portato per questo sport…
Penso che mio fratello ripeterà la stessa mia storia. Anche io, come lui adesso, giocavo a calcio, poi mi sono dato ai pesi. Se succederà, davvero potremo scrivere un libro…Ha una muscolatura già costruita, penso sia portato. Spero che abbia la testa per emergere, è la componente fondamentale e io l’ho avuta“.

Verso le Olimpiadi di Tokyo 2020 sta nascendo davvero una bella squadra azzurra in campo maschile: sei d’accordo?
Parliamoci chiaro: Tokyo è già alle porte e stiamo già lavorando per farci trovare pronti. La squadra sarà molto competitiva. Ci saremo io e Pizzolato, Di Giusto, Zanni e tanti altri giovani che stanno venendo fuori. Pizzolato penso che, se dovesse passare tra i 94 kg, potrebbe fare grandissime cose. Insomma, per Tokyo avremo certamente ottime possibilità di qualificare la squadra e non solo“.

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Foto: Federpesistica

 

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