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Ginnastica, Olimpiadi – Basta cambiare le regole! La follia di tagliare le squadre e…

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Ormai siamo in dirittura d’arrivo e si va per il sì. A fine maggio verrà ufficialmente presentata la proposta per il cambiamento del processo di qualificazione verso le Olimpiadi. In ottica Tokyo 2020 ci sarà un’autentica rivoluzione.

 

Ma basta, io non ci sto. Non accetto che si continuino a cambiare i regolamenti. Passino i rifacimenti del codice dei punteggi (anche se di certo non facilitano la comprensione della disciplina). Passino anche le rivoluzioni di valutazione (abbandonare il 10 perfetto, adottare la D+E, e poi pensare addirittura a un ritorno). Ma che si stravolgono pure le strutture…

Non accetto il taglio delle squadre. Non sopporto che le migliori Nazionali del Pianeta possano portare solo quattro ginnaste all’appuntamento più importante, quello su cui si fonda l’intero quadriennio. Ritengo inaccettabile che le migliori espressioni della Polvere di Magnesio si vedano depennate di proprio elementi. Non posso considerare squadra un team composto solo da quattro atleti (non me ne voglia la scherma, ci sono in gioco altri fattori).

Sì, la grande innovazione di chi comanda l’artistica è quella di diminuire il numero di componenti di ciascuna formazione: dagli attuale 5 (come sarà a Rio 2016) si dovrebbe passare a 4. Con quale scopo? Aumentare il numero di individualisti, verosimilmente provenienti da Paesi di seconda fascia…

Sempre 98 posti a disposizione per ciascun sesso, ma solo 48 per le squadre contro gli attuali 60.

 

Chi spiega alle ginnaste perché possono andare in 6 ai Mondiali qualificanti, ma poi solo 4 hanno diritto ai cinque cerchi? Chi spiega al pubblico che alcune delle grandi big internazionali rimarranno a casa? Chi spiega ai paganti che ragazze da 15 punti non sono in pedana per il rispetto dei criteri oscuri e per lasciare spazio a chi farà fatica ad arrivare ai 12?

Qui non c’è meritocrazia. Tutto qui. Vi faccio un semplice conto: 4×12 (le squadre partecipanti), dà 48 come risultato. Quindi si assegneranno 50 posti a individualisti non appartenenti alle 12 migliori Nazioni del Pianeta. Ma gli attuali 30 posti (abbondanti) non bastavano?

 

Ironizzo: non è che qualche ginnasta nata in un Paese storicamente forte decida di prendersi un’altra nazionalità per volare alle Olimpiadi? Succede in altri sport, perché non qui.

Ma poi tecnicamente. Che formula si adotterebbe nei concorsi a squadre? Bisognerebbe quasi portare delle all-arounder per evitare dei rischi.

Andiamo a vedere i dati d’ascolto: la gara più amata è quella che mette le Nazioni una di fronte all’altra. Vedere la propria bandiera, il proprio movimento, il proprio modo di lavorare sul tetto olimpico non ha prezzo. Gli USA, più che per esultare per Gabby Douglas (o per Simone Biles), festeggiano per Fierce Five e pink team in generale. E noi, quando trionfammo a Volos? Lasciarsi dietro Romania e Russia in volata, quante emozioni (e i televisori piangono ancora, riferimenti puramente casuali). Ma vale per tutti gli sport, per tutti gli spettatori, per tutte le Nazioni.

Già la regola dei passaporti abbassa il livello delle competizioni (ricordo la Campionessa del Mondo all-around esclusa dalla Finale Olimpica per lasciare posto a rincalzi da 25esimo posto…), se poi ci si aggiunge pure questo format…

Va bene la rappresentanza del maggior numero di Paesi (base del movimento olimpico), ma questa non dovrebbe mai passare davanti al merito. Perché altrimenti si avvantaggia chi ha avuto la “fortuna” di nascere in un Paese di scarsa tradizione, a discapito di chi è davvero bravo.

Prima si andava addirittura in 7 alle Olimpiadi! Poi 6 (come a Pechino), poi 5 a Londra (e anche Rio). Ora 4? Mah…

 

Due positività, però, questo nuovo regolamento dovrebbe portarle. Coppa del Mondo, World Challenge, Europei e altri Campionati continentali varranno molto di più perché metteranno a disposizione dei posti olimpici.

E la seconda, giusto per chiudere con un sorriso. Già è difficile il toto convocazioni con 6 posti. Figuriamoci con 4. Ci divertiremo tantissimo.

Le risposte dal Consiglio Internazionale che si riunirà a Melbourne a fine maggio. Intanto rimaniamo in attesa. Buona Pasqua a chi non potrà leggerci nel weekend. Io vi aspetto in telecronaca da Lubiana per il World Challenge. Giust’appunto…

 

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