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Artistica
Ginnastica, l’Italia si analizza! Dalla A alla Z, tra successi e difficoltà, verso le Olimpiadi
L’Italia della ginnastica si esamina. Lo fa dal suo interno, analizzando le ultime due stagioni agonistiche, la prima metà del quadriennio che ci sta portando alle Olimpiadi di Rio 2016.
Il Consiglio Direttivo della nostra Federginnastica ha redatto una relazione proprio sul primo biennio del ciclo olimpico 2013/2016. Occhi puntati sui risultati sportivi, sui successi, sulle speranze e sulle prospettive (inequivocabilmente le medaglie si sono portate a casa, ricordiamoci sempre che hanno un certo peso).
Poi un occhio attento sulle infrastrutture (ormai si è prossimi a costruire una struttura adatta e interamente dedicata all’allenamento delle nostre Farfalle), sui bilanci, sui costi, sui ricavi, sui contributi.
Disamina sull’attenzione mediatica intorno alla ginnastica e sui tesseramenti. Riepilogo degli obiettivi e degli appuntamenti del 2015 e un paio di precisazioni finali.
Di seguito il documento integrale (grassetto nostro).
L’Assemblea di metà mandato, a seguito del recente adeguamento dello Statuto – che ora accoglie la riforma della Giustizia Sportiva voluta dal CONI – non rientra più fra gli adempimenti federali obbligatori. Di conseguenza, anche la tradizionale relazione che informava tale assise sullo stato dell’arte delle nostre attività, può e deve essere aggiornata nella forma e nei contenuti. Non più, quindi, un rigoroso documento ufficiale, quanto piuttosto una gradita occasione per fare, in forma più discorsiva, il punto della situazione. Iniziando, senz’altro, dall’obiettivo che sentiamo da sempre prioritario e per il quale profondiamo la maggior parte delle energie e delle risorse: i Giochi Olimpici.
L’analisi che ci proponiamo parte quindi dal 2013, primo anno del ciclo olimpico in corso. Un anno fisiologicamente difficile, per diversi motivi. I mondiali individuali, gli addii post olimpici di diversi atleti protagonisti dei successi appena trascorsi e la ricerca, per altri, delle motivazioni giuste per affrontare l’impegnativo percorso che conduce a Rio de Janeiro 2016.
In tal senso vanno letti i risultati agonistici iridati di Vanessa Ferrari (argento al Corpo Libero ai Mondiali di Anversa), delle Farfalle della Ritmica (vice campionesse del Mondo a Kiev), i bronzi continentali e mondiali di Morandi (Anelli) e Cingolani (Corpo Libero). Sullo stesso livello di eccellenza, seppur non in chiave olimpica, vanno menzionati anche i risultati continentali della Ginnastica Aerobica con Pentassuglia e Cavalieri, rispettivamente campioni europei nella categoria individuali senior e junior.
Senz’altro di assoluto rilievo anche i numerosi piazzamenti dei nostri giovanissimi dell’Artistica, Maschile e Femminile e della Ritmica in competizioni come l’European Youth Olympic Festival (EYOF), i Giochi del Mediterraneo e le svariate Coppe del Mondo che ci hanno permesso di guardare al 2014 con un discreto ottimismo.
Ed infatti, anche nel 2014 abbiamo avuto risultati brillanti con Vanessa Ferrari (oro nella Coppa del Mondo di Tokyo e agli Europei di Sofia al Corpo Libero), la doppietta d’argento delle Farfalle della Ritmica, vice campionesse continentali a Baku e iridate a Izmir. Brillano gli acuti nelle Coppe del Mondo di Morandi (anelli) e Busnari (cavallo con maniglie) e ancora della Pagnini e compagne e dell’Aerobica a Borovets.
Tuttavia, ciò che più risplende nel 2014 sono le prime affermazioni delle nuove generazioni. Matricole, esordienti, giovani promesse che senza paura alcuna del debutto finiscono sul podio delle manifestazioni di categoria a cui prendono parte: Giochi del Mediterraneo Juniores, World Age Group Competitions, Youth Olympic Games, Trofeo Città di Pesaro e Slavic Games Open. A qualunque latitudine i nostri ragazzi si siano proposti, hanno difeso l’onore della maglia azzurra. È questo l’aspetto più significativo e lusinghiero verso Rio.
La situazione attuale del nostro movimento vede un interesse di partecipazione, come testimoniano la presenza di 4.000 – 5.000 spettatori che normalmente riempiono i palazzetti dove portiamo la grande Ginnastica o come i numerosissimi appassionati che seguono il programma televisivo “Ginnaste: vite parallele”.
Anche i riscontri del tesseramento ci vedono in una situazione di consolidata stabilità, con oltre 1000 società affiliate e 140.000 tesserati, di cui circa 126.000 atleti o praticanti. La suddivisione percentuale di questi ultimi vede la disciplina del Trampolino Elastico come fanalino di coda (0,14%) e l’attività Salute e Fitness fare la parte del leone con quasi il 60%. Dato ancora più indicativo se si considera che SF e GpT, insieme, totalizzano quasi il 90% dei tesseramenti.
Questa realtà è naturalmente lo specchio di quella riscontrabile nella grandissima maggioranza delle nostre Società, dove a fronte di una confortante presenza di giovani e giovanissimi (e poi di nuovo di adulti) si evidenzia il problema della continuità del percorso sportivo e particolarmente nella direzione delle Discipline Olimpiche.
Ben consapevoli delle enormi difficoltà che le nostre Società hanno nel gestire queste ultime, si è provveduto ad un rinnovo delle attrezzature sportive con un contributo meritocratico alle Società “Scuole di Ginnastica”, dal 3° livello in su. Abbiamo stanziato un contributo complessivo di circa 200.000 euro e, inoltre, il Consiglio Direttivo Federale ha deliberato l’assegnazione territoriale degli avanzi di gestione dell’anno 2014, con la possibilità di impegnarne una parte proprio per gli attrezzi ginnastici. È un segnale e un aiuto, certamente, ma è chiaro che il problema può essere affrontato efficacemente solo con profonde innovazioni della disciplina a livello internazionale.
Oggi la Ginnastica Sportiva costa troppo, in tutti i sensi. In termini di sacrifici per atleti e famiglie, in termini di spazi e ore palestra, in termini di attrezzature (sempre più sofisticate e costose e in continua evoluzione), in termini di rapporto numerico fra allenatori e atleti. Di fatto, le nostre Società più competitive in termini agonistici non potrebbero sopravvivere, a quel livello, senza l’aiuto della Federazione. Quello che possiamo tentare sul piano programmatico – essendo totalmente dipendenti per l’alto livello dai programmi internazionali – è sperimentare nuove strade nei settori che possono fungere da collegamento fra l’attività di base e quella olimpica. E quindi, naturalmente, proprio nei settori Ginnastica per Tutti e Salute e Fitness. In quest’ultimo ambito è stato appena predisposto un programma denominato “Ginnastica per Sempre”, la cui imminente sperimentazione potrà darci indicazioni molto utili per il prossimo futuro.
Altra sperimentazione, in essere dall’inizio del quadriennio, è quella dei “Gymcampus Federali e Nazionali” che promuovono le nostre attività sul territorio nella piena autosufficienza economica. Sempre a favore dei nostri tesserati e delle nostre Società abbiamo poi stipulato un contratto assicurativo per gli infortuni e per la responsabilità civile più adeguato e con maggiori garanzie.
Per quanto riguarda l’impiantistica è nelle nostre intenzioni realizzare una struttura federale a Desio, dove da più di un decennio viene prodotto per la Ginnastica Ritmica un lavoro di assoluta eccellenza tecnica, che tutto il mondo ammira e invidia.
A livello di comunicazione e immagine dobbiamo purtroppo segnalare un sostegno limitato da parte dell’ente televisivo nazionale RAI, specie per quanto riguarda la produzione delle manifestazioni e il contributo di sponsorizzazione. Attualmente abbiamo la copertura televisiva per i Campionati Mondiali ed Europei delle Discipline Olimpiche e questo grazie ad un accordo RAI/FIG da noi stimolato e portato a buon fine.
Le manifestazioni nazionali coperte dalla RAI sono solo due: la coppa del mondo di Ginnastica Ritmica, che si svolge annualmente a Pesaro e il Grand Prix di Ginnastica (manifestazione nazionale ed internazionale itinerante). In ogni caso abbiamo studiato alternative con il nostro settore stampa e comunicazione che mediante le dirette streaming assicura comunque ai nostri appassionati la copertura di tutte le più importanti manifestazioni.
Il 2015, ora iniziato, è l’anno delle qualificazioni olimpiche. In calendario, le manifestazioni internazionali più importanti sono i Campionati Mondiali a Glasgow e i Campionati Europei a Montpellier per l’Artistica Maschile e Femminile, i Campionati Mondiali a Stoccarda e i Campionati Europei a Minsk per la Ginnastica Ritmica, i Campionati Mondiali a Odense per il Trampolino Elastico e poi ancora i Campionati Europei in Portogallo per l’Aerobica e gli European Games di Baku per tutte le sezioni olimpiche e l’Aerobica. Anche la Ginnastica per Tutti, con la Gymnaestrada a Helsinki, avrà nel 2015 la sua più importante manifestazione internazionale.
Questo, in grande sintesi, il quadro sportivo della prima parte di questo ciclo olimpico. Un quadro sostenuto ad un’attività federale complessa, spesso alle prese con bilanci – nella migliore delle ipotesi – appena sufficienti a garantire un’adeguata Preparazione Olimpica. E, soprattutto, caratterizzati da difficoltà a reperire nuovi sponsor, da mancanza di certezze sui contributi governativi (CONI) con la conseguente impossibilità di impostare programmi dettagliati a lungo termine. Programmi che, in uno sport come il nostro, sono l’unica garanzia di continuità e di successo. Non solo.
Altre difficoltà si intrecciano a quelle già esposte; difficoltà più generalizzate e profonde, che il mondo dello sport condivide con quelle della Società nel suo complesso. Un eccesso di burocrazia, dovuta prevalentemente al probabile e definitivo inserimento della nostra Federazione nell’elenco ISTAT delle Amministrazioni Pubbliche e alla nuova riforma del Sistema della Giustizia Sportiva che ha comportato, peraltro, un notevole incremento dei costi di funzionamento di tale settore.
Un eccesso di litigiosità, dove ancora ad oggi siamo in attesa di conoscere le risultanze, a seguito di ricorsi presentati, del TAR del Lazio, circa la validità delle nostre Assemblee Elettive del 15 dicembre 2012 e del 7 settembre 2013. Un eccesso di concitazione, con il rischio di perdere il senso delle cose. Ed è – anche – per questo che una Federazione come la nostra deve muoversi in varie direzioni. Non alternative, ma complementari a quelle delle medaglie. Nella direzione della Cultura Sportiva, nel senso più alto ed esteso del termine, in quella della funzionalità (degli Organi centrali e territoriali), in quella della Formazione, in quella dei rapporti con le Istituzioni (Scuola, Comuni, Regioni, etc), in quella della divulgazione e dei media, in quella dell’impiantistica e delle attrezzature.
A conclusione di questa breve carrellata di fatti e considerazioni vorrei ancora una volta esprimere a nome personale e di tutto il Consiglio Direttivo Federale un sentito e profondo ringraziamento a tutti coloro che, con passione e dedizione, hanno fatto grande il nostro movimento. E non solo in termini di risultati, che davvero non sono mancati. Ma anche e soprattutto per quella indefessa attività giornaliera, così spesso lontana da ogni gloria e risonanza, che accomuna tutti gli appartenenti al mondo della Ginnastica. E che in fondo ci fa sentire amici e fratelli, al di là delle rivalità e incomprensioni che, pure, non sono mancate e non mancano. Pensiamoci. E cerchiamo di guardare al futuro con rinnovato vigore e ottimismo.
Il Presidente della Federazione Ginnastica d’Italia
Riccardo Agabio