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Ginnastica e cultura fisica
Ginnastica Ritmica, Martina Centofanti: “Subito a mio agio con le Farfalle. Lavoriamo per Rio”
La ginnastica ritmica ha una nazionale sempre in crescita. Ultima convocata dal ct Emanuela Maccarani è Martina Centofanti, schierata per la prima volta nella squadra senior in occasione della World Cup a Lisbona. New entry che convince subito. Centofanti non è un cognome nuovo al mondo dello sport di Seria A, la campionessa azzurra è figlia Felice Centofanti, calciatore professionista. Lo sport è di famiglia e Martina ha iniziato il suo capitolo.
Martina Centofanti, new entry in una nazionale vincente, di tecnica e di testa. Come ti sei trovata con il nuovo gruppo? Sei riuscita ad amalgamarti caratterialmente e a dare il tuo apporto tecnico?
“Fin dall’inizio mi sono trovata benissimo con questa squadra, non solo all’interno della palestra”.
Molte ritenevano tu fossi il futuro delle individualiste italiane, anche perché nella nazionale junior spiccavi particolarmente. Tu in che ruolo ti rivedi meglio? Individualista o squadra?
“Squadra! È sempre stato il mio sogno fin da quando ero piccina. Amo fare la squadra e in pedana mi sento un’altra persona”.
Immagino che la convocazione nella squadra nazionale sia già un sogno che si realizza. L’anno 2015 è però pre-olimpico, quindi decisivo per la qualificazione a cinque cerchi. Potrebbe essere il coronamento del Sogno in soli due anni. Come vivi la prospettiva Rio?
“Le Olimpiadi di Rio sono ovviamente un sogno. Ma prima bisogna pensare a lavorare, impegnarsi ogni giorno e procedere passo dopo passo!”.
Le Farfalle azzurre in passato, proprio in occasione delle Olimpiadi, hanno avuto incomprensioni con le giurie. Come vivi personalmente il rapporto con i giudici? Come reagisci ad eventuali ingiustizie?
“Le ingiustizie nello sport in generale ci sono sempre, ma bisogna saperle accettare. L’importante è dare sempre il massimo!”.
A Lisbona però le giurie vi hanno premiato. Quali sono le sensazioni che ricordi di più? L’ingresso in pedana, la conclusione dell’esercizio, l’attesa del punteggio, il podio? Per te è stata la prima occasione come Farfalla.
“Beh è stata un’emozione continua. Ogni singolo momento è stato da brividi”.
Il tuo percorso come ginnasta è iniziato a Roma, alla Polimnia Ritmica, la stessa nella quale iniziarono Elisa Santoni ed Elisa Blanchi. Sei poi passata alla Ginnastica Fabriano, fino a Desio. Cosa ti ha avvicinato alla ritmica e chi ti senti di ringraziare in questo percorso?
“Mi sento di ringraziare in primis la mia famiglia che mi ha sempre aiutata e sostenuta. Così come la mia allenatrice Kristina Ghiurova, una persona speciale. Se ora sono qui è soprattutto grazie a lei”.
Orgogliosissimo sarà sicuramente il papà, ex calciatore professionista. Qual è stato il suo apporto alla tua crescita come sportiva di serie A?
“Essendo stato anche lui uno sportivo riesce sempre a capirmi, aiutarmi e darmi consigli. Lui mi ha sempre sostenuta e ha sempre creduto in me. Non avrei potuto desiderare padre migliore”.
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annalaura.mucci@oasport.it
Foto: Pagina FB Marta Pagnini