Ciclismo
Giro d’Italia 2015: le speranze dei giovani azzurri
Sarà un’Italia ben mischiata, sul piano generazionale, quella che sabato scatterà da Genova per affrontare l’amata corsa rosa e recitare un ruolo da protagonista. Da un lato, sono almeno una dozzina gli “over 25” sui quali punteremo vuoi per la classifica finale, vuoi per qualche successo parziale, da Pozzovivo a Caruso, da Viviani a Nizzolo, sino a Paolini, Ulissi e Visconti: ma gli altri azzurri dai quali ci si attende qualcosa di importante in entrambi gli ambiti appartengono alla generazione nata e cresciuta negli anni Novanta.
Fabio Aru è ovviamente il corridore attorno al quale ruotano le maggiori speranze di vedere un Tricolore sul podio finale. Dodici mesi fa, appena alla seconda stagione tra i professionisti, il sardo nato nel 1990 a San Gavino Monreale centrò quel fantastico podio poi sfiorato, in tarda estate, alla Vuelta, un bis di risultati non certo facile soprattutto per un atleta così giovane. Quest’anno vuole essere ancora lì o forse persino più in alto: a lui il compito di entusiasmarci sulle montagne.
Tra i grimpeur, attenzione all’accoppiata della Cannondale-Garmin composta da Davide Formolo e Davide Villella: 47 anni in due, dovranno certamente assistere il mai domo Ryder Hesjedal ma potrebbero anche avere il via libera, nelle frazioni più impegnative, per cercare gloria personale, magari curando anche la classifica.
Come sempre, merita un occhio particolare la pattuglia biancoverde della Bardiani-Csf: se Enrico Battaglin, che di solito fa vedere le cose migliori proprio al Giro, è nato sul finire del 1989 ed esula per pochi giorni dalla nostra analisi, Sonny Colbrelli si presenta a Genova forte di 25 anni da compiere proprio durante la corsa rosa e, soprattutto, di un’annata 2014 di assoluto spessore, che lo porterà tra gli atleti più temuti per frazioni mosse. Francesco Bongiorno potrà dare bagarre in salita, mentre Nicola Ruffoni farà parte dei giovani sprinter.
Tra i cacciatori di tappe, Fabio Felline può fare la parte del leone. Il piemontese della Trek, 25 anni compiuti a marzo, è reduce da due significativi squilli al Critérium International e al Giro dei Paesi Baschi; potremmo vedere spesso all’attacco, quando non sarà deputato a fare da apripista a Nizzolo, il suo compagno di squadra e coetaneo Eugenio Alafaci, varesino di Carnago che con Felline condivide anche un interessante spunto veloce.
Infine, segnatevi anche i nomi di Giacomo Berlato e Gianfranco Zilioli: il ventitreenne portacolori della Nippo-Vini Fantini, fratello dell’élite Elena, è sì alle prima esperienza tra i professionisti, ma viene da una brillante e vincente carriera nelle categorie giovanili che potrebbe ora regalargli un emozionante salto di qualità di fianco ai più grandi campioni. Zilioli (Androni Giocattoli), dal cognome ancor più impegnativo, è uno dei corridori capaci di andare in fuga su ogni percorso, chiamato ai primi risultati dopo un anno di apprendistato.
foto: Gianluca Santo
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marco.regazzoni@olimpiazzurra.com