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Ciclismo
Damiano Cunego, il 2013 ultima chiamata?
Quando nel maggio del 2004 vinse il Giro d’Italia, il Bel Paese pensò di avere tra le mani un vero e proprio fenomeno. Questa idea, se possibile, fu rafforzata quando nello stesso anno portò a casa il Giro di Lombradia. Pochi giorni dopo aver compiuto 23 anni, poteva vantare già un pamares che la maggior parte dei corridori può solo sperare di raggiungere.
Stiamo parlando di Damiano Cunego, corridore del Team Lampre-Merida. Da quel momento, però, qualcosa sembra non essere andato nel verso giusto. Ha vinto sì altre corse di spessore, ma i successi, specialmente quelli importanti, sono andati sempre più diradandosi. Ora, superate le 31 primavere, il corridore di Cerro Veronese sembra quasi davanti ad un bivio. Nell’ultima stagione ha ottenuto una sola vittoria, al Giro del Trentino, e quando era atteso ha sempre fallito, per vari motivi. Una caduta l’ha tagliato fuori dalla lotta per le prime posizioni all’Amstel, alla Liegi ha avuto un problema meccanico proprio quando si è accesa la corsa. Per non parlare di una seconda parte di stagione completamente anonima, forse anche a causa dell’esclusione voluta dalla federazione dal Mondiale.
Sta di fatto che il corridore agile, pimpante, scattante e veloce allo sprint, sembra ormai un opaco ricordo. L’attuale Cunego fatica spesso e volentieri a stare con migliori, rimanendo attaccato all’ultima ruota disponibile grazie ad una grande forza di volontà. Sarà nuovamente questo il corridore che vedremo l’anno prossimo? O possiamo aspettarci di nuovo un Damiano brillante e sempre pronto a lottare per la vittoria?
Date le sue prestazioni negli ultimi anni questa seconda opzione sembra quasi utopica, dato sopratutto il rendimento nelle corse internazionali. Senza dimenticare che, questioni giudiziarie a parte, il Piccolo Principe dovrebbe essere il capitano designato per i Campionati del Mondo che si svolgeranno il prossimo settembre a Firenze. Come detto l’età avanza e per Cunego questa potrebbe realmente essere l’ultima possibilità per dare un nuovo senso ad una carriera che sembrava dover essere molto luminosa, ma il cui bagliore è andato affievolendosi.
gianluca.santo@olimpiazzurra.com
Foto: Bettini
