Artistica
Ginnastica artistica, i migliori esercizi del 2012/Prima parte
Il 2013 ha ormai aperto le braccia e ci ha accolto in una stagione che si prospetta scoppiettante. Abbiamo già presentato cosa ci offrirà il piatto della ginnastica artistica (cliccate qui per leggere tutto il calendario), abbiamo stilato anche un bilancio dell’anno appena passato (cliccate qui per leggerlo) e, prima di buttarci in una nuova avventura, vogliamo premiare i tre migliori esercizi di ogni attrezzo per il 2012. Che tutto sia di buon auspicio per vedere altri grandi spettacoli.
Partiamo dal volteggio. La reginetta è sempre e solo lei: McKayla Maroney. La sorte ha voluto che nella finale olimpica di specialità cadesse durante il secondo esercizio (accontentandosi così dell’argento), ma l’Amanar nella finale a squadre è da stropicciarsi gli occhi. La Campionessa mondiale è volata in aria, ruotando alla perfezione, con un presalto eccellente e con un atterraggio stellare. Voilà: uscì uno spaziale 16.233, che è anche il punteggio più alto della stagione, e gli Stati Uniti d’America fecero un decisivo passo verso quell’oro che mancava da Atlanta 1996. Cliccate qui per vedere l’esecuzione.
Al secondo posto Elizabeth Price. Fino a novembre era sconosciuta al grande pubblico della polvere di magnesio. Era stata in lizza fino all’ultimo per entrare tra le Fierce Five, ma il volo verso Londra non la vide a bordo. La sedicenne ha tirato dentro le lacrime e si è rifatta con gli interessi nelle due tappe di Coppa del Mondo: a Stoccarda e Glasgow si rese protagonista di un dominio imbarazzante. La tavola è sicuramente il suo attrezzo preferito e lo avevamo già adocchiato a Trials, quella competizione che gli USA organizzano come qualificazione alla rassegna a cinque cerchi. In quell’occasione uscì un bel 16.050: superare il muro dei sedici punti è sempre da grandi talenti. La potete ammirare cliccando qui.
Se dovessimo guardare solo le valutazioni allora il terzo gradino del podio sarebbe per Aly Raisman o Jordyn Wieber, ma l’artistica è fatta anche di altro. Soprattutto di medaglie. Quelle contano, e tanto. Soprattutto se sono olimpiche. E allora un grande applauso per Sandra Izbasa. Nessuno si aspettava di vederla sul gradino più alto del podio all’attrezzo, e invece la rumena ha stupito tutti (lei stessa per prima) e s’è messa al collo l’oro. Il complessivo 15.191 merita una menzione per una ventiduenne che, con Catalina Ponor, ha guidato il proprio Paese nell’ultimo lustro (abbondante). Speriamo che continui l’attività! Cliccate qui per vederla.
Due righe le spendiamo anche per una grandissima donna: Oksana Chusovitina. 37 anni e sei Olimpiadi all’attivo, con una storia tutta particolare alle spalle, cercava un nuovo miracolo a Londra: non c’è riuscita (fu quinta) ma un abbraccio a una grande atleta che chiude qui la sua lunghissima carriera.
Passiamo alle parallele. La scelta è stata difficilissima, ma alla fine premiamo il punteggio più alto dell’anno (16.133 in Gran Bretagna) e l’oro olimpico: Aliya Mustafina. La ginnasta più medagliata degli ultimi Giochi ha prodotto un esercizio di gran fattura, ben condotto e tirato a lucido con un paio di combinazioni di assoluto rilievo e che le sono valse meritatamente il titolo. La russa si destreggia molto bene tra gli staggi, caratterizzata da una grande velocità unita a precisione. Cliccate qui per vederla.
Il paradosso è che in quell’occasione Beth Tweddle, reginetta della specialità, era stata capace di realizzare il medesimo punteggio della futura Campionessa durante le qualificazioni. In finale, però, la padrona di casa risentì dell’emozione e pagò caro un atterraggio non ben riuscito, dovendosi accontentare del bronzo. E allora nella nostra speciale classifica premiamo la ventisettenne con un bell’argento che è un po’ il sunto anche di tutta la stagione in cui ha coronato una bellissima carriera, da migliore ginnasta britannica di sempre (Mondiale 2006 e 2010). Cliccate qui per vedere la sua performance.
Il terzo posto è tutto per He Kexin. La rapidità della cinese è ormai proverbiale, frutto di allenamenti e allenamenti ripetuti per perfezionare ogni millimetro. La scuola d’Oriente ha grande tradizione alle asimmetriche ma la ventunenne, campionessa uscente, questa volta si è dovuta inchinare alle avversarie. All’Arena di Londra non riesce a sfondare i sedici punti, ma il 15.966 sia in qualifica che in finale è un risultato di assoluto rilievo. Certo per lei, che è una delle poche ad avere fatto i 17… Cliccate qui per vederla nella sua grazia in alcuni slow motion.
Piccola menzione per Gabby Douglas. La vincitrice del concorso generale è sicuramente quella che “salta di più”, vedere quei metri di volo fa sempre grande spettacolo. Peccato aver sbagliato tutte le finali di specialità durante i Giochi Olimpici. Ora attendiamo che la statunitense finisca la sua pausa di riflessione e che torni dopo questo anno in cui si darà allo spettacolo. Senza dimenticare la sua grande rivale Viktoria Komova.
Curiosi di sapere i risultati di trave e corpo libero? Allora appuntamento a domani. Sempre qui su Olimpiazzurra.