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Mario Balotelli, fuoriclasse senza consacrazione?

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Balotelli è un patrimonio del calcio italiano, ma non deve sprecarsi“: con questa breve frase il tecnico del Milan Massimiliano Allegri ha inquadrato ieri in conferenza stampa Mario Balotelli, che dopo la lite con Roberto Mancini è sempre più destinato a lasciare Manchester. Della stessa idea, qualche tempo fa, il c.t. della Nazionale Cesare Prandelli: “Balotelli rischia di bruciarsi? Mancini ha pienamente ragione, è un allenatore vincente e lo vede tutti i giorni“. Ma la carriera del 22enne azzurro è veramente compromessa?

No, ovviamente, ma purtroppo i fatti tendono a spingere verso questa strada. Quanti campioni, in passato, hanno infatti vinto meno di quanto meritassero a causa di una testa non all’altezza? Basti pensare ai vari Garrincha, Best, Cantona e anche allo stesso Cassano: giocatori dotati di una classe sopraffina e protagonisti di importanti successi, ma sempre macchiati da comportamenti non all’altezza dentro e fuori dal campo. Mario Balotelli, purtroppo per il calcio, rischia di divenire (o ormai lo è già?) uno di questi.

Troppi infatti, a sole ventidue primavere, i fatti negativi nella carriera dell’ex nerazzurro: tralasciando il gossip – che riguarda la vita privata e non si deve assolutamente mischiare con quella professionale – spuntano magliette gettate a terra dopo una vittoria storica contro il Barcellona in Champions, gesti provocatori ed irrisori a giocatori e tifosi avversari, cartellini rossi a volontà per banali falli di reazione, freccette contro i giovani del City e, dulcis in fundo, gli strattoni dell’altro giorno con il mentore Roberto Mancini, uno dei pochi che ancora crede(va) in Supermario e che adesso, forse, si è stancato. Prandelli, che lo stima tantissimo come calciatore (come dargli torto) ma che lo allena in totale poche settimane all’anno, attende a braccia aperte una maturazione mentale che possa trascinare l’Italia ai Mondiali 2014, come già avvenuto in parte ad Euro 2012.

La via per il definitivo salto di qualità, tuttavia, appare lunga e tortuosa. Probabilmente tutto è ormai compromesso e Balotelli rimarrà un fenomenale giocatore senza però la testa: vincerà ancora, perché possiede il dna dei vincenti, ma risulterà molte volte più un peso che un asso nella manica. A meno che, e questo non può saperlo il sottoscritto, non arrivi una Beatrice dantesca (da intendere a piacimento, squadra o allenatore) che lo conduca definitivamente verso la consacrazione. Ma, fidatevi, sarà dura.

 

francesco.caligaris@olimpiazzurra.com

Twitter: @FCaligaris

Foto da: msn.foxsports.com

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