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Ginnastica, Olimpiadi Europee – Italia in lotta. Mustafina e Komova da urlo. Un regolamento stupido e…

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L’Italia è in lotta per la medaglia di bronzo ai Giochi Olimpici Europei. Questa è la notizia più importante per la nostra ginnastica artistica femminile. Non che ci fossero particolari dubbi: i precedenti stagionali, i punteggi nelle corde delle ragazze, le avversarie in campo avevano lasciato presagire il nostro obiettivo potenziale.

Siamo forse un filo sotto media per quanto successo alle parallele. L’errore è arrivato inatteso dalla veterana e capitana azzurra per l’occasione: Giorgia Campana, olimpionica a Londra 2012, è l’ultima a salire sull’attrezzo e cerca un punteggio attorno ai 14.000 ma purtroppo si fermerà ben sotto. Tenta un recupero sulla Kippe dopo uno Jaeger un po’ lungo, si ferma in verticale sullo staggio e non riesce a proseguire.

Il complessivo 55.198 (si poteva sperare di avvicinarsi ai 55.7-55.8) ci relega al sesto posto, in quel gruppetto composto da cinque squadre che domani lotterà per la medaglia di bronzo: la relativa sorprese dell’Ungheria (Makra e Boczogo sono due ottime ginnaste, soprattutto su determinati attrezzi e in gare sprint), la Svizzera è lì trascinata da Giulia Steingruber, la Gran Bretagna come da previsione non ha sbalordito, i Paesi Bassi hanno sfruttato al meglio le routine a loro più congeniali.

Cinque squadre in un punto in lotta per la medaglia di bronzo: sarà spettacolo a trave e corpo libero. L’argento sembra già essere al collo della Germania, l’oro è già della Russia da prima che iniziasse la competizione.

 

È piaciuto il debutto internazionale in body senior di Tea Ugrin: delle buone difficoltà (5.9), un esercizio sostanzialmente pulito anche se ampiamente migliorabile, Finale di Specialità conquistata con il quinto punteggio di ingresso (13.766). L’emozione non le ha giocato brutti scherzi, vista anche la buona esecuzione del semplice avvitamento al volteggio (è andata sul sicuro ed è stata premiata).

Dispiace davvero per Alessia Leolini che non avrebbe avuto problemi a conquistare la Finale al volteggio. Dopo l’ottimo primo salto, in linea con quanto visto in stagione (14.166), la seconda prova le ha detto male a un passo dal traguardo. È stata brava a ritrovarsi sugli staggi con il suo nuovo elemento, in un esercizio su cui si può ancora lavorare parecchio sotto il profilo dell’esecuzione.

Giorgia Campana sarà rammaricata con se stessa per l’errore, proprio sul suo attrezzo. Era la prima uscita da capitana della squadra, visti i suoi 20 anni e la grande esperienza internazionale, ma purtroppo entrambi i suoi punteggi sono stati scartati nel computo della squadra. Domani si attende un pronto riscatto: c’è una trave su cui far vedere cose interessanti.

 

Le protagoniste di giornata sono state ben altre, in positivo o in negativo.

Meravigliosa Aliya Mustafina. I mesi fuori dalle pedane le sono serviti per rimettersi in forma, smaltire al meglio infortuni e acciacchi. Il nuovo coach le ha fornito un piano di allenamenti davvero funzionale e si è presentata a Baku con esercizi interessanti, ma con ampi margini di miglioramento in termini di difficoltà. Le parallele da 15.200 incantano (6.5 la nota di partenza), impressiona la facilità con cui esegue il doppio avvitamento al volteggio (15.100): 30.300 a metà gara, punteggio che solo Simone Biles ha attualmente nelle corde. Domani da valutare sulla trave e soprattutto al corpo libero dove si attende anche un doppio teso.

Molto bene Viktoria Komova che riabbracciava un palcoscenico internazionale dopo tre anni d’inferno. La vicecampionessa olimpica all-around ha convinto per stato di forma, belle le sue parallele da 14.866 con un D Score di spessore di 6.6 (vicina a Downie, Spiridonova e cinesi). Da valutare sul giro completo, ma per il momento siamo ampiamente soddisfatti.

Attese le bombe tedesche alle parallele asimmetriche, prontamente arrivate per mano di due big internazionali come Sophie Scheder ed Elisabeth Seitz: 15.000 per entrambe, ma solo una in Finale (ci ritorniamo…).

Profondo rosso della Romania: due 10 alle parallele asimmetriche (disastro inatteso della Jurca con due cadute e sbavature ovunque) rendono complicata la gara del trio di Bellu.

Giulia Steingruber a metà: grandissimo il primo volteggio, si risparmia sul secondo salto, alle parallele fatica come ha sempre abituato. Domani sarà tutt’altra musica, soprattutto al corpo libero. Ma questa Mustafina sembra imprendibile. Da vedere cosa può fare con la squadra: Diacci e Barloggio non sembrano il miglior supporto.

Gran Bretagna nella norma dei pronostici della vigilia: una formazione priva di tante big che ha provato a difendersi.

 

Chi è il grande bocciato di giornata? Ovviamente il regolamento. Ora mi dovete spiegare perché il pubblico non potrà vedere: Elisabeth Seitz che ha preso 15.000, Viktoria Komova che ha preso 14.866, Oleg Verniaiev che ha preso 15.200. Dovete anche dare delle motivazioni alle ginnaste che, seppur seconde e terze nell’all-around, non potranno partecipare alla finale.

La meritocrazia dov’è? Ormai si viaggia a fortuna: basta nascere in un Paese con scarsa tradizione, piazzo un piccolo punteggio e passo a discapito di vere big che hanno avuto la sfortuna di nascere nelle Nazioni guida. Se questo è lo spettacolo che si vuole regalare al pubblico…

Già la regola dei passaporti era follia. Rinforzarla pure e ammettere agli atti conclusivi solo un atleta per Paese è davvero masochismo puro.

La formula di gara poi… Metà oggi, metà domani. Tra l’altro domani sarà pure giorno feriale (quindi che seguito avrà?). Il corpo si riposerà, la mente rimane in trance agonistica per 48 ore: non ha senso. Uomini e donne alternati invece ha senso, come già visto agli Europei.

 

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