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Golf
Golf, un US Open 2015 in salsa British con l’incognita Chambers Bay
L’incognita più grande del prossimo US Open, per una volta, non sarà la condizione dei vari McIlroy, Woods, Spieth e compagnia bella. No. Per la 115esima edizione del secondo Major stagionale, il punto più interrogativo più significativo sarà rappresentato dal percorso, l’inedito e sconosciuto Chambers Bay, tanto giovane quanto temuto dagli imminenti protagonisti del torneo. Anche perché il field si ritroverà a giocare di fatto un British Open in terra statunitense, per la precisione a University Place, nello Stato di Washington (costa ovest). Le particolari caratteristiche del campo, infatti, lo rendono pressoché uguale agli storici links britannici e caratteristici dell’Open Championship: fondo sabbioso e fairway ondulati, vicinanza del mare e relativa esposizione al vento e assenza di alberi.
A rendere il tutto ancor più affascinante, inoltre, c’è l’età di Chambers Bay, aperto appena otto anni fa, nel 2007. Disegnato da Robert Trent Jones jr., noto archtitetto di campi di golf, il temuto percorso misura 7.585 yard (6.936 metri) per un Par-70 tipico dello US Open. Ma solo per le misure. Perché con il resto dei campi americani, di fatto, Chambers Bay ha poco a che fare e Phil Mickelson, fin dai primi giri di prova, lo ha capito subito: “La prima volta in cui ci giochi è come essere a St. Andrews (sede del prossimo Open Championship, ndr) – ha dichiarato il fuoriclasse di San Diego – Non sai dove andare… Posso capire che le prime impressioni, per molti, non siano state positive, ma penso che più ci si gioca, più piacerà”. Uno US Open in salsa britannica insomma, in cui ogni colpo dovrà essere calibrato al punto giusto e studiato meticolosamente, a causa degli imprevedibili rimbazi della pallina. Le difficoltà del campo, unite alla poca conoscenza di un percorso alla prima apparizione tra i professionisti (ha ospitato soltanto uno US Amateur nel 2010) da parte dei giocatori, potrebbero far nascere una vera e propria lotteria.
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daniele.pansardi@oasport.it
Foto: weiunderpar.com