Scherma
Scherma: Fiamingo, il bis è leggenda! Spadisti, una rabbia da trasformare in grinta
Maestosa Rossella Fiamingo. Se due indizi non fanno una prova, tre probabilmente sì. Ed è una prova eloquente: la catanese, nata nel 1991, è una delle spadiste più forti di sempre. Di certo non ha rivali nel panorama contemporaneo. Dopo Kazan, ecco il bis mondiale a Mosca. In mezzo pure l’argento europeo a Montreux, giusto per riscaldarsi e entrare in forma per l’evento più importante della stagione. Perché la siciliana, esplosa in questi ultimi due anni, non è una che brilla in Coppa del Mondo. Pochi podi – anche perché la spada è imprevedibile – e qualche infortunio di troppo. Ma quando l’aria si fa pesante e il bottino diventa notevole lei c’è. E domina, dall’inizio alla fine, con una scherma ragionata, potente e pulita. Rossella Fiamingo è sul tetto del mondo, per la seconda volta consecutiva, a soli 24 anni. Ora è la favoritissima per Rio 2016: l’Italia applaude e sogna.
Ma quella odierna per l’Italia sarebbe potuta essere una giornata indimenticabile. Dopo aver iniziato in sordina questi Mondiali, con zero sciabolatori e sciabolatrici ai quarti di finale, oggi gli azzurri hanno brillato con molti interpreti. Una su tutti Bianca Del Carretto, oro europeo del 2014, che in stato di grazia si è fermata solo a un passo dal podio contro Rossella Fiamingo, vera forza della natura nei momenti decisivi. La ligure si porta a casa lo scalpo di Britta Heidemann (14-13) e si conferma in ottima condizione in vista della prova a squadre in cui l’Italia è al vertice del ranking mondiale con un successo e altri sette podi nelle ultime nove gare. Inutile dire che con una Fiamingo così l’oro non è utopia.
Anche per gli spadisti il focus è ora rivolto alla delicatissima prova del quartetto, crocevia delle ultime speranze di qualificazione olimpica dopo una scialba stagione e, soprattutto, il triste dodicesimo posto degli Europei di Montreux. Per riscattarsi gli azzurri dovranno riversare in pedana tutta la grinta accumulata per la rabbia odierna. Sì, perché le eliminazioni di Enrico Garozzo – numero due della classifica mondiale – e Andrea Santarelli sulla porta per la gloria fanno male. In modo diverso, perché il siciliano ha mancato l’appuntamento con una medaglia che sembrava ormai alla portata perdendo contro il coreano Jung, numero 40 del tabellone, mentre l’esordiente di Foligno – mai sul podio nella Coppa del Mondo dei grandi – si è inchinato al danese Patrick Jorgensen dopo aver condotto a lungo ed essersi trovato avanti anche 13-11 e 14-13. Entrambi avrebbero avuto un’autostrada davanti a loro, viste le numerose eliminazioni eccellente maturate in giornata e le molte sorprese sul podio.
C’è dunque soddisfazione per il risultato generale, tre negli ottavi solo a causa di un derby (Marco Fichera-Paolo Pizzo, 15-12) e due nei quarti, ma anche amarezza per essere usciti di scena in maniera evitabile. Garozzo si è comunque confermato uno dei migliori spadisti del panorama: è giovane e il podio mondiale, per altro già raggiunto l’anno scorso, lo aspetta ancora. Santarelli, classe 1993, si è rivelato come potenziale atleta da medaglie battendo lo svizzero Max Heinzer, argento all’ultimo Europeo. Sarà il futuro a tracciarne i connotati: meteora o certezza? Intanto l’Italia di spada maschile ha dimostrato una cosa: non è inferiore praticamente a nessuno. Sabato, nella gara a squadre, si può fare molto bene. Bisogna crederci.
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francesco.caligaris@oasport.it
Foto da: Augusto Bizzi/Federscherma
Gaiacave
16 Luglio 2015 at 10:00
Fiamingo è nella storia. Per la legenda manca solo Oro Olimpico!!!! Grande
Speriamo che ciò che la Spada Maschile ha perso nell’individuale lo possa trovare nella gara a squadre.
E’ fondamentale e troppo importante fare bene per centrare la qualificazione. Dopo a Rio tutto è possibile….
Michele
Gabriele Dente
15 Luglio 2015 at 23:00
Rossella Fiamingo oggi ci ha dato una grande gioia. E la cosa più interessante è che questo successo ha dato fiducia prima di tutto a lei stessa. Dopo una stagione in cui appariva in difficoltà ha saputo ritrovarsi nel periodo più importante e ha mostrato che quando il gioco si fa duro lei è la più forte. Però ci andrei piano con l’assegnare il ruolo da favorita numero uno a Rio perché, lo sapete meglio di me, nello sport gli scenari a distanza di un anno possono cambiare. Anche se, a questo punto, noi tutti non possiamo che considerarla una certezza granitica; confermarsi campionessa del mondo è veramente roba da “prescelti” (a questo punto sono d’accordo con te, ale sandro).
Questi mondiali mi stanno mostrando chiaramente quanto conta l’aspetto mentale nello sport. In questo senso le interessanti interviste sul canale youtube della federazione mi lasciano abbastanza ben sperare per le prove a squadre; Bianca Del Carretto mi è parsa consapevole e determinata (buona prova la sua: ha semplicemente perso ai quarti contro la più forte), stessa cosa dicasi per Francesca Boscarelli, gli uomini sono desiderosi di riscatto per centrare l’obbiettivo della qualificazione ai Giochi. A proposito, quanto rammarico per le sconfitte ai quarti contro avversari abbordabili, in particolare per Santarelli che aveva quasi vinto.
Sono d’accordo con Francesco: tecnicamente quest’Italia non è inferiore a nessuno. Ma ora è il momento di ritrovare compattezza e fiducia per dimostrarlo. Se si deve perdere, lo si faccia inchinandosi a un avversario che si dimostra superiore, non perché non si è saputo esprimere il proprio valore.