Seguici su

Scherma

Scherma, Mondiali Mosca 2015: il fioretto siamo noi

Pubblicato

il

Tripudio Italia. Doppio inno di Mameli all’Olimpiysky, il clan azzurro termina i Mondiali 2015 con due ori nel fioretto a squadre. Le donne fanno la loro parte, quasi scontata ma comunque versione carrarmato: 45-36 e Russia annientata dal Dream Team che tremare il mondo fa e che firma il tris iridato dopo Budapest 2013 e Kazan 2014.

Arianna Errigo, già bronzo individuale, non è al meglio ma sprona le compagne al successo. Elisa Di Francisca si mette al collo l’ennesimo titolo di una carriera formidabile e ci permettiamo – almeno per oggi – di osannarla maggiormente perché è colei che, nel quarto match, scava il solco decisivo portando l’Italia allo sprint per il trionfo. Valentina Vezzali si siede in panchina e guarda, non dev’essere facile per una che è al vertice da più di vent’anni, ma fa le prove generali per un possibile futuro da allenatrice e guida, al fianco del ct Andrea Cipressa e della concittadina Giovanna Trillini, la pisana Martina Batini, rivelazione dell’anno scorso che per tre assalti dimentica tutti i problemi del 2015 e tira da veterana. Come del resto ormai è e come dovrà diventarlo dal post Rio in poi.

Non era al top della forma Arianna Errigo e non lo era anche Andrea Cassarà, fiorettista dal talento purissimo che però, spesso, si dimentica di cosa è capace. Quest’anno per fortuna è successo raramente, forse solo nella gara individuale proprio qui a Mosca. Il bresciano nella finale ancora contro la Russia, che piange due volte con in panchina l’ex ct azzurro Stefano Cerioni, è il leader vero di un gruppo cambiato ma sempre vincente. Il fioretto maschile italiano torna sul tetto del mondo dopo Budapest 2013, è campione olimpico in carica e guarda alle Olimpiadi 2016 con la consapevolezza di un ricambio generazionale già a buon punto perfettamente rappresentato dalla figura di Daniele Garozzo, siciliano classe 1992, esordiente ma già a medaglia europea e sul tetto del mondo. Poi c’è Andrea Baldini, le cui qualità sportive ma soprattutto umane sono ormai note ai più, che pur in una stagione difficile in cui ha perso il posto nell’individuale non manca di portare la sua esperienza e il suo talento in aiuto della patria. La chiude lui, con Giorgio Avola riserva, ed ecco il secondo oro di una giornata indimenticabile per il silenzio moscovita di fronte ai festeggiamenti azzurri.

E questa domenica 19 luglio dona una conformazione diversa anche all’intero Mondiale italiano, che termina con cinque medaglie (4 ori e un bronzo) e l’esaltazione per i due trionfi in fila. Ma il tempo dei bilanci è appena all’inizio, perché non in tutte le gare – soprattutto individuali – gli azzurri si sono confermati monopolizzatori come nelle recenti uscite. Il voto comunque è più che positivo, azzardiamo un 7.5 tendente all’8: siamo secondi nel medagliere e vinciamo tre prove a squadre come non accadeva da Antalia 2009. Il fatto che due non saranno specialità olimpiche a Rio 2016 per l’alternanza delle armi, purtroppo, non dipende da noi.

 

Clicca qui per mettere “Mi piace” alla nostra pagina Facebook

Clicca qui per iscriverti al nostro gruppo

Clicca qui per seguirci su Twitter

 

francesco.caligaris@oasport.it

Twitter: @FCaligaris

Foto da: Augusto Bizzi/Federscherma

3 Commenti

1 Commento

  1. Gabriele Dente

    21 Luglio 2015 at 23:16

    Si può fare un’analisi da diversi punti di vista ma in ogni caso credo che sia positiva. Tre ori su sei nelle prove a squadre sono un ottimo bottino; dalle prove individuali si poteva attendere di più ma è da tener presente che sia Errigo che Cassarà erano in precarie condizioni fisiche. E poi le russe, comunque fortissime, il mondiale in casa loro non potevano che affrontarlo al meglio. Certo, la tripletta azzurra agli europei nel fioretto maschile lasciava presagire altro, ma ormai i campionati europei sono da prendere relativamente come riferimento. A Rio gli azzurri arriveranno in ben altre condizioni. Comunque mi ispira molto Garozzo, spero in un grande futuro per lui. Piuttosto dalla squadra femminile di spada mi aspettavo di più anche se, mi dispiace dirlo, la “colpa” è della straordinaria Rossella che forse deve imparare dalle ragazze del Dream Team come ci si prepara al doppio appuntamento. Altra prova deludente è stata quella di Rossella Gregorio, mentre il risultato della squadra di sciabola femminile ha confermato secondo me il suo vero valore.
    Gli spadisti avevano bisogno di ritrovare compattezza e fiducia; sono sicuro che, mantenendo questa determinazione, si qualificheranno senza problemi e a Rio si giocheranno una medaglia.
    Sono sicuro che con la compattezza, con la giusta fiducia e preparazione possiamo giocarci una medaglia in tutte le (ahimè, restanti) dieci prove del programma di Rio.

  2. ale sandro

    21 Luglio 2015 at 10:06

    Non mi stancherò mai di vedere trionfare questi ragazzi e ragazze. La doppietta con loro è sempre possibile e quando capita in occasioni come questa, a casa dell’avversario numero uno, vale 10 volte tanto. Anche in un’edizione dove tante cose non sono filate secondo aspettativa si torna a casa con un bottino che in rassegne iridate con meno di 15 titoli assegnati è importante, nonostante come quantità sia per noi “normale”. Una dimostrazione di forza e carattere del fioretto ma non solo, nonché di bellezza dal punto di vista proprio estetico , della tecnica del gesto, che spero davvero abbiano ammirato più persone possibili. Questo è tra gli sport più antichi e nei 5 sempre presenti ai Giochi moderni.
    Se da una parte la moviola è stata una mossa vincente senza dubbio, per i motivi di gara e per il poter apprezzare e comprendere meglio questo sport ( e chi ha seguito il trionfo degli azzurri della sciabola ha ammirato una serie di parate-risposte strepitose) ,dall’altra la federazione internazionale non riesce a imporsi su una cosa che è diventata una barzelletta, e cioè la riduzione delle gare ai Giochi. Un grosso peccato e una grossa stupidata, specie se sono veritieri i dati d’ascolto sull’edizione britannica del 2012.
    La Russia, che ha fatto un gran mondiale, non fa ciò che fecero i tedeschi a Lipsia nel 1993 e gli azzurri a Catania nel 2011 , e cioè il record di podi complessivi.
    I nostri , con 5 medaglie e 4 ori, danno insegnamento anche agli altri sport su come si “massimizzano” le medaglie 😀

  3. Al

    19 Luglio 2015 at 23:29

    Che spettacolo la scherma.
    Due finali mondiali Italia-Russia nella stessa giornata, entrambe vinte, sbaglio o non ci siamo più abituati?
    Uno spettatore casuale come me deve sempre aspettare la moviola per capire bene l’azione, ma è proprio in moviola che vedi delle pose uniche.
    Guardando la scherma mi sembra di vedere lo sport a teatro, volevo farla praticare a mia figlia ma le hanno trovato un problema alla schiena e il medico ha detto… pallavolo, non si scappa.
    Ho appena guardato il sito della Federazione e non posso credere che in tutta la provincia di Milano, 3,2 milioni di abitanti, ci sono solo 19 società affiliate. CONI vergogna!

Tu cosa ne pensi?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Pubblicità

Dalla Home

Pubblicità

Facebook

Pubblicità