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Rio 2016: Thomas Bach si impegna per la pulizia delle acque

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La vicenda dell’inquinamento delle acque della baia di Guanabara e delle località circostanti, nei pressi di Rio de Janeiro, non è uno scherzo: una recente inchiesta di Associated Press ha infatti rivelato dei tassi di inquinamento 1,7 milioni di volte superiori a quelli considerati legali negli Stati Uniti, una situazione che è già stata messa in evidenza molte volte dagli stessi atleti. Lo scorso anno, ad esempio, le preolimpiche della vela avevano visto numerosi sportivi lamentarsi delle condizioni delle acque brasiliane, con tanto di avvistamenti di rifiuti di ogni tipo, compresi escrementi umani, e di cadaveri di animali.

Secondo l’ISAF, la federazione internazionale di vela, numerosi atleti hanno avuto febbre e disturbi gastrointestinali durante la loro permanenza in Brasile, fatto confermato recentemente dalla federazione austriaca, i cui rappresentanti si sono recati a Rio de Janeiro per allenarsi nel mese di luglio. Inquietudini sono state espresse anche da altri esponenti delle discipline che dovranno utilizzare le acque dell’area (canoa, canottaggio, nuoto in acque libere, triathlon).

Proprio in questi giorni, il presidente del Comitato Olimpico Internazionale, Thomas Bach, ha espresso il proprio impegno per bonificare l’area e permettere il regolare svolgimento delle competizioni sportive. Una misura che a nostro avviso si rende necessaria non solo in vista delle Olimpiadi, ma più in generale per migliorare le condizioni di vita delle persone che risiedono in quell’area. Peter Sowrey, presidente dell’ISAF, ha invece proposto di spostare le gare lontano dalla costa, nell’Oceano Atlantico, nel caso in cui non si riescano a raggiungere livelli accettabili del tasso di inquinamento.

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giulio.chinappi@oasport.it

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