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Nuoto

A te che ti scandalizzi per una nuotatrice di dieci anni…

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La partecipazione di Alzain Tareq, nuotatrice del Bahrein di appena dieci anni, ai Mondiali di nuoto di Kazan 2015 ha creato molte polemiche tra giornalisti, atleti e spettatori. Questa è la risposta a tutti coloro che non hanno avuto niente da fare se non ripetere banalità (“a dieci anni dovrebbe stare a giocare“) sulla sua presenza alla competizione iridata.

Alzain ha dieci anni. Viene da una famiglia benestante del Bahrein, piccolo stato del Golfo Persico che vive della rendita del petrolio. Sua madre fa l’insegnante e suo padre è un nuotatore professionista.

José (nome di fantasia, ma storia tutta vera) ha dieci anni. Viene da una famiglia povera del Perù, uno dei Paesi dove c’è il maggior tasso di diseguaglianza tra la popolazione. I suoi genitori gestiscono la piccola panetteria di famiglia in una zona rurale.

La mattina, Alzain va a scuola. Probabilmente frequenta un importante istituto privato, tant’è che parla inglese meglio dei tanti giornalisti internazionali che l’hanno intervistata.

La mattina, José prende l’autobus per raggiungere la miniera dove lavora. Quando era più piccolo i suoi genitori lo avevano iscritto a scuola, ma poi ha dovuto lasciare perché la sua famiglia non aveva abbastanza soldi. José parla solo lo spagnolo, ma non lo sa scrivere tanto bene.

Alzain il pomeriggio torna a casa e poi va ad allenarsi in piscina con suo padre, che le ha tramandato la passione per il nuoto. Tutti le dicono che è davvero brava per la sua età, ed impiega poco più di 41 secondi per completare una vasca a delfino.

José non può tornare a casa per mangiare, perché è troppo distante. Se tutto va bene e se non piove, infatti, il suo autobus impiega 41 minuti per percorrere il tragitto da casa alla miniera. Mangia velocemente qualcosa e poi riprende il lavoro fino a sera.

A scuola e in piscina Alzain ha tante amiche con le quali divertirsi.

A lavoro José è uno dei più piccoli, per questo deve subire atti di bullismo ed obbedire in silenzio agli ordini dei superiori. Spesso deve svolgere i lavori più pericolosi, perché lui può infilarsi in buchi dove gli adulti non riescono ad entrare.

Ad Alzain piace molto nuotare, e sogna un giorno di poter partecipare ai Giochi Olimpici!

José sogna di… non lo sa, per ora spera solamente di finire in tempo il lavoro, così potrà tornare a casa prima che faccia troppo buio.

Alzain questa estate è andata in Russia. Ha potuto conoscere un nuovo Paese ed ha partecipato ai Mondiali, nuotando nella stessa vasca delle più grandi campionesse del pianeta.

José questa estate ha continuato a lavorare come sempre dal mattino fino a sera.

Alzain ha stabilito un nuovo record, diventando la più giovane partecipante ai Mondiali di nuoto! Ora tutte le televisioni e i giornali parlano di lei, e, anche se alcuni dicono che sarebbe troppo piccola per partecipare, lei dice di essere molto contenta. Ha davvero fatto qualcosa di speciale e non vede l’ora di tornare a casa per raccontarlo a tutti!

José non fa niente di speciale. È solo uno dei 12,5 milioni di bambini che sono costretti a lavorare nella sola America Latina. Nessuno ne parla, e, anche se è troppo piccolo per lavorare, non può farne a meno perché altrimenti la sua famiglia non avrebbe abbastanza soldi per vivere.

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giulio.chinappi@oasport.it

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