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Pallavolo
Volley, addio riserve: Nazionali obbligate a schierare la formazione migliore. Le nuove regole
La Federazione Internazionale del volley ha sostanzialmente proibito l’utilizzo delle Squadre B e delle riserve attraverso la stesura di una norma approvata durante il Consiglio che si è svolto in questi giorni a Losanna (Svizzera).
In sostanza i CT delle varie Nazionali non potranno mai far riposare i propri uomini e dovranno sempre schierare la miglior squadra. Spiegazione forzata e forse estrema ma che purtroppo riassume quanto previsto dal nuovo regolamento.
In sostanza, per la prossima World League, i vari Paesi dovranno obbligatoriamente inserire in rosa almeno 10 uomini che abbiano partecipato con la rispettiva Nazionale all’ultima competizione internazionale. Dunque, per i team europei ad esempio, dovranno essere registrati 10 uomini già presenti agli Europei 2015 (in programma a ottobre tra Italia e Bulgaria).
La World League sarà l’ultima occasione per fare esperimenti in vista delle Olimpiadi e questo blocco non si sa che benefici potrà portare.
ste86
22 Agosto 2015 at 14:47
Chiedo alla redazione se esiste un documento con questa nuova norma, per capirne qualcosa di più.
Mi permetto di dire che questo articolo non è molto chiaro: non si capisce se questa nuova norma vale solo per la World League 2016 o per tutte le competizioni ufficiali e se i dieci nomi da inserire devono far parte della rosa iniziale molto allargata della WL o della rosa che effettivamente scende in campo o per lo meno in panchina.
Nany74
22 Agosto 2015 at 12:08
Ma che min…ata!!! Posso capire che si cerchi di avere sempre la squadra migliore in campo anche per garantire uno spettacolo decente al pubblico, ma così sembra una norma partorita da un italiano………..
D’accordissimo con Ale sandro…..certa gente andrebbe esiliata…..
Al
24 Agosto 2015 at 01:34
“Sembra una norma partorita da un italiano”: mai battuta fu più fuori luogo, i contributi italiani al mondo della pallavolo collocano il nostro movimento se non in cima assoluta, sul podio di questo sport.
Nany74
24 Agosto 2015 at 12:11
I contributi sportivi senza dubbio, su quelli “legislativi” avrei qualche riserva.
In ogni caso il mio riferimento era alla normale attività deicisionale italiana (sia del volley che non….) dove ogni volta si inventano nuovi sistemi per incasinarsi sempre di più, con buona pace di chi si fa il mazzo per dare il proprio contributo sportivo.
Al
24 Agosto 2015 at 14:54
Puoi sciogliere la riserva anche sul fronte regolamentare, per farti solo l’ultimo esempio la moviola in campo è tutta ‘roba’ italiana.
Senza dubbio in Italia abbiamo grossi problemi decisionali, notavo solo che per sottolinearlo hai scelto involontariamente proprio un settore, la pallavolo, in cui ce la caviamo bene.
Ti faccio un altro esempio, se tutte le federazioni degli sport di squadra tenessero 1 posto in serie A o B per la nazionale giovanile, le nazionali maggiori avrebbero il ricambio assicurato e sarebbero senza dubbio molto più forti (il calcio in testa a tutti).
Permettimi solo una nota rispetto a quelli che si fanno il mazzo: i dirigenti, nella pallavolo come in altri sport, alla fine sono scelti dalla base.
Nany74
24 Agosto 2015 at 15:12
Sai cosa? Il problema è che quando si tratta di dare la spinta giusta, ad esempio con il video check come giustamente fai notare, ci siamo assolutamente, poi però ci perdiamo dietro a decisioni come quelle degli allenatori delle nazionali che, permettimi, gridano vendetta. Negli altri sport di squadra credo che ci siano anche interessi pubblicitari e giri di soldi decisamente maggiori e quindi le varie federazioni, per restare a galla, dovranno sottostare anche a richieste, diciamo, esterne. Concordo pienamente sul “Club Italia” anche negli altri sport, ci mancherebbe altro, sarebbe un sogno!!
Nel mio primo commento, il riferimento alla norma “fatta da un italiano” era indirizzato più al nostro Governo che alla Federvolley….
Per il mazzo globale, anche qui, parlavo di contributo sportivo più che gestionale/legislativo, per cui mi riferivo più ai giocatori ed allenatori che, soprattutto nelle serie minori, si fanno davvero un mazzo tanto a fronte di stipendi quasi ridicoli, per cui c’è vera passione a muovere questa gente e non l’illusione di futuri facili guadagni come in altri sport. In questo senso, inserire norme come queste aiuta poco a mio avviso e, tornando al mio commento iniziale, sembra la classica situazione di tutti i giorni dove uno lavora e si fa il mazzo per pochi euro e viene regolarmente bistrattato dalle tasse….da cui il parallelo con “l’italiano legislatore”….un po’ contorto, lo ammetto….. 😉
Gabriele Dente
21 Agosto 2015 at 21:53
Concordo con ale sandro. E se dovesse andar male una competizione e una squadra avesse l’esigenza di rifondare?Ma perché certe menti “pensanti” fanno sempre più strada?
ale sandro
21 Agosto 2015 at 14:57
Quindi in qualsiasi competizione internazionale , in caso non ci fossero almeno 10 giocatori presenti nell’evento precedente (anche una grand champions cup per esempio) , la squadra non potrebbe partecipare. Ho capito bene? Se fosse veramente questa la regola, sarebbe una delle boiate più demenziali mai pensate dalle menti di qualsiasi dirigenza internazionale. Più o meno da TSO.