Atletica
Atletica, Mondiali 2015 – Dibaba numero 1, Rutherford che tris, Rudisha ritorna, Gatlin vs Bolt la prima rivincita
Quarta giornata di gara ai Mondiali 2015 di atletica leggera, con tante conferme e qualche sorpresa.
1500 METRI (femminile) – Finale:
Uno degli ori più scontati dell’intera rassegna iridata. Genzebe Dibaba trionfa abbastanza agevolmente (4:08.09) e conquista la sua prima medaglia assoluta ai Mondiali.
La primatista mondiale, reduce dal memorabile record realizzato a Montecarlo, doma le avversarie e fa il suo primo passo verso la quasi impossibile accoppiata 1500m-5000m: ora dovrà concentrarsi sul ben più complesso esercizio di fondo.
La 24enne etiope, sorella della grande Tirunesh, precede la kenyota Faith Chepngetich Kypyegon (4:08.96) e la naturalizzata olandese Sifan Hassan (4:09.34), solo sesta la Campionessa del Mondo uscente Abeba Aregawi naturalizzata svedese (4:12.16).
800 METRI (maschile) – Finale:
Tutto facile per David Rudisha che torna sul tetto del Mondo dopo l’apoteosi di Daegu 2011 e il trionfo olimpico a Londra 2012. Il kenyota, infortunato nell’ultima stagione e reduce da una ripresa difficile, ritorna nel momento più opportuno e primeggia in 1:45.84 in un atto conclusivo facilitato dall’assenza del Campione del Mondo Mohamed Aman e del vicecampione olimpico Njel Amos, eliminati nei turni precedenti.
Argento per il polacco Adam Kszczot (1:46.08) che beffa il bosniaco Amel Tuka (1:46.30), primatista mondiale stagionale sconosciuto fino a qualche mese fa e allenato a Bussolengo.
SALTO IN LUNGO (maschile):
Greg Rutherford può pure chiudere qui una carriera assolutamente superlativa: Campione Olimpico, Campione del Mondo, Campione d’Europa. In un momento in cui la disciplina fatica a trovare il fuoriclasse innato, l’operoso britannico sfrutta tutte le occasioni e porta a casa gli ori che contano.
Oggi la vittoria è arrivata con un buon 8.41 saltato al quarto tentativo con cui ha puntellato una vittoria mai in discussione. Seconda il sorprendente e inatteso australiano Fabrice Lapierre che con quinto e sesto tentativo (8.20 e 8.24) scavalca il terzetto cinese Jianan Wang (8.18, bronzo), Xinglong Gao (8.14, quarto posto), Jinzhe Li (8.10, quinto posto). Si deve arrendere il Campione del Mondo uscente Aleksandr Menkov (8.02), non entra nemmeno tra gli otto il primatista mondiale stagione Jeff Henderson (7.95 e due nulli).
LANCIO DEL DISCO (femminile) – Finale:
Denia Caballero è la nuova Campionessa del Mondo, meritatamente e in maniera incontrovertibile. La cubana, migliorata esponenzialmente in questa stagione, conquista la sua prima medaglia internazionale di peso (escludendo l’oro agli ultimi Giochi PanAmericani) sconfiggendo la super favorita Sandra Perkovic.
La 25enne ha messo in chiaro le cose fin da subito piazzando un meraviglioso 69.28 al primo tentativo. Lì c’è stato poco da fare per l’icona croata, dominatrice indiscussa della specialità da tre anni e che inseguiva la conferma del titolo conquistato a Mosca 2013. La Campionessa Olimpica, però, ha faticato per tutta la gara, trappando la medaglia d’argento solo all’ultimo assalto (67.39) con cui ha beffato la tedesca Nadine Mueller (65.53, bronzo) e la cubana Yaime Perez (65.46).
400 METRI OSTACOLI (maschile) – Finale:
Quello che è successo ha dell’incredibile. A festeggiare è sorprendentemente Nicholas Bett (già meraviglioso nei turni eliminatori, va detto), primo uomo a scendere sotto il muro dei 48’’ in questa stagione. Il kenyota domina in 47.79 (miglior prestazione mondiale stagionale, la prima realizzata a questi Mondiali) e porta il suo Paese sul gradino più alto del podio iridato in una gara inferiore per lunghezza agli 800m.
Non è bastato il record nazionale al russo Denis Kudryavtsev (48.05) per andare oltre alla medaglia d’argento, come non è bastato il primato nazionale delle Bahamas a Jeffery Gibson che si accontenta con piacere del bronzo (48.17).
200 METRI (maschile) – Batterie:
Primo capitolo della rivincita tra Bolt e Gatlin dopo l’epilogo dei 100m. Justin fa meglio (20.19) del Campione del Mondo in carica (20.28), ma era solo una scaramuccia: domani si inizierà a fare sul serio con le semifinali, dopodomani il nuovo scontro diretto.
Passano il turno anche Nickel Ashmeade (20.40), Christophe Lemaitre (20.29), Warren Weir (20.24), Femi Ogunose (20.25), Churandy Martina (20.22) e Alonso Edward (20.11). Il miglior tempo è però quello del sorprendente turco Ramil Guliyev che scende al record nazionale (20.01).
400 METRI (femminile) – Semifinale:
Impressionante Allyson Felix che con un mirabolante 49.89 si candida al ruolo di superfavorita. Rispondono al meglio anche Shaunae Miller (50.12), la Campionessa del Mondo Christine Ohuruogu (50.16), Novlene Williams-Mills (50.47) e Christine Day (50.82).
Accedono alla Finale anche Shericka Jackson (50.03), Stephenie-Ann McPherson (50.32), Phyllis Francis (50.50).
ale sandro
25 Agosto 2015 at 17:50
Giornata Kenia , con Rudisha sempre più re che sa vincere in tutte le condizioni, e quello che potrebbe anche diventarlo nel futuro se continua così, cioè Bett negli ostacoli , in una gara bella perchè ci sono stati tanti miglioramenti, e anche se certi ritmi del passato son lontani ci si potrebbe riavvicinare chissà. Gli 800 sarebbero potuti essere la gara assoluta con la presenza di Amos e Aman. Kszczot sempre più costante ai piani alti anche d’estate , e Tuka che va applaudito per il talento e la stagione e per essersi trovato sul podio con un gruppo di lavoro interamente italiano (sic), con un rush finale da quattrocentista come del resto sapeva esprimersi nelle categorie giovanili.
Gli Usa nel lungo ,dai botti di Eugene ,sebbene “ventilati”, al fiasco di Pechino. Per essere una pedana sorda ,quella di Pechino di 7 anni fa lo era, non sono stati malvagi i salti di Rutherford, che ha il grande merito di essersi sempre fatto trovare pronto al punto giusto e nel momento giusto. Bella tripletta, bravo. Finalmente Lapierre si toglie la soddisfazione della medaglia “grossa” e anticipa qui-quo-qua padroni di casa, con quo probabilmente defraudato di un bronzo, chissà, ma mai quanto lo fu forse il cubano Jefferson a Roma ’87. A proposito di cubani, Caballero premiata da “El Caballo” Juantorena, il mito, nonchè zio di speriamo per noi gran nipote tra un paio di settimane. Si vede che il motore è caratteristica familiare. La cubana ha davvero meritato, una Perkovic che ha pasticciato non poco , non credo potesse far di più di ciò che ha portato a casa. Sarà una bella sfida per Rio. Gara complessa i 1500 femminili ,affare della Dibaba, con un sacco di grandi atlete a lottarsi il podio, e quanto mi sarebbero piaciute delle ragazze italiane di nostra conoscenza..
Anche per me la Felix è favorita dei 400 sebbene Ohrurogu, Miller e Jackson non siano troppo lontane.