Pallavolo
Volley, l’Italia torna a convincere: gruppo unito, che Zaytsev opposto, Juantorena inizia al top
Buon esordio per la nuova Italia che è rinata al PalaTrento in un’amichevole di fine agosto. Una rondine non fa primavera, soprattutto se il successo è stato conquistato contro l’Argentina, avversaria sì di buon livello ma non certamente all’altezza delle big che affronteranno in Coppa del Mondo (8-23 settembre) quando si andrà a caccia di un pass per le Olimpiadi 2016.
Davanti a quasi 4000 persone (segno ulteriore dell’amore nei confronti di questo gruppo, nonostante tutto) la serata dei debutti ha dato già delle risposte confortanti. Un gruppo che è sembrato unito e già in fase di amalgama, il responso più interessante e atteso dopo il caos dell’ultimo anno tra prestazioni desolanti, un Mondiale imbarazzante, il caos della World League, la cacciata di quattro uomini da Rio e soprattutto il cambio del CT.
Chicco Blengini, alla sua prima emozionante da CT, ha ridato linfa all’Italia proponendo un buon sestetto che sembra davvero performante, puntellato su tre cardini che saranno la base fondamentale in Giappone.
Ivan Zaytsev è tornato alla grande nel suo ruolo di opposto, rendendosi protagonista di una partita davvero mostruosa: 22 punti, 70% in attacco, 5 aces. Dimostrazione che è quello il suo ruolo naturale e che era davvero una forzatura schierarlo da schiacciatore (anche se non era comunque dispiaciuto).
Osmany Juantorena ha esordito alla grande con l’azzurro addosso, ritornando a giocare per una Nazionale e inserendosi al meglio in questa formazione. La Pantera può essere il quid in più per salire il più in alto possibile: buona l’intesa con il palleggiatore e la sua presenza nello scacchiere.
Simone Giannelli ha compiuto da poco 19 anni, ha ancora innumerevoli margini di miglioramento ma già adesso sta giocando da veterano, trovando subito il feeling con Zaytsev in diagonale e gli altri compagni. Il palleggiatore è stato subito caricato della massima responsabilità: titolare in cabina di regia, il ruolo più delicato e complesso. Continua a convincere.
Filippo Lanza nella sua Trento ribadisce il meritato posto da titolare, Simone Buti alla prima da capitano affiancato da Matteo Piano (era l’unico dubbio sul sestetto, rientro soft dall’operazione), Massimo Colaci è la cassaforte assicurata nella posizione di libero.
Solo un’analisi preliminare, con tante speranze ma anche con tante incertezze. Solo la Coppa del Mondo le appianerà e ci farà capire di più sulle possibilità di questa Italia. Le potenzialità ci sono: andranno solo concretizzate. Nel frattempo stasera si replica: a Verona c’è ancora l’Argentina di Julio Velasco. Che la buena suerte del guru Mundial possa essere un buon viatico per l’avventura nipponica.