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Nuoto: Viktoriya Zeynep Gunes, dalla guerra di Crimea ai trionfi per la Turchia

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Vincitrice di quattro medaglie d’oro e forte di due record mondiali junior, la donna-copertina della rassegna iridata giovanile di nuoto 2015 disputata a Singapore non può che essere Viktoriya Zeynep Gunes. Classe 1998, l’emergente atleta turca – dalla storia tutta particolare – si è imposta in tutte le gare a rana e nei 200 misti. Siamo di fronte a una nuova extraterrestre?

Classe, potenza, polivalenza e tempi impressionanti. Il 2’19”64 (quarto crono all-time) con il quale si è presa i 200 rana ha fatto tremare il record del mondo assoluto di Rikke Moeller Pedersen (2’19”11 a Barcellona 2013) e sarebbe significato successo in scioltezza ai Mondiali senior di Kazan, in cui invece la Gunes ha chiuso 11esima in 2’24”01 pagando forse l’eccessiva tensione. E dire che non era neanche il suo primo Mondiale tra le “grandi”, perché proprio due estati fa in Catalogna partecipò come Viktoriya Solnceva a soli 15 anni piazzandosi quinta in finale nei 200 (2’23”01) e sesta nei 100 (1’06”81).

Solnceva o Gunes? Così si rischia di fare confusione. L’arcano è presto svelato: fino al 2014 la promettente ranista – che a parole punta a Tokyo 2020, ma nei fatti sarà già competitiva per le medaglie a Rio 2016 – gareggiava infatti per l’Ucraina, mentre ora è turca. Situazioni che in alcuni sport sono abbastanza comuni: basti pensare per esempio a Josefa Idem (canoa, dalla Germania Ovest all’Italia), Fiona May (atletica, dalla Gran Bretagna all’Italia), Uschi Freitag (tuffi, dalla Germania all’Olanda) e Marc Girardelli (sci, dall’Austria al Lussemburgo). Più raro, invece, il motivo che l’ha portata al cambio di nazionalità.

Tutto è successo nel marzo 2014, con l’invasione russa ai danni della Crimea. La famiglia di Viktoriya – stella ucraina vincitrice di due ori e un argento agli Europei giovanili di Poznan 2013 e di un oro, un argento e un bronzo ai Mondiali giovanili di Dubai 2013 – è subito scappata da Kiev a Istanbul. “La Russia era il nemico, l’Egitto non faceva per noi, la Svezia è troppo fredda e Istanbul è davvero carina. Tutto è successo in tre giorni“, ha dichiarato il padre al portale turco Haberturk. Un soggiorno temporaneo che in pochissimo tempo è diventato definitivo. Il cambio di cognome, la ripresa degli allenamenti e l’arrivo del passaporto a dicembre con il quale poter finalmente tornare a gareggiare. Tutto in segreto fino alla prima apparizione ufficiale per il nuovo paese.

Come riporta Craig Lord, prestigiosa firma del sito di riferimento statunitense Swimvortex.com, nella crescita turca di Viktoriya Gunes c’è niente meno che lo zampino del mentore del più grande fuoriclasse natatorio di tutti i tempi, Michael Phelps. Bob Bowman, storico allenatore dello Squalo di Baltimora, ricopre infatti il ruolo di capo consulente per la federazione del Bosforo. E ha subito individuato nella giovane atleta, nata il 19 giugno, un talento immenso su cui lavorare anche negli Usa. Non a caso, dopo anni di trionfi a rana, a Singapore è giunto anche il successo nei 200 misti, specialità cara proprio a Phelps.

Del resto le qualità dell’atleta destinata a contendersi i futuri titoli mondiali e olimpici con Ruta Meilutyte, Yulia Efimova e Kanako Watanabe erano già sulla bocca di tutti anche in Ucraina. Come scriveva il sito bulgaro Pluvane.net, nel 2013 deteneva ben cinque record nazionali, si allenava ogni giorno alle 6.30 prima di andare a scuola e il pomeriggio alle 16 e la sua allenatrice, Irina Astaspova, diceva: “Non c’è solo il talento, ma anche un sacco di lavoro“. Gara dopo gara, anno dopo anno e nonostante mille tribolazioni, ecco i frutti della sua crescita. E ora, dopo le strepitose prestazioni di Singapore, pure il presidente Recep Tayyip Erdogan si è congratulato con lei per gli storici risultati raggiunti ai Mondiali giovanili con un telegramma e una nota pubblicata sul sito ufficiale del governo

Infine, nelle sue attuali gesta c’è anche un po’ di Italia. A curare la parte tecnica, in gara quanto in allenamento, è infatti il biomeccanico Stefano Nurra, ex staff azzurro che dal 2013 collabora con il centro federale turco di Bursa. Un lavoro di squadra, al fianco di un’allenatrice russa e di un preparatore atletico e supervisionato da Bob Bowman, che sta esaltando Viktoriya. E le sue idee sono chiare: “Sono in debito con la Turchia per tutto quello che ha fatto per me e per la mia famiglia, voglio vincere un oro olimpico“. Non è poi così lontana.

 

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francesco.caligaris@oasport.it

Twitter: @FCaligaris

Foto da: pagina Facebook Fina/DeepBlueMedia

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