Calcio
Calcio, qualificazioni Euro 2016: solita e solida Italia
Doppio 1-0 a Malta e Bulgaria per ipotecare la qualificazione a Euro 2016. Si può dire tutto sull’Italia di Antonio Conte (anche se poi il problema principale è quello del periodo storico oltremodo buio che sta attraversando il calcio azzurro), ma non che non sia cinica e fedele agli impegni. La Nazionale, imbattuta nelle gare ufficiali dopo il flop mondiale, è prima nel girone e ringrazia la triste condizione della Croazia, un solo punto in due gare e addirittura terza dietro anche alla Norvegia.
Tra Firenze e Palermo gli azzurri hanno convinto a sprazzi, racimolando anche molte critiche ma raggiungendo seppur con il minimo sforzo il massimo risultato chiesto alla vigilia. E non era da tutti. Al Barbera l’Italia ha comunque mostrato qualche progresso rispetto a giovedì scorso, grazie soprattutto ad Antonio Candreva finalmente titolare sull’out di destra e a qualche scelta vincente attuata dall’ex tecnico juventino.
Una su tutte, quella di schierare dal primo minuto Stephan El Shaarawy, più panchinaro che pedina fissa anche l Monaco ma voglioso di riscatto e vetrina nell’amata posizione di ala sinistra. L’ex rossonero, ispirato, ha sfiorato a più riprese il gol e ha duettato al meglio con Graziano Pellè, ieri a secco ma ormai assoluta certezza dell’attacco azzurro. Per Mario Balotelli, tornato al Milan per l’ultima spiaggia alla ricerca di una convocazione per gli Europei, non sarà affatto semplice ritrovare un posto in squadra. Il bomber del Southampton ha esperienza internazionale, è scaltro, lavora per la squadra e soprattutto vede la porta come pochi. Sta sfruttando il momento storico, ma merita in pieno la maglia numero 9.
Capitolo centrocampo: Marco Verratti può crescere ancora molto, ma le sue doti sono sotto gli occhi di tutti. Meglio da regista o da interno? La sensazione è che il talento del Psg sia l’evoluzione tattica naturale di Andrea Pirlo: non lo stesso identico giocatore, ma un regista molto più dinamico e fisico per un calcio che si è evoluto tantissimo a livello atletico negli ultimi anni. Daniele De Rossi, match winner dal dischetto, non può più permettersi certi atteggiamenti: è una pedina di fondamentale importanza e tale deve comportarsi. Marco Parolo, infinito lottatore, è l’anima di una squadra operaia ma volitiva.
Le sfide contro Malta e Bulgaria – con tutto il rispetto, non due corazzate – hanno infine evidenziato come l’Italia sia tuttora legata al suo DNA difensivo che rende spesso sufficiente un solo gol per vincere le partite. In futuro bisognerà sicuramente giocare con maggiori concentrazione e, se possibile, archiviare in anticipo i risultati, ma per ora è la solita e solida Nazionale. Ci venga perdonato il gioco di parole: nessuna definizione è più adatta dopo tutta questa sfilza di 1-0.
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francesco.caligaris@oasport.it
Foto da: Wikipedia