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Basket, Europei 2015: Bargnani, la regia e la mancanza di un leader. I tre “problemi” azzurri

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Giornata di riposo per l’Italia agli Europei e il pensiero ancora prima che alla prossima sfida con la Spagna, va alle due partite disputate dagli azzurri contro Turchia ed Islanda. In entrambe le occasioni l’Italia non ha brillato, facendo intravedere ottimi segnali, ma anche preoccupanti lacune che dovranno essere certamente messe a posto nei prossimi tre incontri che saranno assolutamente decisivi.

Il primo punto è da analizzare è certamente il caso Bargnani. Inutile girarci intorno il Mago è l’oggetto misterioso di questo inizio d’Europeo. Disastroso contro la Turchia, ma lasciato inspiegabilmente in campo, positivo con l’Islanda e tenuto sul parquet solo nove minuti. Questa Italia non può comunque prescindere dal talento di Andrea: in attacco segna quando e come vuole e dobbiamo cercarlo molto di più e cercare di metterlo in ritmo, cosa praticamente mai fatta contro Turchia ed Islanda. Certo dall’altra parte del campo i limiti, soprattutto caratteriali, di Bargnani sono moltissimi: Erden lo ha spazzato via dal campo e anche Aldemir lo ha distrutto nella lotta a rimbalzo. Contro l’Islanda invece ha sfruttato la sua differenza fisica e sono arrivate anche due stoppate consecutive, prima di sprofondare nelle seggioline della panchina.
Pianigiani deve trovare un modo per metterlo in partita, per dargli fiducia, perchè alla fine resta un giocatore assolutamente fondamentale nello scacchiere azzurro.

Il secondo problema è in cabina di regia. Male anzi malissimo sia Andrea Cinciarini sia Daniel Hackett. Non ci siamo proprio, perchè la squadra è lenta, non corre e si tiene troppo ferma la palla. Il nostro gioco è basato su tanti uno contro uno da fermo, cercando poi di creare qualcosa dal palleggio. Contro la Turchia grandi sofferenze in difesa ed entrambi condizionati dai falli, con l’Islanda (DH un po’ meglio) per lunghi tratti ha fatto il play Belinelli. Il Cincia è in crisi e non riesce nemmeno a sbloccarsi con il tiro da fuori, venendo spesso battezzato dalle difese avversarie; mentre Daniel il canestro lo vede certamente di più ma molte volte le scelte offensive sono quelle sbagliate. Entrambi hanno carattere ed esperienza e certamente verranno fuori da questo momento difficile, perchè il gioco della squadra alla fine passa dalle loro mani.

Il terzo punto da analizzare è quella di un’Italia senza un vero leader. Non è una cosa completamente negativa, perchè in questo modo le responsabilità vengono divise tra più giocatori. Probabilmente l’uomo simbolo è Danilo Gallinari, ma dopo i 33 punti con la Turchia ne sono arrivati solo quattro con l’Islanda. Lui stesso ha detto che non va bene che faccia così tanti punti, perchè poi la squadra certamente non vince o comunque significa che non ha fatto quello che doveva fare.
Perdendo per infortunio Datome, ieri sono stati Marco Belinelli ed Alessandro Gentile a prendersi sulle spalle la squadra e tirarla fuori da un vero e proprio incubo. Le individualità in questa nazionale sono tantissime e il talento è immenso,ma prima di tutto dobbiamo venire fuori come squadra, come collettivo e poi certamente le nostre punte verranno fuori. Serve grande unità soprattutto in difesa, dove spesso manca quell’aiuto e o quel cambio di uomo necessario in quel momento.
L’Italia è forte, anzi fortissima, ma ora bisogna dimostrarlo sul campo in tre partite che possono avvicinarci ad un sogno olimpico oppure farci cadere all’inferno.

 

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