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Rugby – Mondiali 2015, l’Italia reparto per reparto. Brunel, tra certezze ed incognite

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L’attesa sta per finire. Tra quattro giorni l’Italia debutterà ai Mondiali 2015 di rugby in una sfida già da dentro o fuori contro la Francia per definire chi avrà più chance di superare il girone eliminatorio. Gli azzurri arrivano all’appuntamento iridato dopo una fase di preparazione tra alti e bassi, a partire dallo scontro con la Federazione per i premi passando per il disastro di Murrayfield, fino ad arrivare alla prestazione maiuscola sfornata contro il Galles due settimane fa. Il gruppo, nonostante un rapporto forse non idilliaco con Jacques Brunel, appare tuttavia piuttosto solido e coeso. Analizziamolo reparto per reparto.

Prima linea – Se c’è un reparto a cui il ct transalpino può guardare con una certa serenità (ma non completamente…) è quello delle prime linee, nella speranza che si ripeta la performance di Cardiff e non quella di Edimburgo. L’alternanza tra Michele Rizzo e Matias Aguero a sinistra è solida e qualitativamente importante, vista la caratura internazionale di entrambi, mentre a destra il baffuto ct transalpino avrà soprattutto due certezze come Martin Castrogiovanni e Lorenzo CIttadini. Il primo, nelle gerarchie, è sempre davanti al bresciano ma il suo minutaggio sembra essersi ridotto sensibilmente nell’ultimo Sei Nazioni. Gli anni, d’altronde, passano per tutti. Come del resto quella di Cittadini, in vantaggio per un posto nei 23 dei match day su Dario Chistolini, solido e costante nell’ultimo anno. Una novità, invece, il numero dei tallonatori: al titolarissimo Leonardo Ghiraldini e alla sua riserva delle ultime finestre internazionali, Andrea Manici, si è aggiunto nuovamente Davide Giazzon. Lo zebrato e il trevigiano si contenderanno un posto in panchina.

Seconda linea – Con Bortolami escluso dai 31, lo spazio sarà tutto per la coppia formata da Quintin Geldenhuys e Joshua Furno, con il secondo in particolare chiamato a prendersi diverse responsabilità anche in rimessa laterale, oltre a quelle da ball carrier. L’italo-sudafricano rappresenta uno dei perni fondamentali del pack per l’elevatissimo work rate: non sarà appariscente, ma il suo lavoro oscuro è essenziale per una squadra dal gioco poco brillante come l’Itallia. In seconda battuta, possono destare qualche dubbio Valerio Bernabò e Marco Fuser, reduci da due stagioni poco brillanti con le franchigie ma attualmente il meglio che può offrire il movimento italiano, anche a causa dell’infortunio di George Biagi. Il primo, in ogni caso, ha offerto ottime risposte nei test di preparazione, in particolare in rimessa laterale.

Terza linea – Per la partita più importante mancherà l’uomo più importante. Non del reparto, ma dell’intera nazionale (e forse saremmo ancora troppo riduttivi). Contro la Francia Sergio Parisse non ci sarà (clicca qui per approfondire): il capitano e totem azzurro non potrà guidare i compagni nel match più delicato della kermesse, per un’assenza pesantissima sopratutto in un periodo in cui tutto il gruppo sembra pendere completamente dal talento e dal carisma di Sergio. A sostituirlo sarà probabilmente Samuela Vunisa, buon giocatore ma lontano (e chi non lo è) dai livelli di Parisse. Le certezze arrivano dai flanker, dove Alessandro Zanni appare in costante crescita e Simone Favaro è stato richiamato a causa dell’infortunio di Esposito: con quest’ultimo anche solo all’80%, la difesa italiana compirebbe un’ulteriore salto di qualità. Si gioca una maglia da titolare anche Francesco Minto, mentre parte un gradino sotto un leggendario Mauro Bergamasco: il flanker padovano giocherà infatti il suo quinto Mondiale in carriera, diventando il secondo giocatore a riuscire in una simile impresa insieme a Brian Lima.

Mediani di mischia – Brunel ha eccezionalmente deciso di convocarne tre, includendo anche la giovane promessa Marcello Violi. Difficilmente l’ex numero nove di Calvisano, passato alle Zebre, vedrà la panchina se non in caso di problemi per Guglielmo Palazzani, la riserva del titolare indiscusso ed indiscutibile, Edoardo Gori. Non un fenomeno capace di spaccare la partita, ma un giocatore prezioso ed indispensabile per Brunel: se gira lui, per l’italia le cose diventano meno complicate. Ugo ha fatto il suo ritorno in campo dopo diversi mesi contro il Galles, in un match gestito in maniera (anche comprensibilmente) altanenante. Se dovesse trovare la giusta condizione, gli azzurri potrebbero avere più soluzioni in fase offensiva.

Mediani d’apertura – Le grandi speranze. Quella riposta in Tommaso Allan, chiamato a mettersi sulle spalle la numero 10 e gran parte delle chance di sogni azzurri in terra d’Albione. Spalle forse non proprio larghissime, ma sufficienti a prendersi tali responsabilità. L’italo-scozzese è atteso sopratutto dalla piazzola, dove dovrà cercare di mantenere delle percentuali piuttosto elevate: da qui passeranno molte delle chance azzurre anche contro la Francia. E quella riposta in Carlo Canna, la mossa disperata di Jacques Brunel dopo l’addio (scellerato per come non è stato trattenuto) di Luciano Orquera e l’infortunio di Kelly Haimona. Il mediano, votato come MVP del campionato d’Eccellenza, è la seconda ed ultima apertura in rosa: classe 1992, uno spezzone di partita scintillante al Millennium Stadium (un drop e tante buone giocate) ma nel complesso poca esperienza internazionale. Servirebbe pazienza, ma non in un Mondiale.

Centri – L’infortunio a Luca Morisi ha tolto a Jacques Brunel quella che forse era l’unica certezza del reparto, oltre ad essere l’unico trequarti capace di creare qualcosa palla in mano viste le interessanti linee di corsa e le skills individuali. Il ct francese si affiderà, come secondo centro, a Michele Campagnaro, talentuoso ma anche incostante negli ultimi tempi ed uno dei peggiori in campo contro la Scozia ad Edimburgo. Se il centro degli Exeter Chiefs dovesse limitare gli errori di handling, allora tornerebbe ad essere un grande pericolo per le difese. Al suo fianco, da numero 12, agirà presumibilmente Andrea Masi: l’aquilano ricoprirebbe così il suo ruolo naturale, anche perché nelle ultime uscite da estremo ha dimostrato di non essere all’altezza del livello internazionale. Alle loro spalle si farà trovare senz’altro pronto Enrico Bacchin, chiamato in sostituzione di Morisi e in grado di offrire una buona solidità difensiva. Più defilati Gonzalo Garcia e Tommaso Benvenuti, in primis per i problemi fisici accusati nei test di preparazione. Tra i due, Brunel potrebbe prendere in considerazione maggiormente il primo, per la sue capacità di tenere botta in difesa e la sua lunga gittata dalla piazzola.

Ali/Estremi – Il ko di Morisi tra i centri riguarda direttamente anche la conformazione del triangolo allargato. Con Masi spostato sulla trequarti, la maglia da estremo sarà vestita quasi sicuramente da Luke McLean (una delle certezze a livello di singoli), mentre alle ali Giovanbattista Venditti e Leonardo Sarto partono favoriti per un posto nei XV. Dai due arieti azzurri ci si attende però una rassegna iridata convincente, sul piano del rendimento ma anche dell’attitudine difensiva. L’avezzanese e il padovano sono inoltre le uniche ali di ruolo nella rosa azzurra: in casi di emergenza, Brunel dovrebbe adattare McLean (con Masi o Palazzani a estremo) oppure uno tra Benvenuti e Campagnaro.

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Foto: FotosportIT/FIR – Roberto Bregani

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