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Volley, Coppa del Mondo – Una formula ridicola e noiosa, calendario stravolto, poche big, migliori non premiate

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In Giappone si sta disputando la Coppa del Mondo 2015 di volley maschile ma, come già si era capito prima dell’inizio delle gare, la formula e soprattutto il blasone delle squadre partecipanti non è adatto a una competizione che porta questo nome.

La World Cup non è un trofeo fine a se stesso ma assume un’importanza capitale perché assegna dei pass olimpici (solitamente erano 3, quest’anno solo 2 perché il Brasile è già qualificato a Rio 2016). Eppure non vi partecipano le migliori squadre del Pianeta. Tutto per rispettare la poco meritocratica regola della “rappresentanza continentale”.

È giusto che Tunisia, Venezuela, Canada, Australia e anche Egitto partecipino a scapito di grandi Nazionali come Francia (vincitrice dell’ultima World League), Germania (terza agli ultimi Mondiali), Serbia, Bulgaria? La risposta è quanto mai ovvia.

 

Il risultato è un torneo noioso, poco emozionante, che sicuramente attrae poco tv e media. Già la location non aiuta visto che le partite si giocano quasi sempre in notturna per gli europei, se poi infarciamo il programma con partite già decise in partenza…

Si sono disputate 8 giornate e gli unici match di rilievo sono stati USA vs Italia (3-0) e Polonia vs Russia (3-1). Per il resto incontri praticamente a senso unico, le quattro big costrette a dei tour de force per rifilare dei 3-0 (o mal che andava dei 3-1) a squadre di seconda fascia (Iran compreso, ma questa non è colpa degli organizzatori).

In sostanza i due pass olimpici verranno assegnati in un mini rush finale: in tre giorni quattro scontri diretti tra USA, Polonia, Russia e Italia. Ah, attenzione: con due big match nella notte europea, ignorati da tutti se non da appassionati temerari e addetti ai lavori.

 

Il round robin è davvero bello ma se ben gestito e se soprattutto ci sono squadre che possono regalare un mini campionato di qualità (11 partite equivalgono a un girone d’andata di quasi tutte le Serie A che contano). Il meccanismo di qualificazione alla Coppa del Mondo è davvero da rivedere, come è da rivedere il sistema di qualificazione alle Olimpiadi che spesso taglia fuori top team per premiare Nazionali scarse provenienti da Continenti poco significativi per il volley.

Come si potrebbe modificare il tutto? 1 africana e 1 sudamericana (quando non c’è il Brasile) possono bastare, 1 asiatica (oltre ai padroni di casa) è più che sufficiente, e si libererebbero così dei posti per Nazioni più in alto nel ranking internazionale e che davvero darebbero lustro sia alla Coppa del Mondo che (soprattutto) a un’Olimpiade.

Partiamo già del presupposto che qualcuna tra Russia, Polonia, Italia, Serbia, Bulgaria, Francia e Germania vedrà Rio 2016 solo in televisione. E non sarà (solo) per demerito proprio.

 

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3 Commenti

1 Commento

  1. Giorgio Brera

    21 Settembre 2015 at 17:34

    Caro Villa, condivido in pieno. E’ un discorso corretto e che riguarda anche altri sport. Ora, se si accetta il principio (discutibile, ma questo è) della rappresentanza continetale alle Olimpiadi, non capisco proprio perché lo stesso criterio debba essere applicato a competizioni come i campionati mondiali o come, nel caso del volley, alla coppa del mondo. Qui dovrebbero esserci i più forti, punto e basta. Invece la tendenza è di accontentare tutti soprattutto perché, come insegna Blatter, i voti nei tavoli politici valgono uguale indipendentemente dal ranking.

  2. Gabriele Dente

    20 Settembre 2015 at 21:07

    Per me quello della “rappresentanza continentale” è un criterio stupido ed anacronistico che dovrebbe essere abolito al più presto e in tutti gli sport. Si vuole favorire la partecipazione di squadre e atleti di tutti i continenti ma a pro di che? Forse qualcuno di noi è più attratto dal torneo olimpico di pallamano, per fare un esempio, se al posto del Brasile c’è la Slovacchia?

    • Al

      21 Settembre 2015 at 11:49

      Magari gli slovacchi. 🙂
      Le competizioni internazionali servono anche ad aumentare la diffusione degli sport…

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