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Formula 1
F1: la Russia sbarca nel grande Circus. Un circuito cittadino atipico
Il Circus della F1 sbarca sul tracciato di Sochi (Russia) per il quindicesimo appuntamento stagionale del Mondiale. Una rincorsa iridata che vede sempre la figura di Lewis Hamilton dominante, con 277 punti, + 48 sul compagno di squadra Nico Rosberg e +59 sul ferrarista Sebastian Vettel, e reduce dall’assolo del Gp del Giappone a Suzuka. Tuttavia, il round russo potrebbe riservare alcune sorprese per la caratteristiche del cittadino e per gli pneumatici Pirelli a disposizione dei team.
Partendo dalle peculiarità del circuito esso rappresenta l’ultima creazione di Hermann Tilke, in ordine di tempo, l’architetto tedesco autore di tutti i circuiti entrati nel calendario della Formula 1 a partire dal 1999. Un’opera all’insegna della continuità sotto molti punti di vista: ampie vie di fuga in asfalto, strutture all’avanguardia, una capienza di circa 55.000 posti ma soprattutto una conformazione che sintetizza soluzioni inedite ad altre già presenti (Sepang,Valencia e Abu Dhabi ad esempio)
Dodici curve a destra e sei a sinistra compongono il layout complessivo della pista per un totale di 5848 metri. Si comincia con un primo tratto veloce, particolarmente adatto alle power unit più potenti, per passare poi attraverso una zona centrale mista in cui il carico aerodinamico è importante, fino all’ultimo settore, quello in assoluto più tecnico e selettivo per guida e vetture dove sarà fondamentale l’equilibrio tra propulsore e telaio. E’ degna di menzione la curva a 90° da terza marcia, resa insidiosa dalla presenza di cordoli esterni a scalino. Tuttavia non mancano pieghe anche più impegnative come la curva 4, la più lunga del Mondiale, che comporta uno stress elevatissimo per lo pneumatico anteriore destro e la 14 caratterizzata da una brusca frenata dopo un lungo rettilineo che offre numerose chances di attacco ai piloti. Si scala dalla ottava alla seconda marcia per una delle frenate più critiche della pista.
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Per quanto concerne la ricerca del miglior set-up, come nel caso di Singapore, non parliamo di una pista particolarmente stressante sul motore, con l’eccezione del lungo rettilineo di partenza dove i piloti saranno con la “farfalla” aperta per 14 secondi e nel tratto fra le curve 10 e 13. Un discorso a parte, come dicevamo precedentemente, lo meritano le gomme. Pirelli, infatti, per questo round, ha portato il set “soft” che potrebbe essere un punto a favore di Ferrari e Red Bull, come avvenuto a Marina Bay. Tuttavia le caratteristiche particolari del cittadino, con frenate improvvise, accelerazioni e curve di medio alto carico rendono complicato una valutazione sui chi possa essere realmente in una posizione di vantaggio. I giochi sono aperti anche se, probabilmente, memori di quanto accadde l’anno scorso e del dominio della Mercedes, ci potrebbe essere un nuovo monologo della W06.
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