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Sci alpino, Coppa del Mondo: tante defezioni, spazio ai giovani

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Pochi giorni fa abbiamo fatto notare come, nei mesi primaverili ed estivi, diversi atleti d’ogni rango abbiamo deciso di appendere gli sci al chiodo: se a questo elenco sommiamo quello degli infortunati, comunque più lieve rispetto ad altri anni, troviamo comunque una Coppa del Mondo 2015-2016 molto modificata rispetto alle ultime edizioni.

Passa il tempo e cambiano gli atleti: sembra una banalità, ma nello sport va così. Certamente quest’anno il rimescolamento è davvero notevole e, nel settore maschile come in quello femminile, saranno tantissime le defezioni nei primi gruppi delle World Cup Start List di specialità. Se da un lato tutto questo causa un pizzico o forse più di nostalgia, dall’altro apre le porte ad una nuova generazione di sciatori destinati a caratterizzare il Circo Bianco del prossimo decennio.

Intendiamoci, se un giovane ha un talento notevole si prende i suoi spazi senza aspettare che i più esperti si facciano da parte: Mikaela Shiffrin, vent’anni e mezzo, ha un titolo olimpico, due ori mondiali e tre coppe di specialità perché è Mikaela Shiffrin, non perché le altre si siano fatte da parte. E un discorso più o meno simile vale se ti chiami Henrik Kristoffersen, tanto per citare un esempio del settore maschile.

Comunque c’è un’intera generazione pronta a fare il salto di qualità, vuoi per meriti propri, vuoi per gli spazi più larghi. Al maschile la nazionale svizzera ha giovani rampanti come Daniel Yule, Gino Caviezel, Ramon Zenhäusern: al femminile l’anti Shiffrin di un futuro più o meno immediato potrebbe arrivare dalla Svezia, magari Charlotta Saefvenberg, e in velocità ci sono due norvegesi come Maria Therese Tviberg e Mina Fuerst Holtmann pronte al salto di qualità. Nessuno di questi nomi, tutti compresi tra i 20 e i 23 anni, sembra avere le carte in regola per imporsi sin da questa stagione, ma i continui progressi dimostrati negli ultimi inverni (in CdM come in Coppa Europa) li rendono possibili capitani della new generation, in attesa di vedere come l’Austria risponderà alle defezioni di tanti storici rappresentanti: nelle discipline veloci al maschile c’è un gruppo costituito da Karelly, Mayrpeter e Duerager che da anni colleziona ottime cose nel circuito continentale faticando però ad imporsi in CdM, mentre in slalom solo Marco Schwarz e Manuel Feller sembrano avere le qualità per rinforzare una squadra che dipende assolutamente da HIrscher. Tra le ragazze, poi, l’ancora più lunga serie di ritiri chiama Lisa Maria Zeller, Katharine Truppe, Ricarda Haaser ed Elisabeth Kappaurer ad un immediato balzo in avanti per coprire il vuoto lasciato da Hosp, Zettel e Fischbacher.

Dell’Italia e delle sue giovani speranze parleremo in separata sede. Ci basti qui ricordare un nome: Marta Bassino. Diciannove anni, un curriculum da predestinata e le qualità per far bene almeno in tre discipline e non solo in gigante, dove pure vanta già due top ten in Coppa del Mondo: tra tutti i nomi sin qui fatti, il suo rientra assolutamente tra i più interessanti.

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foto: Dani Fiori

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marco.regazzoni@oasport.it

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