Calcio
Calcio, Euro 2016 come un GP: chi è la favorita? Italia in terza fila, attenzione alle sorprese
Il primo passo è compiuto. Da ieri sera si conosco 20 delle 24 squadre che prenderanno parte agli Europei 2016 di calcio, mentre le ultime quattro nazioni usciranno dagli spareggi tra le terze classificate in programma a metà novembre.
Forse è presto per fare pronostici, perché la storia insegna che tra preparazione e (soprattutto) infortuni tutto può cambiare dall’autunno all’estate, ma se Euro 2016 fosse un Gran Premio, chi ci sarebbe al momento in pole position? E l’Italia da che punto dello schieramento partirebbe?
PRIMA FILA – Germania e Francia
I campioni del mondo e i padroni di casa sembrano godere di una marcia in più rispetto a tutti. Vero che la Germania nel girone di qualificazione ha perso ben due volte, in Polonia e in Irlanda, ma vanta un potenziale tecnico in tutte le zone del campo che al momento è ancora superiore alla media generale. L’esperienza giocherà un ruolo fondamentale in una manifestazione più simile a un Mondiale che a un Europeo tradizionale – perché più lunga – e Mueller e compagni sono sicuramente tra i favoriti. Tra cui mettiamo, invece dei detentori del titolo, la Francia. Il ricambio generazionale si è ormai compiuto dopo i fasti di fine millennio con i vari Pogba, Kondogbia, Griezmann e Martial e i Bleus partono dai quarti di finale raggiunti a Brasile 2014. Ai Mondiali furono sconfitti proprio dalla Germania: a Parigi avverrà lo scambio di testimone? L’aria di casa, inoltre, non potrà che fare bene: ricordate il 1998?
SECONDA FILA – Spagna e Inghilterra
La Roja non è più quella del quadriennio 2008-2012. Troppe le assenze pesanti nelle zone nevralgiche del campo e, soprattutto, in termini di carisma. Senza Puyol, Xavi e Villa e con un Iniesta involuto rischia di essere tutta un’altra squadra, sconfitta in Slovacchia nel girone e dalla difesa piuttosto ballerina. Ma gran parte del gruppo sarà formato dai vincitori degli Europei under 21 2011 e 2013, segnale che la cantera non ha smesso di formare talenti. La manifestazione francese potrebbe essere il primo passo verso un nuovo ciclo, proprio come fu quella in Austria e Svizzera sette anni fa. E se Diego Costa iniziasse a girare al centro dell’attacco, saranno problemi per tutti. Forte di dieci vittorie consecutive, 30 punti su 30 conquistati e appena tre gol subiti, l’Inghilterra esce invece dalle qualificazioni come la selezione più in forma e in salute. Ma si tratta di una costante che più volte ha caratterizzato in passato i maestri del football, poi incapaci di cambiare passo nei grandi appuntamenti. La generazione d’oro degli anni Novanta è alle spalle, ma alcuni dogmi permangono ancora e Roy Hodgson, che in queste settimane gongola eccome, non pare l’uomo esatto per tornare a vincere qualcosa dopo anni e anni di astinenza.
TERZA FILA – Belgio e Italia
Forse al Mondiale le pressioni sul Belgio erano troppo alte: squadra giovane e alla prima vera esperienza di tale livello. Qualcuno è rimasto deluso per l’eliminazione ai quarti di finale, perché sulla carta le potenzialità di Hazard e compagni sono infinite, e l’occasione giusta può dunque capitare in Francia. Trovata la propria dimensione, i Diavoli Rossi possono fare paura a tutti anche se la difesa, soprattutto nelle zone laterali, rimane tuttora un punto debole. L’Italia parte quasi alla pari dei belgi, ma con un discorso totalmente differente da fare. Il livello complessivo della squadra è buono, ma non si avvicina minimamente alle eccellenze cui siamo stati abituati nel corso degli anni. Eppure l’arma in più della Nazionale potrebbe essere Antonio Conte, ct e allenatore che odia perdere come nessun altro e che spesso e volentieri ottiene più del 100% da giocatori sulla carta inferiori agli avversari. Se si dovesse creare la giusta armonia da qui a giugno, non sarebbe utopia vedere l’Italia rimontare dalla terza fila alle posizioni di vertice come più volte ha fatto, nel corso di questa magica stagione, Valentino Rossi. Uno che di vittorie se ne intende.
QUARTA FILA – Portogallo e Polonia
Tra i tanti possibili outsider della manifestazione, riserviamo una posizione privilegiata alle squadre che vantano, al momento, due dei tre migliori giocatori del mondo. E’ vero che a calcio si gioca in 11, e che soprattutto nei grandi appuntamenti spesso è il nome meno famoso a recitare il ruolo più importante, ma poter schierare tra le proprie fila gente come Cristiano Ronaldo o Lewandowski fa venire i brividi solo a pensarci. Ovviamente a patto che, e i dubbi riguardano per lo più il panzer del Bayern Monaco, continuino a segnare come adesso per tutta la stagione (e oltre).
SORPRESE – Austria, Russia, Islanda, Croazia, Galles e Svizzera
L’Austria ha dominato il proprio girone superando la più quotata Russia (ma l’esperienza, in un Europeo, potrebbe privilegiare la nazionale dell’Est) e si basa sul talento di Alaba, giocatore totale esaltato da Guardiola e ormai leader di una nazionale giovane con tanta fame agonistica. L’Islanda è un collettivo terribile e, all’esordio, non avrà nulla da perdere così come il Galles di Bale, forse meno organizzato ma che di certo può affidarsi alle giocate della stella del Real Madrid. E poi ci sono Croazia e Svizzera, sempre silenziose nonostante molto talento sparso in ogni zona del campo: sbocceranno prima o poi?
SPAREGGI – Chi arriva a novembre?
Se dovesse superare i play-off, la Svezia di Ibrahimovic che ha vinto gli ultimi Europei under 21 potrebbe dire la sua. Lo stesso vale per Irlanda e Bosnia Erzegovina, che dopo la prima storica partecipazione a un Mondiale potrebbe esordire anche nella rassegna continentale con una formazione molto italiana. Un gradino sotto Norvegia e Danimarca, quasi due Ucraina, Slovenia e la beffata Ungheria.
Clicca qui per mettere “Mi piace” alla nostra pagina Facebook
Clicca qui per iscriverti al nostro gruppo
Clicca qui per seguirci su Twitter
Clicca qui e metti mi piace alla pagina “La storia dell’Italia nelle fasi finali di Mondiali ed Europei”
francesco.caligaris@oasport.it
Foto da: profilo Twitter Goal Photos