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Judo, Grand Slam Parigi 2015: luci e ombre per l’Italia, bene Giappone e Francia

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Dopo le assenze delle ultime edizioni, l’Italia è tornata quest’anno a competere al Grand Slam di Parigi, una notizia che già di per sé va considerata come positiva. La squadra azzurra, presente con undici elementi, ha raccolto alcune prestazioni positive, ma non sono mancate neppure le notizie negative, soprattutto in vista delle qualificazioni olimpiche per Rio 2016.

La migliore, come era prevedibile, è stata Edwige Gwend, che ha sfiorato il podio della categoria 63 kg perdendo solamente al golden score con la campionessa europea in carica, la tedesca Martyna Trajdos. Unica italiana che può dirsi praticamente certa della qualificazione olimpica, la nativa del Camerun ha confermato di essere tra le migliori al mondo dopo la vittoria del Grand Prix di Tashkent, Naturalmente la medaglia parigina avrebbe rappresentato la ciliegina sulla torta, ma non abbiamo dubbi sul fatto che Gwend tornerà sul podio nei prossimi eventi.

Ottime prove per i due giovani Fabio Basile (66 kg) ed Antonio Esposito (73 kg), in grado di battere atleti più quotati ed esperti, accumulando esperienza importante che potranno mettere a frutto già dai prossimi tornei, visto che oramai sarà difficile negare loro la convocazione anche per le competizioni più importanti. Ma, se tra i 66 kg Elio Verde ha saputo rispondere all’attacco del giovane Basile con un buon settimo posto, Regis, sulla carta il miglior azzurro dei 73 kg, ha dovuto alzare bandiera bianca sin dal primo turno, venendo praticamente soppiantato dall’ex campione mondiale junior, a sua volta settimo. Andrea Regis ha infatti incassato una seconda sconfitta in due incontri disputati dopo il suo rientro dall’infortunio: non vorremmo che i tempi di recupero del piemontese siano stati eccessivamente affrettati.

Per la squadra femminile, al di là di Gwend non sono arrivate vittorie: Valentina Moscatt (48 kg), Giulia Quintavalle (57 kg) ed Assunta Galeone (78 kg) sono infatti state eliminate sin dal primo incontro. La situazione diventa particolarmente preoccupante per la campionessa di Pechino 2008, visto che, risultati alla mano, il treno olimpico per Rio sembra destinato a lasciare la stazione di Livorno senza di lei.

Quanto al resto della squadra maschile, Antonio Ciano (81 kg) ha subito una discutibile eliminazione contro lo spagnolo Adrián Nacimiento Lorenzo, mentre Walter Facente (90 kg) si è fatto sorprendere dal cinese Cheng Xunzhao, troppo denconcentato ad inizio incontro. Domenico Di Guida (100 kg), infine, ha fatto il possibile prima di incontrare il fuoriclasse ceco Lukáš Krpálek.

Passando alle big del judo mondiale, il Giappone si è aggiudicato il primo posto nel medagliere del torneo con quattro ori, un argento e cinque bronzi. I nipponici hanno oramai ritrovato ai massimi livelli Naohisa Takato, che dopo la mancata convocazione per i Mondiali di Astana ha deciso di tornare ad essere il grande interprete dei 60 kg che conquistò l’oro iridato nel 2013. Successo importante anche tra i 73 kg, dove Hiroyuki Akimoto, campione mondiale nel 2010, si sta lentamente ritrovando, anche se sembra destinato a fare da comprimario alle spalle di Shohei Ono e Riki Nakaya. Le altre vittorie del Sol Levante sono arrivate per mano del peso massimo Hisayoshi Harasawa (+100 kg) e di Haruka Tachimoto (70 kg).

La Francia padrona di casa ha invece chiuso seconda con tre ori, due argenti e tre bronzi, un ottimo bottino se si considerano i tanti forfait e le rinunce che hanno colpito i Bleus (addirittura nessuna presenza fra le 63 kg, la categoria di Clarisse Agbegnenou). Dopo una prima giornata sotto tono, i francesi si sono ripresi vincendo tre medaglie d’oro nella seconda: Cyrille Maret ha conservato il titolo fra i 100 kg, mentre tra le donne si sono imposte Audrey Tcheuméo (78 kg) ed Émilie Andéol (+78 kg).

MEDAGLIERE

#

PAESE

O

A

B

TOT

1.

Giappone (JPN)

4

1

5

10

2.

Francia (FRA)

3

2

3

8

3.

Mongolia (MGL)

2

1

4

7

4.

Portogallo (POR)

1

0

1

2

5.

Uzbekistan (UZB)

1

0

1

2

6.

Slovenia (SLO)

1

0

0

1

7.

Kosovo (KOS)

1

0

0

1

8.

Georgia (GEO)

1

0

0

1

9.

Germania (GER)

0

2

2

4

10.

Brasile (BRA)

0

2

0

2

11.

Paesi Bassi (NED)

0

1

4

5

12.

Ucraina (UKR)

0

1

1

2

13.

Azerbaijan (AZE)

0

1

0

1

14.

Svizzera (SUI)

0

1

0

1

15.

Russia (RUS)

0

1

0

1

16.

Belgio (BEL)

0

1

0

1

17.

Israele (ISR)

0

0

3

3

18.

Spagna (ESP)

0

0

1

1

19.

Austria (AUT)

0

0

1

1

19.

Bosnia Erzegovina (BIH)

0

0

1

1

19.

Repubblica Ceca (CZE)

0

0

1

1

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Immagine: IJF

giulio.chinappi@oasport.it

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