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Rugby, Mondiali 2015: Emisfero Sud al potere in semifinale. All Blacks i grandi favoriti

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La SANZAR, l’organismo che raggruppa le quattro Federazioni rugbistiche dell’emisfero australe, aveva volutamente accorciato il Rugby Championship ad agosto per intasare ulteriormente il calendario in vista dei Mondiali 2015. La kermesse inglese, però, ha voluto restituire il favore a Nuova Zelanda, Australia, Sudafrica e Argentina, tutte insieme appassionatamente approdate alle semifinali di una Coppa del Mondo sempre più elettrizzante e marchiata a fuoco dalle quattro nazioni del Sud.

Com’è marchiato a fuoco, del resto, tutto il rugby moderno. Per la prima volta nella storia della competizione, infatti, in semifinale non ci sarà nessuna squadra europea: una sconfitta dura da digerire per il mondo anglo-francese, in cui sono già partiti i processi per stabilire le cause di una tale debacle al cospetto delle quattro dirimpettaie australi. Le rappresentanti dell’emisfero boreale, del resto, avevano presenziato in cinque finali su sette fin qui, pur avendone vinta soltanto una nel 2003. Questa volta, però, all’Europa è girato anche tutto piuttosto male, considerando i tanti infortuni occorsi al Galles e all’Irlanda e il fallo molto discutibile fischiato alla Scozia all’ultimo minuto in favore dell’Australia. Gli alibi del campo, tuttavia, non possono giustificare completamente  l’inferiorità strutturale e anche culturale delle nazioni britanniche e della Francia (è inopportuno scomodare l’Italia…), che possono soltanto restare a guardare.

Tornando sulle semifinaliste, invece, chi arriva al prossimo weekend con lo slancio migliore sono sicuramente gli All Blacks, capaci di sfornare una prestazione sensazionale per qualità e fantasia contro i malcapitati transalpini, protagonisti loro malgrado di aver riscritto il record di vittoria più larga nella fase ad eliminazione diretta di un Mondiale. Le balbettanti vittorie conquistate nei gironi, di fatto, si sono rivelate soltanto delle prove generali in cui testare nuovi schemi e perfezionare alcuni meccanismi che, una volta oliati, hanno letteralmente travolto la Francia. I campioni del mondo in carica hanno dimostrato di avere una miriade di soluzioni per scardinare qualunque difesa: dalla fisicità di Savea e Ma’a Nonu, passando per la tecnica sopraffina di Conrad e Ben Smith e di Daniel Carter, fino ad arrivare all’elettricità di Aaron Smith e Milner-Skudder e alla potenza di Read e Retallick. Il tutto perfettamente coordinato dalla sfrontatezza e dalla leadership di capitan Richie McCaw, in un mix potenzialmente devastante per chiunque.

I neozelandesi, insomma, si sono ripresi lo scettro di candidata numero uno alla vittoria del titolo, grazie alla magistrale prestazione di Cardiff ma anche grazie alla prova tutt’altro che entusiasmante dell’Australia contro la Scozia. I Wallabies erano stati nettamente la squadra più convincente del Mondiale al termine dei gironi, ma contro degli Highlanders mai come in quest’occasione davvero immortali gli uomini di Michael Cheika si sono ritrovati ad un passo dal baratro, risollevandosi soltanto con la punizione dubbia sopraccitata. E se la grinta e la forza di volontà degli scozzesi hanno creato problemi, quella dei Pumas in semifinale potrebbe farli sensibilmente aumentare. Anche loro, tuttavia, possono vantare un arsenale offensivo enorme.

In seconda fila nella griglia di partenza, invece, si trovano le altre due regine della competizione. Il Sudafrica visto contro il Galles e, complessivamente, in tutta la manifestazione, non sembra poter avere grande voce in capitolo in un match secco di fronte agli All Blacks. Nel rugby, d’altronde, inventarsi qualcosa è piuttosto difficile e gli Springboks possono vantare ben poche armi per tentare il colpaccio, ovvero la potenza fisica e le rolling maul. Troppo poco? Probabilmente. Considerando l’inviolabilità della Nuova Zelanda, invece, sembra avere addirittura qualche chance in più l’Argentina, sontuosa nel concretizzare un percorso di crescita iniziato negli ultimi anni con lo straordinario successo sull’Irlanda. I Pumas d’altronde hanno le carte in regola per compiere un clamoroso scherzetto ai danni dei Wallabies, soprattutto se questi ultimi dovessero avere la stessa attitudine difensiva di domenica.

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Foto: pagina Facebook All Blacks

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