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Ginnastica, Mondiali 2015 – Tra USA dominanti, Italia gigante, Romania disfatta, Russia ok, Cina giù e sorprese

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È stato un turno di qualificazione molto strano ai Mondiali 2015 di ginnastica artistica che ha riscritto alcune consolidate gerarchie nel circuito della Polvere di Magnesio, regalando molte sorprese ed emozioni. In palio otto pass per le Olimpiadi 2016 ed è stato proprio questo il motivo per cui molte ragazze hanno gareggiato sotto un’inverosimile pressione all’SSE Hydro di Glasgow.

 

Errori, cadute e sbavature l’hanno fatta da padrona, soprattutto tra trave e parallele (i due attrezzi più ostici per natura).

Alcune Nazionali non ne hanno risentito come gli USA che, nonostante delle complicate rotazioni tra staggi e 10cm non consone al loro elevatissimo livello, hanno tranquillamente dominando la gara rifilando quattro punti di distacco alla più immediata inseguitrice. Trascinate da una sempre più incredibile Simone Biles, le ragazze stelle e strisce hanno comunque svolto ampiamente il loro compito dimostrando la loro qualità nettamente superiore a tutta al “concorrenza”: gareggiano solo tra loro, solo le parallele sono inferiori a qualche avversarie (nello specifico la Russia). Tra corpi liberi dalla grande acrobatica e una sfilza di Amanar al volteggio c’è poco da fare. Sulla strada giusta per laurearsi Campionessa del Mondo per la terza volta consecutiva, vero faro dell’artistica contemporanea.

Altre, invece, ne sono uscite con le ossa rotta. La Romania su tutte che, per la prima volta dai Mondiali 1970, rimane fuori da una finale a squadre iridata e addirittura non porta nemmeno una ragazza alle finali di specialità. Un capitombolo di dimensioni inaudite per una delle grandi culle della disciplina, soprattutto perché ottenuto davanti agli occhi increduli di Nadia Comaneci la cui presenza non è bastata ad alleviare uno dei momenti più difficili della storia del movimento: una serie horror di cadute dagli staggi, delle bruttissime travi, dei corpi liberi solo nella norma e un umiliante tredicesimo posto finale che le obbligherà al Test Event della prossima primavera per non rimanere fuori dalle Olimpiadi. Troppe poche ragazze, solo cinque in pedana perché la Ocolisan si è infortunata all’ultimo, Ponor rimasta a casa per problemi fisici, andrà recuperata un’altra icona come Izbasa.

Anche la Cina ha ampiamente deluso, cadendo spesso in fallo alle amate parallele dove sulla carta sono tra le migliori due squadre del Pianeta. Troppi falli, alimentati anche da sbagli evidenti alla trave (con cadute), che hanno rischiato addirittura di farle finire alle spalle dell’Italia (si sono salvate di sette decimi). Ad ogni modo hanno ottenuto quantomeno la qualificazione olimpica (e ci mancherebbe altro) ma partiranno solo col quarto punteggio nella finale a squadre dove devono difendere l’argento di Nanning 2014.

 

L’Italia è stata assoluta protagonista tra le giganti con una gara priva di grosse sbavature (noi paghiamo solo due cadute, entrambe scartate), ben condotta dall’inizio alla fine che ha portato le ragazze a uno spettacolare quinto posto, stesso risultato della passata stagione e qualificazione olimpica in tasca per la quarta volta nella storia attraverso i Mondiali. Incerottate e con tanti infortuni in squadra, le azzurre hanno realizzato una bellissima impresa sportiva, trascinati da una combattiva Ferlito e da una determinante Fasana, coadiuvate da un’infinita Ferrari che ha stretto i denti.

Il miracolo dell’anno (e non solo) è stato invece firmato dall’Olanda. Una gara sbalorditiva, senza errori, oranges iper concentrate e convinte di poter tornare alle Olimpiadi dopo addirittura 40 anni! Cos’hanno combinato le sorelle Wevers e la stella Top: un ottavo posto che profuma di trionfo, soprattutto perché conquistato in faccia al Brasile.

Il Paese che organizzerà le prossime Olimpiadi è cresciuto molto rispetto a Nanning 2014 grazie al lavoro fatto da Alexandrov ma è costretto allo spareggione del prossimo anno per disputare la rassegna casalinga. Certo mancava la Andrade, la giovane Saraiva e le veterane Barbosa/Hypolito/Oliveira non sono riuscite a raggiungere l’obiettivo (mancava mezzo punto).

 

La Russia, nonostante l’assenza di Aliya Mustafina, si conferma fortissima e punta dritta al podio trascinata da delle stelle assolute nelle varie specialità. Spiridonova e una luccicante Komova (ma non era in difficoltà?) dominano alle parallele, Ksenia Afanaseva ottima al corpo libero, alla trave Komova e Tutkhalyan lasciano fuori Kharenkova. Ottimo lavoro per le ragazze dei coniugi Rodionenko il cui avvicinamento è stato tribolato come da loro tradizione.

A Rio 2016 volano così sette squadre che hanno partecipato alle Olimpiadi di Londra (l’Olanda era l’unica assente). Un compatto Giappone, una Gran Bretagna spinta dal meraviglioso pubblico di Glasgow, l’ordinato Canada di Ellie Black e Isabela Onyshko si aggiungono agevolmente alla festa.

Un’altra cosa è certa: nell’aprile 2016 con Brasile, Romania, Francia, Germania, Belgio, Australia ci aspetterà un Test Event spettacolare!

 

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