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Ginnastica, Mondiali 2015 – Apoteosi USA: triplete di Biles & Co. Italia ottima settima, esplode la Gran Bretagna

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Non c’è mai stata storia e al termine di una gara perfetta gli Stati Uniti d’America trionfano nella prova a squadre femminili dei Mondiali 2015 di ginnastica artistica. Semplicemente sono delle Cannibali ed esprimono al meglio il loro essere faro guida dell’intero movimento ginnico internazionale.

A Glasgow le ragazze di Martha Karolyi dominano in lungo e in largo, totalizzando 181.338 punti e rifilando cinque lunghezze di distacco alla più immediata inseguitrice. Un line-up rivoluzionato rispetto al turno di qualificazione non ha avuto alcun problema a conquistare il terzo titolo iridato consecutivo e a confermarsi Campionesse del Mondo: da Tokyo 2011 a oggi non c’è avversario che tenga. Dopo le tre triplette dell’Unione Sovietica, gli USA pareggiano il conto e dopo le Olimpiadi di Rio proveranno ad agguantare il leggendario pokerissimo firmato dalla Romania. Questo è comunque il quinto titolo degli USA considerando anche quelli del 2003 e del 2007.

Simone Biles, Gabby Douglas, Aly Raisman, Maggie Nichols, Madison Kocian. Sono queste le firme sul gradino più alto del podio dell’SSE Hydro. Di rosse vestite, luccicanti e sorridenti, protagoniste della recita più scontata ma sempre più spettacolare del circuito della Polvere di Magnesio.

La miglior squadra su tutti gli attrezzi ad eccezione delle parallele dove hanno pagato solo due decimi di punto dalla Cina. Non hanno commesso nemmeno un errore, l’unico under 14 è arrivato solo con Maggie Nichols alla trave, 9 over 15 su 12 esercizi eseguiti: una perfezione inaudita!

Simone Biles super tra l’Amanar al volteggio (15.966), una trave solidissima e con un solo sbilanciamento (15.200), prima di un corpo libero straordinario ma non forzato ai limiti inverosimili degli over 16 (15.733). Gabby Douglas e Aly Raisman tornano a conquistare l’oro dopo 4 anni prima di diventare Fierce Five alle Olimpiadi. La trionfatrice dell’all-around brilla soprattutto alle parallele (15.333) facendo meglio della specialista Kocian (15.300), la vincitrice del libero sfonda i 15 punti (15.075) facendo meglio di una positiva Nichols (15.075) che invece le aveva soffiato la finale di specialità in qualifica.

 

Sono proprio le asiatiche che si mettono al collo la medaglia d’argento (176.164) replicando così il risultato di Nanning 2014. La Cina ha iniziato alla grande alle parallele con tre over 15 trascinati da Shang e Fan, ma poi sono state tradite dalla caduta di Wang alla trave che ha impedito loro di mantenersi incollate agli USA nella proiezione di metà gara. Naturalmente è stato il corpo libero a fare la differenza: lo squadrone stelle e strisce è il migliore al Mondo (45.508) e rifilano tre punti alla Cina.

La gremita Arena della metropoli scozzese è esplosa quanto la Downie ha eseguito alla perfezione il suo volteggio e ha permesso alla Gran Bretagna di conquistare un’insperata e sorprendente medaglia di bronzo (172.380): seste lo scorso anno, oggi meravigliose sul podio trascinate da un pubblico stellare. Prestazione di ottima fattura (unico errore la caduta della Downie dalle parallele), ma la prima medaglia iridata a squadre della storia è arrivata soprattutto grazie alla Russia (171.964) che è incappata in troppe cadute: tre dalla trave, una a opera di Vika Komova che ha messo piede a terra anche dagli staggi, per una serata davvero no della vicecampionessa olimpica. Non sono bastati il buon libero di Afanaseva (14.500), il volteggio di Paseka (15.600) e le parallele di Spiridonova (15.141) per invertire la rotta.

 

L’Italia esce molto soddisfatta da questa Finale a squadre, la seconda consecutiva. Le azzurre avevano già ampiamente ottenuto il proprio obiettivo (qualificazione olimpica diretta), Enrico Casella ha preferito giustamente far riposare Vanessa Ferrari, inserire Enus Mariani e rivedere lo schieramento.

La nostra Nazionale chiuderà al settimo posto (167.597) a un solo decimo dal Canada e a un paio di punti dal Giappone (169.887), nettamente alle nostre spalle l’Olanda (162.730). Paio di punti che abbiamo perso nell’unico momento no di una serata molto positiva: le due cadute iniziali alla trave a opera di Lara Mori (12.533) e di Enus Mariani (12.566). Insomma con una gara perfetta eravamo in linea per replicare il quinto posto della qualifica e di Nanning 2014: risultato più che positivo.

Le ragazze andranno poi lisce come l’olio e completeranno una gara rincuorante, ancora una volta. Carlotta Ferlito ci rilancia col 14.300 alla trave, poi ci si trasferisce al corpo libero e ci renderemo protagonisti di tre esercizi con diagonali perfettamente stoppati: di Elisa Meneghini (14.200, prima finale da titolare dopo essere stata riserva dodici mesi fa) e di Ferlito (14.033) prima della grande chiusura di Erika Fasana che esegue l’esercizio da finale mondiale (dove la vedremo domenica pomeriggio) e ottiene un superlativo 14.500 (5.9).

Al volteggio nessuna si risparmia: avvitamenti e mezzo per Meneghini (14.466) e Ferlito (14.433), poi Erika piazza il doppio avvitamento (14.800). La veterana, presente anche alla passata rassegna iridata, ha però avuto un risentimento al gomito e ha così lasciato le parallele a Lara Mori (anche lei al suo secondo atto conclusivo a squadre) che ha fotocopiato il 13.800 della debuttante Tea Ugrin prima dell’eccellente 14.166 (5.8) di Enus Mariani che ha chiuso così la sua prima grande uscita col body azzurro.

Squadra unita, confortante, volitiva e ben presente che non si è tirata indietro e senza pressione ha fatto il suo.

 

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