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Formula 1

F1, GP Messico 2015, analisi qualifiche: tredicesima doppietta Mercedes. Ma Vettel c’è

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Le Frecce d’Argento hanno fatto tredici…
Diciassettesimo appuntamento stagionale per la F1, tredicesima prima fila tutta Mercedes. Nico Rosberg ha preceduto per la quarta volta consecutiva l’iridato compagno di squadra e domani scatterà al comando del GP messicano tornato in calendario dopo ben 23 anni. La Ferrari sarà ancora lì in agguato con un frizzante Sebastian Vettel, autore di un buon terzo tempo davanti alle Red Bull degli orgogliosi Daniil Kvyat e Daniel Ricciardo.

In Q1 miglior tempo di Rosberg con gomme soft, davanti a Vettel, Hamilton, Bottas e Kvyat. Eliminati Alonso, Nasr, Rossi e Stevens. Grossi problemi (ma va?!) anche per l’altra McLaren di Jenson Button, tradito dal suo motore che lo ha obbligato a saltare del tutto le qualifiche; l’inglese partirà dall’ultima casella domani. Forse.

In Q2 problemi ai freni per la Ferrari di Kimi Raikkonen, costretto a chiudere il secondo segmento come ultimo degli eliminati. Calvario messicano infinito, quindi, per il finlandese: dopo i guai al motore durante le prove libere 3 e la successiva sostituzione del cambio (che domenica gli farà perdere altri 5 posti in griglia), una qualifica da dimenticare che trasformerà la sua gara di domani in una dura, “salmonesca” risalita controcorrente.

In ottica gara, vedremo se il pole-man della Mercedes (che l’ha spuntata con un gran giro al primo tentativo della Q3 di una qualifica tosta e costantemente minacciata dalla pioggia) riuscirà a coronare con un acuto da gradino più alto del podio un weekend fin qui condotto sempre al comando. Pensate, Lewis “il cannibale” gli è finito dietro nelle ultime tre qualifiche ma ha puntualmente centrato l’appuntamento domenicale. Segnali incoraggianti da parte di Vettel; il quattro-volte Campione del Mondo ha bazzicato sempre le primissime posizioni delle graduatorie cronometriche, chiudendo la Q3 a poco meno di due decimi da Hamilton e a 370 millesimi da Rosberg.

Dispiace dover vedere a Città del Messico una Ferrari sola contro tutti – Mercedes, Red Bull e Williams – alla ricerca di un prezioso piazzamento sul podio, infatti i guai di Raikkonen spingeranno ancora una volta Seb a guidare al limite, senza remore, confidando tuttavia in un motore che in questo fine settimana ha dimostrato di poter garantire al tedesco potenza, passo, freschezza.

 

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giuseppe.urbano@oasport.it

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